Il 3 Luglio è un giorno che accomuna due morti celebri nel mondo del
Rock, quella di Brian Jones, nel 1969 e quella di Jim Morrison,
esattamente due anni dopo.
Per ricordarli entrambi ricorro a… una terza persona, altrettanto
importante, Nico, che li conobbe bene, da molto vicino.
La vita di Nico fu un po’ più lunga di quella di Brian e Jim, ma
abbastanza complicata.
Morti premature, morti eccellenti, morti di cui rimarrà traccia, per
sempre!
NICO modella
Nico conobbe i primi successi personali
come modella apparendo su numerose pubblicazioni di moda a
diffusione internazionale. Ancora molto giovane si trasferì a Parigi, dove
ebbe modo di incontrare il famoso fotografo Tobias che la
ribattezzò Nico, dal nome del suo ex boy-friend, il regista Nico Papatakis.
Nella sua carriera di modella, Nico -
divenuta pupilla della famosa stilista Coco Chanel - lavorò
fino alla fine degli anni '50 per riviste prestigiose come Vogue, Tempo,
Vie Nuove, ed altre ancora.
Come attrice ebbe anche un ruolo minore
nel film "La dolce Vita", di Fellini e
interpretò alcuni film di Andy Warhol.
Con i Velvet Underground.
Dopo aver incontrato Andy Warhol ed
essere divenuta un'assidua frequentatrice della sua "Factory", fu da
questi incoraggiata a partecipare, come voce solista, al primo disco dei
Velvet Underground, intitolato appunto "The Velvet Underground & Nico", con l'inconfondibile banana warholiana in
copertina.
Il gruppo dei Velvet, anche loro frequentatori
della Factory, ebbe il periodo di massima notorietà dopo la pubblicazione del
disco d'esordio (1967): i loro primi concerti erano vere e
proprie performance totali, comprendenti incontri di teatro, suoni
e cinema in cui con la musica venivano proiettate immagini psichedeliche; un
ballerino, Gerard Malanga, accompagnava canzoni come Heroin e Sunday
Morning. Lo spettacolo, chiamato Exploding Plastic Inevitable o EPI,
era in realtà una creazione di Warhol. Ma la presenza di Nico all'interno
della band è sempre stata problematica: forzata dallo stesso
Warhol, inizialmente non era stata accettata dagli altri componenti; solo John
Cale maturerà con la "chanteuse" un forte legame duraturo
nel tempo (sarà infatti il produttore dei suoi più importanti lavori da
solista).
Nonostante ciò "The Velvet
Underground e Nico" è divenuto uno dei migliori album della storia
del rock, carico di innovazione e spinte targate east coast, momenti
suggestivi ed espressioni metropolitane. In quest'opera s'inserisce la voce di
Nico che - dotata di un timbro rauco e assolutamente personale - viene tuttora
considerata una delle più belle della musica rock
La canzone Sunday Morning interpretata
da Lou Reed con voce effeminata, è ritenuta un
vero capolavoro, che il suo particolare modo di cantare ha reso indimenticabile.
Con Andy Warhol
Solista
Verso la fine degli anni
Sessanta decide di abbandonare i Velvet proseguendo
la propria attività di mannequin e registrando diversi album da solista (Cale sarà un suo importante collaboratore) ma senza mai ripetere il successo
riscosso con i Velvet Underground.
Anni più tardi dichiarò: "I Velvet volevano sbarazzarsi di me perché ricevevo più attenzione di loro da parte della stampa", a testimonianza di una collaborazione forzata anche se ben riuscita.
Anni più tardi dichiarò: "I Velvet volevano sbarazzarsi di me perché ricevevo più attenzione di loro da parte della stampa", a testimonianza di una collaborazione forzata anche se ben riuscita.
Questo è, però, il periodo più prolifico
della sua carriera: preso in mano l'harmonium che Cale le
aveva regalato, Nico inaugura un modo del tutto nuovo di concepire la canzone
diventando punto di riferimento e anticipatrice della corrente dark di
fine anni 70.
Dagli arrangiamenti ipnotici alle
melodie pungenti e inquietanti della sua voce, a volte anche a cappella, la valkiria
dai tratti perfetti butta le basi del dark: gusto per l'occulto, ambientazioni
gotiche e mistero si fondono in uno con senso d'angoscia, alienazione,
decadenza e mestizia: "Non so bene come faccia a vivere. È una continua
lotta tra me e me. È un dramma sentirmi come aliena a me stessa. Non
ho alcun riferimento per capire chi io sia. Vivo come in un perenne esilio"
dichiarerà una volta l'artista.
Il lavoro che porta a maturazione queste sue tendenze è Desertshore, in cui gli embrioni contenuti nel precedente album (The Marble Index) vengono sviluppati a pieno con risultati grandiosi.
Nel 1974, partecipa al concerto collettivo June 1, 1974, organizzato dall'etichetta Island per promuovere la figura di Kevin Ayers. In esso, appare la sua famosa versione di The End dei Doors, incisa da Nico un anno prima nell'omonimo disco.
Il lavoro che porta a maturazione queste sue tendenze è Desertshore, in cui gli embrioni contenuti nel precedente album (The Marble Index) vengono sviluppati a pieno con risultati grandiosi.
Nel 1974, partecipa al concerto collettivo June 1, 1974, organizzato dall'etichetta Island per promuovere la figura di Kevin Ayers. In esso, appare la sua famosa versione di The End dei Doors, incisa da Nico un anno prima nell'omonimo disco.
La morte
Dopo circa cinquant'anni passati fra il lavoro di
precoce modella, attrice, cantante e musicista,
fra la tossicodipendenza e il continuo senso
d'inquietudine, arriva la fine, e come la vita, è avvolta nel mistero: morì
a Ibiza, nel 1988 per emorragia cerebrale, pare a seguito di una banale
caduta con la bicicletta.
Con John Cale
Commento di Gabriele Lunati
Nico è una figura tragica, controversa,
sfuggente, una delle personalità più sconcertanti della storia del rock,
bellissima, a tal punto da odiare lei stessa la propria bellezza e proiettare
il suo fisico in un tunnel di autodistruzione che la rese più simile a un
puzzle in procinto di disgregarsi in mille pezzi che a una musa o a una dea di
un culto pagano suo malgrado vivo e profondo. Una donna sola, apolide per
scelta, imperscrutabile, con un volto enigmatico da tragedia greca e il fascino
ambiguo di una vita intensa.
Ex modella, attrice principiante, musa della Factory
di Andy Warhol, chanteuse dei Velvet Underground quindi artista solista e
ancora attrice impegnata in pellicole non commerciali, è diventata un'icona
tragica e silenziosa che non si annovera tra le leggende del rock perché ha
vissuto buona parte della sua vita artistica lontano dai clamori e dal music
business. Cinica, egoista, eroinomane, incompresa. La sua fu un'esistenza
oscura sul precipizio di un abisso interiore e come la sua arte, anche la morte
di Nico, sacerdotessa sepolcrale del rock, resterà per sempre avvolta nel
mistero.