domenica 5 febbraio 2017

“Spirituality”: intervista a Rosario Di Bella

Roma, Chiesa di S. Paolo Entro le Mura, scatto di Massimo Renzi

Pochi giorni fa, in questo spazio, proponevo un’immagine precisa del progetto “Spirituality”, dettagliata grazie all’intervento di uno dei due protagonisti, Juri Camisasca, che saziava  la mia curiosità rispondendo ad alcune domande:
Il secondo attore è Rosario Di Bella, a cui ho posto le stesse esatte domande, e la ovvia concordanza di idee non impedisce di ampliare il quadro, non solo sul progetto specifico, ma soprattutto sul significato assoluto della musica, rapportato al  momento contingente, decisamente negativo.

E’ imminente un nuovo incontro live, previsto per il 14 febbraio a Giarre

L’INTERVISTA
Vorrei partire dalla sicura sintonia esistente tra Juri Camisasca e Rosario Di Bella: come e in quale occasione nasce la vostra collaborazione?

Stavo lavorando ad un disco concept sugli Arcangeli e pensavo di condividere il progetto con un artista che avesse una particolare sensibilità riguardo a certi argomenti. Con Juri ci conosciamo da tempo e mi sembrava la persona più giusta come compagno di viaggio. Gli ho parlato dell’idea di mettere insieme le mie e le sue canzoni in un concerto in cui i nostri percorsi potessero trovare una complementarità: e così è nato Spirituality.

Il progetto “Spirituality” è quindi Il culmine del vostro connubio, un album di fresca uscita: possibile raccontarne l’anima, l’idea basica, il messaggio?

Spirituality è un progetto di musiche e canzoni in cui generi e mondi musicali apparentemente lontani s’incontrano per abbracciare melodie senza tempo, capaci di accogliere parole che affrontano tematiche spirituali e di ricerca interiore. È una musica che mi auguro faccia bene a chi l’ascolta.

Che cosa contiene il disco dal punto di vista meramente musicale? Possibile ricondurlo a caselle di genere conosciute?

Dal punto di vista strutturale le canzoni possono essere situate in qualche regione dello "spiritual pop". Sonorità etniche, orientaleggianti, ma anche classiche sono innestate in una strumentazione prevalentemente elettronica.

Parlare di spiritualità, in questi giorni oscuri, sembra da un lato utopistico e dall’altro l’unica via per trovare un po’ di pace, e per indicare una possibile via verso il cambiamento: avresti mai pensato che, dopo il fervore sociale degli anni ’70, saremmo caduti così in basso? È ancora possibile la centralità della musica nel processo di miglioramento delle esistenze?

Viviamo in un mondo infelice, senza pace, pieno di disuguaglianze. In ogni angolo della terra la voce dell’arte, con il suo grande potere di trasformare gli uomini e la storia, rischia di annegare nel rumore di fondo. Confido nella capacità della musica di viaggiare su strade misteriose e nella sua grande forza di unire tutto ciò che l’uomo, per paura e ignoranza, divide. Willigis Jäger dice: “l’uomo del futuro o è mistico o non è.”

Musica e parole… si riescono a passare messaggi importanti senza l’utilizzo delle liriche?

Ognuno, col proprio livello di evoluzione, può decidere di ricevere come nutrimento per la sua anima quello che gli serve secondo il canale più adatto alla sua sensibilità. La musica è come un grande libro, ma va letto col cuore. “La funzione più profonda della musica è la trasmissione di vissuti e esperienze. La trasmissione spirituale è più potente attraverso il suono che attraverso le parole dei mistici. Dunque la musica è una religione nascosta.” Lo dice Claudio Naranjo.

Che cosa accade in genere nei vostri live? Che tipo di interazione con il pubblico riuscite a realizzare?

Accade che il pubblico si sente avvolto dall’atmosfera che si crea quando quello che arriva dal palco vibra nello spazio in cui avvengono i concerti. Lo spazio del live è di fondamentale importanza per la riuscita dell'alchimia. In genere sono luoghi di culto come chiese, luoghi dove si è naturalmente richiamati e predisposti al silenzio e all’ascolto interiore.

E’ da poco iniziato lo “Spirituality Tour” che proseguirà nel corso del 2017: come è andata la prima tappa e su cosa si basa lintero progetto live?

