giovedì 14 novembre 2019

“Emotion, Love & Power-L’epopea degli Emerson, Lake & Palmer”, il libro di Fabio Rossi


EMOTION, LOVE & POWER
L'EPOPEA DEGLI EMERSON, LAKE & PALMER
CHINASKI EDIZIONI

Fabio Rossi arriva al terzo libro e, come accaduto nel caso della biografia di Rory Gallagher, seguendo le proprie passioni prova a colmare un vuoto informativo. Scrivere di Emerson, Lake & Palmer appare sulla carta più agevole ma, come spiega l’autore stesso nell’intervista a seguire, mancava un sunto organizzato, quello che è contenuto in “Emotion, Love & Power-L’epopea degli Emerson, Lake & Palmer”.
Due anni di lavoro hanno portato alla stesura di un testo esaustivo, che indaga la storia di ogni componente e permette di toccare band storiche di cui gli ELP, singolarmente, hanno fatto parte, delineando di fatto il passaggio storico verso il mondo della musica progressiva.
Documenti, cronologia degli eventi, immagini storiche, testi tradotti… tutti ingredienti che permettono di fornire un’immagine completa di un’era, di una band, di un pezzo della nostra storia.
Ad impreziosire il book, la prefazione a cura di Vittorio Nocenzi, che con quel mondo e con quei “personaggi”, ebbe a che fare per motivi professionali e non.
Nel corso del nostro scambio di battute emergono tutti gli elementi utili per affrontare una lettura che farà felici i seguaci della band, ma si propone come interessante per chiunque abbia vissuto quel periodo o per chi, lontano da quei giorni per elemento anagrafico, volesse saperne di più.
Keith Emerson e Greg Lake, purtroppo, non sono più tra noi, ma la loro musica resta una testimonianza incancellabile, che è entrata a pieno titolo nella storia.
Raccogliere vite, umori e avvenimenti, cogliendone l’essenza, è il grande merito di Fabio Rossi.


Da dove parte l’idea di scrivere un libro sugli ELP, successivo a quello dedicato a Rory Gallagher, quindi un argomento molto differente?

Ho sempre desiderato scrivere un libro sugli ELP perché è stato il primo gruppo rock di cui mi sono innamorato, ancor prima dei Led Zeppelin, Deep Purple, Genesis ecc. ecc… Sapevo che la tematica sarebbe stata complicata e lo dimostra il fatto che in Italia non è stato mai scritto un libro che tratta organicamente tutta la loro storia umana e artistica, comprese le carriere soliste e il periodo pre-ELP. Quindi, dopo essermi cimentato in una storia del prog, con prefazione di un certo Athos Enrile (lo conosci?), che ha avuto un ottimo riscontro, e nella fortunata biografia di un grande chitarrista come Rory Gallagher, era giunto il momento di affrontare l’argomento che mi è stato dentro al cuore sin dal primo momento in cui mi sono dedicato alla saggistica musicale.  

Scrivere qualcosa di nuovo a proposito delle leggende del rock parrebbe cosa ardua: che cosa pensi possa dare il tuo scritto come valore aggiunto?

Arduo è dire poco. Ad esempio, nel caso di Rory Gallagher il materiale a disposizione è esiguo e non fu facile finire il libro. Sugli ELP, di contro, c’è parecchio in giro ma è tutto da “organizzare”, e varie parti della loro storia risulta frastagliata e va analizzare con la dovuta attenzione. Tieni anche conto che si trovano informazioni contradditorie e tanto lavoro è stato fatto per risalire a quelle più corrette e veritiere. Il valore aggiunto del mio libro può essere riscontrato nel fatto che sinora nessuno ha inteso affrontare la saga degli ELP mentre si continua a scrivere una pletora di libri sui Pink Floyd e Genesis… beh ci ho pensato io a colmare la lacuna… qualcuno doveva farlo prima o poi…  

Su quali fonti ti sei basato per realizzare il tuo progetto?

Sono un’infinità: biografie e autobiografie in lingua inglese, saggi sul prog anche stranieri, riviste di ogni epoca, sia italiane che estere, siti ufficiali e non (solo quelli più affidabili), gruppi facebook e testimonianze di persone che hanno assistito a concerti o incontrato i componenti del gruppo.

Parliamo del book e della sua suddivisione in capitoli: che logica hai voluto seguire nella stesura?

