Il 25 luglio scorso una delle band seminali del prog rock italiano ha fatto tappa a Finale Ligure, cittadina della Riviera del Ponente ligure, che in questa parte dell’anno raccoglie un pubblico naturale fatto, anche, di passanti per caso.
Il gruppo in questione è quello degli OSANNA, di cui
racconterò le mie impressioni relative alla performance, ma per andare in
ordine cronologico mi soffermo su quello che un tempo era definito “gruppo
spalla”, in questo caso i locali Missing Ink,
freschi di album di esordio, “Undrawn”, prodotto e distribuito dalla Ma.Ra.Cash.
Records di Massimo Orlandini.
Ho immaginato la loro emozione nell’anticipare un pezzo di
storia di casa nostra, ma la loro grinta e scioltezza è stata premiata dal
gradimento del pubblico.
I Missing Ink sono, in ordine alfabetico: Gloria Berra (voce solista), Antonio Capezio (basso e cori), Elia Colnaghi (chitarre e cori), Gabriele Sbarra (batteria) e Diego Sgarlato (tastiere e cori).
Propongono buona parte dell’album, come dimostrano i brani inseriti nella set list:
The Blood of Liars
Prophets of Sarax
Changing World
Time Machine pt.1 - Boombox
New Deal
Tanta energia e la ricerca di idee nuove da miscelare con gli
ingredienti obbligati del prog, con la front woman che tiene il palco con
sicurezza, con l’impressione che il top della loro carburazione sia arrivato al
momento del passaggio di consegne. Poco male, per ascoltarli in modo più
completo basterà aspettare poco più di un mese e il Festival di Veruno darà
loro una chance ancora più completa.
Per dare un’idea di quanto accaduto propongo un medley, di scarsa qualità, ma utile a fornire un esempio della loro proposta musicale.
Il clou era ovviamente rappresentato dagli OSANNA, band di cui ho scritto in ogni modo
possibile, ascoltata un paio di volte alle origini della loro storia, e
moltissime altre nel nuovo millennio, quello caratterizzato da un nuovo nucleo
di musicisti che accompagnano il vate Lino Vairetti.
Per me assistere ad un loro concerto non rappresenta mai
un’incognita, so perfettamente cosa possono fornire dal vivo, sia nella
formazione basica che con l’aggiunta di guest importanti, come accade con David Jackson o
Gianni Leone.
Musica di grande qualità, ensemble di musicisti eccezionali,
scenografia di forte impatto visivo, rispetto totale di amici e “colleghi”,
musica contaminata che, partendo dall’amore per il prog, unisce elementi di
cultura locale e aspetti teatrali.
Li ho trovati al tavolo della cena e a fine serata ho avuto
la sensazione che la serenità che si percepisce all’impatto si trasferisca poi
sul palco, dove il pubblico comprende la loro essenza, venendo catturato dal
mix di gioia e musica.
Tra i gruppi di genere, soprattutto tra quelli storici, credo
che gli OSANNA siano quelli più impattanti dal vivo, capaci di catturare un
pubblico trasversale, non necessariamente conoscitore del prog.
E anche questa volta ho trovato conferma alle mie usuali
impressioni.
Pazzesco il loro approccio al palco, tra storia e attualità,
tra rock puro e contaminazione, tra virtuosismo e melodia.
Non si dimenticano mai gli amici, c’è sempre spazio per Luis
Bacalov e Danilo Rustici e per tutta una serie di gruppi a cui sono legati nomi
conosciuti, il tutto raccolto, in questo caso, in un medley prog, che unisce
Francesco Di Giacomo e il suo BANCO, la PFM, gli Area e Demetrio Stratos.
Lascio per ultimo il ricordo dedicato a Vittorio De Scalzi - la cui dipartita
si è ricordata in questi giorni -, omaggiato nella sua terra, su suggerimento
di Franco Vassia, con un brano simbolo dei New Trolls, “Una miniera”.
Il mattatore è l’antico Lino Vairetti (voce, chitarra
e armonica), coadiuvato alla perfezione dal figlio Irvin (voce e synt),
con Gennaro Barba alla batteria, Sasà Priore alle tastiere, Enzo
Cascella al basso e Pasquale Capobianco alla chitarra.
Ci sarà spazio per tutti, perché oltre all’ovvio team work
sono queste le occasioni in cui è possibile mettere in mostra le skills
personali, quelle tanto amate dal pubblico, per cui arriva sempre il momento
per l’assolo di batteria di Barba, per la messa in mostra delle abilità
tecniche di Priore e Cascella (perché il basso può essere qualcosa in più della
metà della sezione ritmica!), per gli assoli chitarristici di Pako e per il
grande apporto vocale del giovin Vairetti, che disegna col padre duetti
godibilissimi.
Lino è un animale da palcoscenico, e mixa l’esperienza al
talento e, soprattutto, riesce sempre a trovare la sintonia col pubblico.
Non importa se ci sono vuoti di tecnologia, a volte anche un
semplice telo gestito a quattro mani può diventare uno schermo su cui
proiettare la storia, cosa avvenuta un paio di volte nel corso di serata.
La scaletta proposta ripercorre la storia della band dal ’70 ad
oggi ed è la seguente…
L’UOMO
INTRO ANIMALE SENZA RESPIRO
MIRROR TRAIN
TAKA BOOM
IN UN VECCHIO CIECO
VADO VERSO UNA META
CE VULESSE
PRELUDIO
THERE WILL BE TIME
PRELUDIO (reprise)
‘A ZINGARA
NON SEI VISSUTO MAI
ANTOTRAIN
UOMO DEL PROG
TU
PROG GARDEN MEDLEY
FUJE ‘A CHISTU PAESE
Un set senza tregua, dove anche il rito del bis viene eliminato, perché non c’è tempo da perdere, le note sono preziosissime, nessuna deve andare persa!
Anche in questo caso propongo un po’ della loro musica,
catturata da un telefonino e quindi di bassa qualità.
Alla fine, grande festa dietro il palco, con Lino e i suoi ragazzi che non si fanno pregare per lasciare a tutti un ricordo, perché i divi da queste parti hanno vita breve, mentre gli OSANNA sono… la storia della musica italiana.
Che dire, se non li avete mai visti suonare non perdete tempo
e cercate il loro prossimo concerto, sono certo che concorderete con me che … ne
valeva la pena!
Un ringraziamento agli organizzatori, in particolare a Marco
Traverso e tutto lo staff del Raindogs.