venerdì 14 dicembre 2007

Una serata di blues... in famiglia


L’evento
Sabato 1 dicembre ho vissuto un momento indimenticabile, frutto della casualita’e del passaparola. Un amico mi racconta di una serata da passare all’insegna del blues, organizzata da Walter, un musicista per passione, sul palco assieme ai suoi figli.
Il tutto un po’ nebuloso, ma mi fido di Franco Piccolini, e convinco la mia famiglia a lasciarmi ”libero da impegni”.

Il luogo
Una villa, un edificio settecentesco da favola. È immersa in un parco e vi entro per la prima volta, nonostante in tempi remoti bazzicassi spesso nella zona.
Il buio non mi permette di godere appieno dello spettacolo ma, percorrendo il viottolo che sale “bucando” il parco, si ha l’impressione di lasciarsi alle spalle la caoticità del comune vivere quotidiano.
Sono anche un po’ curioso ed emozionato, e provo un minimo di eccitazione che sempre mi prende prima di un evento musicale, e non importa quanto l’evento sia sulla carta importante.

La gente
I gruppi si esibiscono in uno dei locali della villa.
Entro e trovo facce conosciute e altre mai viste, baristi improvvisati dietro ad un bancone molto fornito, un palco, una serie di Gibson e Fender in evidenza, qualche sedia, e tanta, tanta gente che ha voglia di ”vedere cosa accade“.
Franco mi presenta l’artefice della serata e io mi isolo ,“in front of the stage“, nella speranza di poter filmare qualcosa.

La musica
Sono dispiaciuto di non poter raccontare niente dei tre gruppi sul palco (al di là dei nomi, vicini ad ogni filmato), perché la serata non permetteva molte domande, e successivamente non sono riuscito a trovare informazioni di alcun tipo.
Mi ripropongo di farlo appena possibile, perché è per me un piacere raccontare di quanti bravi musicisti ci siano in giro, più o meno navigati, più o meni importanti.
Quando poi ci sono di mezzo dei ragazzi, notoriamente legati ad altri generi musicali, la mia voglia di sapere e raccontare , si ingigantisce.
I tre gruppi hanno presentato blues e rock, con pezzi super conosciuti e qualche “produzione propria”.
Non mi dilungherò oltre, lasciando invece spazio a 3 filmati (uno per gruppo), che nonostante la scarsa qualità della ripresa video, lasciano intravedere le potenzialità di questi musicisti, e soprattutto il feeling che sono riusciti a creare.
Purtroppo, in alcune riprese, si perde parte del palco, per effetto di qualche ammennicolo posto sull'asse di lavoro della videocamera, dopo che questa era stata sistemata su di una televisione, alla ricerca della stabilità.

La parte parzialmente “oscurata” e’ la chitarra alla sinistra degli spettatori , cioè quel manico che è la prima cosa che guardo quando vedo un chitarrista in azione.

Mea culpa!
Devo sottolineare un’ultima cosa.
In quella sala convivevano diverse generazioni, ma i ragazzi presenti non erano a rimorchio dei genitori ; sembravano invece piuttosto integrati e a loro agio.
È mia convinzione che solo la musica abbia il potere, o la capacità, di azzerare il gap generazionale e le differenze sociali.
Davanti a del sano rock ho più volte visto la ”trasformazione degli uomini“, la rottura della formalità, il superamento dell’etichetta, il passaggio dalla rigidità al “lasciarsi completamente andare” a movimenti inusuali.
In questa occasione particolare ne ho avuto l'ulteriore conferma e di questo ringrazio Walter, l’organizzatore, che è riuscito a "creare"una serata davvero indimenticabile.

Ed ora vediamo cosa sono riuscito a registrare...


Dirty Trick


P5 Blues Band


Homer Simpson Blues Experience






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