Un mio nuovo amico di
Roma, mi ha segnalato Xavier Rudd e... lo ringrazio.
Rudd è nato a
Torquay, Stato di Victoria, Australia del Sud ed è cresciuto lì vicino, nei
pressi di Bell’s Beach, spiaggia che tutti i cinefili ricordano per essere
stata immortalata in una delle scene finali del cult movie "Point Break".Non
a caso, Xavier Rudd è appassionato surfista e di quello strano sport ha
abbracciato anche la particolare etica neo hippie. Ecologista convinto,
pacifista appassionato e persona dalla spiccata sensibilità esoterica, Rudd è
un ragazzotto biondissimo con un fantastico talento: è performer trascinante e
assolutamente originale. Classico one man band eccentrico ma efficace, Xavier
suona contemporaneamente chitarra acustica e slide stile Weissenborn, canta e
si accompagna alle percussioni. Ma soprattutto utilizza in modo stupefacente
tre didgeridoo (lo strumento a fiato
degli aborigeni australiani dal suono ipnotico e ammaliante) montati su
altrettanti sostegni in modo che si possa insufflarli senza bisogno di usare le
mani. Il risultato è stupefacente, spettacolare e straordinariamente
suggestivo. E se poi a tutto questo si aggiungono una voce e un’ispirazione
degne del miglior Ben Harper, il tocco chitarristico e la grinta di Ani
DiFranco o la pirotecnica musicalità di Dave Matthews si ottiene l’eccezionale
mix che Xavier sa regalare al suo pubblico, specie in concerto. Bravissimo nel
far convivere la rock song con le suggestioni della Dreamland, impareggiabile
nel mescolare ritmi folk, blues, rock e reggae con i suoni della natura e del
deserto australiano, Rudd ha al suo attivo 4 album in studio (da poco uscito
l'ultimo "White month") e ben altrettanti live. E sono proprio questi
lavori dal vivo ad esaltare il valore di un personaggio che non ha eguali nel
panorama internazionale.
La sua musica, piena
di charme, poesia ma anche di ritmi spumeggianti e drive trascinante, parla di
rispetto per le proprie radici, di non violenza, di attenzione verso
l’ambiente; e soprattutto non perde mai occasione di ricordare l’importante
eredità culturale del popolo aborigeno. Le sue canzoni riescono a toccare più
corde emotive riuscendo anche a essere stilisticamente varie, sorprendendo
persino l’ascoltatore più scafato. È stato il padre, appassionato di
songwriting e fan di Neil Young e Paul Simon, a introdurlo alla musica: a 10
anni il piccolo Xavier vede il suo primo concerto, una tappa del leggendario
Graceland Tour di Paul Simon. È una folgorazione. Quando, poi, va negli States
per la prima volta e ha la fortuna di incontrare Leo Kottke, David Lindley, Ben
Harper e Natalie Merchant il suo stile si forma in modo definitivo. Ovviamente
amico dei songwriter surfisti Jack Johnson e Donavon Frankenreiter ma anche di
personaggi curiosi e originalissimi come G. Love & Special Sauce,
String Cheese Incident e della stessa Ani DiFranco, Xavier Rudd ha le carte in
regola per diventare un beniamino degli amanti del sound acustico e di tutti
gli appassionati di musica del nostro paese.
Fortune Teller
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