L’intenzione del live è quella di trascorrere del tempo insieme a chi viene ad ascoltare Spiritualty in uno stato di calma-attenzione. Le canzoni sono messaggi che arrivano dal profondo dell’anima e non sono semplici manifestazioni dell’ego dell’esecutore: noi artisti siamo piuttosto un tramite, un veicolo. Evochiamo un sentimento che già abita il cuore delle persone ad ogni latitudine fin dalla notte dei tempi e cerchiamo di farlo germogliare e crescere.

Domanda d’obbligo: qual è il tuo giudizio sullo stato attuale della musica italiana?

La musica è dentro tutte le cose, per questo vive e soffre insieme ai fatti e alle vite degli uomini. In questo momento credo non esista una vera e propria musica italiana contemporanea, o comunque non è quella che normalmente si sente attraverso i media consacrati. La musica è in mano ai produttori commerciali che soprattutto attraverso i Talent creano, con canzoni scritte su misura, i nuovi idoli. Questi nuovi cantanti durano in genere una o due stagioni dopodiché, se sono fortunati, vanno a fare uno spot o finiscono a rappresentare il proprio declino in qualche Reality Show. Oggi in Italia, e non solo, la musica che si sente non è composta da chi la canta, ma è stata confezionata per chi la canta perché chi la canta ha una buona presenza e una bella voce e, cosa più importante, è innocuo. Così è tutto più semplice, riproducibile su scala industriale come un qualunque altro prodotto di consumo: tutto più gestibile e sotto controllo. 

Un nome - tanto per suscitare una reazione -, Franco Battiato, che ho visto in una fotografia alle vostre spalle, durante un soundcheck: cosa rappresenta per voi?

Franco è il Padrino morale di questo lavoro: lo ha avallato sin dal primo momento, ma senza mai essere invadente artisticamente. Per me rappresenta un punto di riferimento per il coraggio che ha avuto e che continua ad avere nel percorrere strade artistiche che la musica POPolare normalmente rifugge. Ha avvicinato una marea di gente ad argomenti importanti per l’esistenza di ognuno. Poi certo la gente riceve e assorbe quello che può, ma intanto attraverso di lui è passata tanta vecchia ed eterna conoscenza a un pubblico più vasto.
Taormina,  31 /7/16, Battiato assiste al soundcheck: scatto di  Antonio La Monica

Uno sguardo al futuro: è troppo presto per buttare lo sguardo oltre il disco e il tour di “Spirituality”?
Sto lavorando ad un nuovo progetto che si chiama “Spazio Sacro”, una istallazione artistica del pittore Adriano Buldrini. È uno spazio spirituale, un luogo contemplativo e meditativo atto all’individualizzazione del proprio sé.


ROSARIO DI BELLA

Nativo di Zafferana Etnea (CT), Rosario Di Bella Studia medicina all’Università di Catania, teatro all’Arsenale di Milano e composizione a Roma. Parallelamente, intraprende un percorso di ricerca spirituale che lo avvicina all’esoterismo e alle filosofie orientali, approdando al pensiero e alla pratica del maestro armeno Gurdjieff. Ha pubblicato cinque album, Pittore di me stesso (1989, Emi), Figlio perfetto (1991, Emi), Esperanto (1995, Polygram), I miei amici (2001, Sony), Il negozio della solitudine (2007, MM/Sony).
Nonostante l’attenzione mediatica e il successo che arride alle suggestive composizioni pianistiche e costruzioni armoniche di cui è autore, Di Bella non offre ai riflettori la propria immagine e rifugge dall’appellativo di “maestro”. Il lavoro creativo e la ricerca sul suono sono il suo mondo, come riprova sin dal 2003 un’instancabile attività compositiva di colonne sonore per la televisione, il cinema e il teatro. Sue sono le musiche del programma TV di Rai2 "Voyager, ai confini della conoscenza", da cui RAI COM ha recentemente tratto "Orchestral Vol.1 - originalsoundtrack". Ma il processo elaborativo deve espandersi oltre la dimensione estetica e giungere all’essenza del suono, sublimandosi nel rapporto con la voce. Per questo nel 2015Di Bella decide di dar vita con Juri Camisasca a “Spirituality”, il cd uscito nel 2016 per la CAM Sugar Music. Ne scaturisce qualcosa di magico, mai ascoltato sino ad ora.

Ragusa: Camisasca e Di Bella, scatto di F. Mirone

Per tutta la programmazione dello "Spirituality Tour 2017" il progetto gode del patrocinio del Comitato Italiano Nazionale Fair Play, che si adopera per promuovere codici di Etica Sociale. 

Fiorella Nozzetti e Maurizio Baiata
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