In un primo momento volevo limitarlo agli anni d’oro, ovvero fino alla pubblicazione del triplo live “Welcome Back My Friends” … del 1974), un po’ sulla falsa riga del bel saggio Jethro Tull 1968-1978 – The Golden Years uscito nel 2018 di Giuseppe Scaravilli, l’autore della postfazione al mio libro. Poi mi sono detto: “Ma perché non raccontare tutto sin dall’inizio, anche quello che è accaduto dopo sia come ELP che singolarmente o come membri di altre band?”. E così è uscito fuori un lavoro più corposo rispetto ai miei due precedenti libri. I primi capitoli sono dedicati a ognuno dei tre fino alla formazione degli ELP. Si approfondiscono, pertanto i Nice, i primi King Crimson, gli Atomic Rooster e tanto altro ancora. Poi ho affrontato i primi passi della band, tutti i dischi pubblicati fino a “Love Beach” e al susseguente scioglimento. Ho raccontato le vicende degli ELPowell e dei 3, la collaborazione di Lake con Gary Moore, la reunion, il nuovo scioglimento e il resto della carriera del trio fino alla prematura morte di Emerson e Lake avvenute nel 2016. È rimasto solo Palmer che ancora gira il mondo a proporre la musica degli ELP con un trio basato sulla chitarra elettrica in luogo delle tastiere. A lui è dedicato il finale del libro.


Quali sono le maggiori difficoltà che hai trovato nel percorso? Quanto tempo ci è voluto, dal parto dell’idea alla realizzazione completa?

Ci ho messo due anni di lavoro e le difficoltà più grandi le ho affrontate nel dover ricostruire la storia dei tre dopo “Love Beach”, insomma la parte se vogliamo meno considerata ma che andava raccontata con la stessa meticolosità del resto del libro.

Nella prima parte del libro i tre protagonisti sono “trattati” singolarmente e la loro storia viene analizzata nei dettagli: che idea ti sei fatta di loro, dal punto di vista umano?

Emerson era appariscente sul palco, ma in realtà era molto riservato, quasi timido, e si portava dietro problemi legati a una adolescenza vissuta in casa a suonare con pochissime relazioni con i coetanei. Ha riversato tutto nella musica e quando non lo ha potuto fare più a causa della malattia degenerativa che lo colpì alla mano destra si è suicidato. Lake era un pignolo, con il desiderio di avere il controllo della situazione, sia musicale che manageriale, ed era l’ago della bilancia del gruppo tra due tornadi della musica. Innamoratissimo della moglie Regina, credo che abbia saputo gestire alla perfezione la sua carriera professionale con il menage familiare. Palmer è un po’ come Emerson, la musica su tutto, ma molto concreto nelle sue scelte e meno male visto che suona ancora da Dio!

Recentemente Gianni Nocenzi si è espresso a proposito di Keith Emerson e la prefazione del libro è ad opera del fratello Vittorio: che cosa emerge nel tuo scritto del rapporto tra ELP e i musicisti italiani, dai seventies in poi?

Il rapporto era ottimo, c’era stima reciproca e lo dimostra il fatto che sia PFM che Banco furono scritturati dalla Manticore, l’etichetta fondata dagli ELP. La prefazione di Vittorio al mio libro è un’eloquente testimonianza di quanto affermo. Ci sono anche state occasioni in cui i musicisti hanno suonato insieme in jam improvvisate, Emerson con Vittorio Nocenzi, Emerson con Flavio Premoli, Lake con il Banco. Non mancavano, insomma, momenti di confronto e di condivisione, anche con Le Orme che hanno incontrato gli ELP la prima volta nel dicembre 1971 a Londra.

Qual è stato a tuo giudizio il maggior pregio legato alla musica di ELP?

L’aver ricercato soluzioni nella musica europea piuttosto che in quella americana. Lo avevano fatto prima di loro sia i Nice che i King Crimson dove, peraltro, militavano rispettivamente Emerson e Lake e non è di certo un caso. E poi c’è stata la voglia di spingersi sempre più in là, talvolta osando anche troppo, vedi il tour con l’orchestra, ma sempre per soddisfare soprattutto esigenze artistiche e di rispetto verso i fan.


Non solo musicisti stratosferici, ma creatori di trame musicali uniche: pensi che la loro musica potrebbe attecchire anche con le nuove generazioni?

Domanda difficile. In un’epoca in cui domina la mancanza di idee e la ricerca di soluzioni facili, appare quasi impossibile proporre trame sonore complesse ed avere al tempo stesso l’attenzione del pubblico, sebbene ci siano gruppi come i nostrani Barock Project che riprendono il loro insegnamento con grandi risultati.

La presentazione ufficiale del tuo libro avverrà il 21dicembre, in luogo magico, all’interno di una rassegna che vedrà la presenza di buona parte della “famiglia ELP”: puoi raccontare qualche dettaglio?

Il tutto è nato dall’interessamento di Paola Tagliaferro che ha letto in anteprima il mio libro e si è convinta che meritassi di partecipare all’evento, all’epoca solo abbozzato, denominato 2^ Art In Progress Event Tour - In Memory Of Greg Lake, che avrà luogo in Palmanova (Udine) il prossimo 21 dicembre. Dopo la mia presentazione, che si svolgerà alle 11,00 presso la sede del Comune, seguirà in serata al Teatro Gustavo Modena l’atteso concerto di Ethan Emerson e di Paola Tagliaferro & La Compagnia dell’Es. Per me sarà un grande giorno e condividere la manifestazione in onore di Lake con le madrine Regina Lake ed Elinor Emerson, sarà una delle esperienze più belle della mia vita!


PER NON DIMENTICARE...