EMOTION, LOVE & POWER
L'EPOPEA DEGLI EMERSON, LAKE &
PALMER
CHINASKI EDIZIONI
Fabio Rossi arriva al terzo libro e, come accaduto nel caso della
biografia di Rory Gallagher, seguendo le proprie passioni prova a colmare un
vuoto informativo. Scrivere di Emerson, Lake & Palmer appare sulla
carta più agevole ma, come spiega l’autore stesso nell’intervista a seguire,
mancava un sunto organizzato, quello che è contenuto in “Emotion, Love & Power-L’epopea degli Emerson, Lake & Palmer”.
Due anni di lavoro hanno portato alla stesura di un testo
esaustivo, che indaga la storia di ogni componente e permette di toccare band
storiche di cui gli ELP, singolarmente, hanno fatto parte, delineando di fatto
il passaggio storico verso il mondo della musica progressiva.
Documenti, cronologia degli eventi, immagini storiche, testi
tradotti… tutti ingredienti che permettono di fornire un’immagine completa di
un’era, di una band, di un pezzo della nostra storia.
Ad impreziosire il book, la prefazione a cura di Vittorio
Nocenzi, che con quel mondo e con quei “personaggi”, ebbe a che fare per motivi
professionali e non.
Nel corso del nostro scambio di battute emergono tutti gli
elementi utili per affrontare una lettura che farà felici i seguaci della band,
ma si propone come interessante per chiunque abbia vissuto quel periodo o per
chi, lontano da quei giorni per elemento anagrafico, volesse saperne di più.
Keith Emerson e Greg Lake, purtroppo, non sono più tra noi,
ma la loro musica resta una testimonianza incancellabile, che è entrata a pieno
titolo nella storia.
Raccogliere vite, umori e avvenimenti, cogliendone l’essenza,
è il grande merito di Fabio Rossi.
Da dove parte l’idea di scrivere un libro sugli ELP, successivo
a quello dedicato a Rory Gallagher, quindi un argomento molto differente?
Ho sempre desiderato scrivere un libro sugli ELP perché è
stato il primo gruppo rock di cui mi sono innamorato, ancor prima dei Led
Zeppelin, Deep Purple, Genesis ecc. ecc… Sapevo che la tematica sarebbe stata
complicata e lo dimostra il fatto che in Italia non è stato mai scritto un
libro che tratta organicamente tutta la loro storia umana e artistica, comprese
le carriere soliste e il periodo pre-ELP. Quindi, dopo essermi cimentato in una
storia del prog, con prefazione di un certo Athos Enrile (lo conosci?), che ha
avuto un ottimo riscontro, e nella fortunata biografia di un grande chitarrista
come Rory Gallagher, era giunto il momento di affrontare l’argomento che mi è
stato dentro al cuore sin dal primo momento in cui mi sono dedicato alla
saggistica musicale.
Scrivere qualcosa di nuovo a proposito delle leggende del
rock parrebbe cosa ardua: che cosa pensi possa dare il tuo scritto come valore
aggiunto?
Arduo è dire poco. Ad esempio, nel caso di Rory Gallagher il
materiale a disposizione è esiguo e non fu facile finire il libro. Sugli ELP,
di contro, c’è parecchio in giro ma è tutto da “organizzare”, e varie parti
della loro storia risulta frastagliata e va analizzare con la dovuta
attenzione. Tieni anche conto che si trovano informazioni contradditorie e tanto
lavoro è stato fatto per risalire a quelle più corrette e veritiere. Il valore
aggiunto del mio libro può essere riscontrato nel fatto che sinora nessuno ha
inteso affrontare la saga degli ELP mentre si continua a scrivere una pletora
di libri sui Pink Floyd e Genesis… beh ci ho pensato io a colmare la lacuna…
qualcuno doveva farlo prima o poi…
Su quali fonti ti sei basato per realizzare il tuo progetto?
Sono un’infinità: biografie e autobiografie in lingua
inglese, saggi sul prog anche stranieri, riviste di ogni epoca, sia italiane
che estere, siti ufficiali e non (solo quelli più affidabili), gruppi facebook
e testimonianze di persone che hanno assistito a concerti o incontrato i
componenti del gruppo.
Parliamo del book e della sua suddivisione in capitoli: che
logica hai voluto seguire nella stesura?
In un primo momento volevo limitarlo agli anni d’oro, ovvero
fino alla pubblicazione del triplo live “Welcome Back My Friends” … del 1974),
un po’ sulla falsa riga del bel saggio Jethro Tull 1968-1978 – The Golden Years
uscito nel 2018 di Giuseppe Scaravilli, l’autore della postfazione al mio
libro. Poi mi sono detto: “Ma perché non raccontare tutto sin dall’inizio,
anche quello che è accaduto dopo sia come ELP che singolarmente o come membri
di altre band?”. E così è uscito fuori un lavoro più corposo rispetto ai miei
due precedenti libri. I primi capitoli sono dedicati a ognuno dei tre fino alla
formazione degli ELP. Si approfondiscono, pertanto i Nice, i primi King
Crimson, gli Atomic Rooster e tanto altro ancora. Poi ho affrontato i primi
passi della band, tutti i dischi pubblicati fino a “Love Beach” e al
susseguente scioglimento. Ho raccontato le vicende degli ELPowell e dei 3, la
collaborazione di Lake con Gary Moore, la reunion, il nuovo scioglimento e il
resto della carriera del trio fino alla prematura morte di Emerson e Lake
avvenute nel 2016. È rimasto solo Palmer che ancora gira il mondo a proporre la
musica degli ELP con un trio basato sulla chitarra elettrica in luogo delle tastiere.
A lui è dedicato il finale del libro.
Quali sono le maggiori difficoltà che hai trovato nel
percorso? Quanto tempo ci è voluto, dal parto dell’idea alla realizzazione
completa?
Ci ho messo due anni di lavoro e le difficoltà più grandi le
ho affrontate nel dover ricostruire la storia dei tre dopo “Love Beach”,
insomma la parte se vogliamo meno considerata ma che andava raccontata con la
stessa meticolosità del resto del libro.
Nella prima parte del libro i tre protagonisti sono
“trattati” singolarmente e la loro storia viene analizzata nei dettagli: che
idea ti sei fatta di loro, dal punto di vista umano?
Emerson era appariscente sul palco, ma in realtà era molto
riservato, quasi timido, e si portava dietro problemi legati a una adolescenza
vissuta in casa a suonare con pochissime relazioni con i coetanei. Ha riversato tutto nella musica e quando non lo ha
potuto fare più a causa della malattia
degenerativa che lo colpì alla mano destra si è suicidato. Lake era un pignolo,
con il desiderio di avere il controllo della situazione, sia musicale che
manageriale, ed era l’ago della bilancia del gruppo tra due tornadi della
musica. Innamoratissimo della moglie Regina, credo che abbia saputo gestire
alla perfezione la sua carriera professionale con il menage familiare. Palmer è
un po’ come Emerson, la musica su tutto, ma molto concreto nelle sue scelte e
meno male visto che suona ancora da Dio!
Recentemente Gianni Nocenzi si è espresso a proposito di Keith
Emerson e la prefazione del libro è ad opera del fratello Vittorio: che cosa
emerge nel tuo scritto del rapporto tra ELP e i musicisti italiani, dai
seventies in poi?
Il rapporto era ottimo, c’era stima reciproca e lo dimostra
il fatto che sia PFM che Banco furono scritturati dalla Manticore, l’etichetta
fondata dagli ELP. La prefazione di Vittorio al mio libro è un’eloquente
testimonianza di quanto affermo. Ci sono anche state occasioni in cui i
musicisti hanno suonato insieme in jam improvvisate, Emerson con Vittorio
Nocenzi, Emerson con Flavio Premoli, Lake con il Banco. Non mancavano, insomma,
momenti di confronto e di condivisione, anche con Le Orme che hanno incontrato
gli ELP la prima volta nel dicembre 1971 a Londra.
Qual è stato a tuo giudizio il maggior pregio legato alla musica
di ELP?
L’aver ricercato soluzioni nella musica europea piuttosto che
in quella americana. Lo avevano fatto prima di loro sia i Nice che i King
Crimson dove, peraltro, militavano rispettivamente Emerson e Lake e non è di
certo un caso. E poi c’è stata la voglia di spingersi sempre più in là,
talvolta osando anche troppo, vedi il tour con l’orchestra, ma sempre per
soddisfare soprattutto esigenze artistiche e di rispetto verso i fan.
Non solo musicisti stratosferici, ma creatori di trame
musicali uniche: pensi che la loro musica potrebbe attecchire anche con le
nuove generazioni?
Domanda difficile. In un’epoca in cui domina la mancanza di
idee e la ricerca di soluzioni facili, appare quasi impossibile proporre trame
sonore complesse ed avere al tempo stesso l’attenzione del pubblico, sebbene ci
siano gruppi come i nostrani Barock Project che riprendono
il loro insegnamento con grandi risultati.
La presentazione ufficiale del tuo libro avverrà il 21dicembre, in luogo magico, all’interno di una rassegna che vedrà la presenza di
buona parte della “famiglia ELP”: puoi raccontare qualche dettaglio?
Il tutto è nato dall’interessamento di Paola Tagliaferro che
ha letto in anteprima il mio libro e si è convinta che meritassi di partecipare
all’evento, all’epoca solo abbozzato, denominato 2^ Art In Progress Event Tour
- In Memory Of Greg Lake, che avrà luogo in Palmanova (Udine) il prossimo 21
dicembre. Dopo la mia presentazione, che si svolgerà alle 11,00 presso la sede
del Comune, seguirà in serata al Teatro Gustavo Modena l’atteso concerto di
Ethan Emerson e di Paola Tagliaferro & La Compagnia dell’Es. Per me sarà un
grande giorno e condividere la manifestazione in onore di Lake con le madrine
Regina Lake ed Elinor Emerson, sarà una delle esperienze più belle della mia
vita!
PER NON DIMENTICARE...