venerdì 10 febbraio 2017

I giovani del "Ferraris Pancaldo" di Savona e i Pink Floyd


I momenti più gratificanti del quotidiano, nell’ambito delle mie passioni, risiedono nella possibilità di condividere la mia esperienza, le mie attività ed attimi intensi che, grazie alla musica, assumono spesso la dimensione della perfezione, uno stretto legame tra il mondo dei suoni e gli accadimenti personali che, proprio grazie a particolari melodie, ritmi e liriche, diventano tracce indelebili del percorso personale: la musica è memoria!
Mi pare contraddittorio esaltare l’elemento musicale come fondamentale aspetto culturale e poi bandire dalla scuola superiore la materia, salvo gli indirizzi specialistici.
Ho guardato perciò con grande interesse e soddisfazione la “Settimana delle Eccellenze” organizzata al “Ferraris Pancaldo” di Savona, nata per arricchire il bagaglio culturale degli studenti. Non solo musica quindi, ma cura di particolari tratti sociali, che vanno dall’azzardopatia alla sismologia, sino ad arrivare agli aspetti giuridici che regolano il nostro ordinamento:


Nell’occasione ho avuto il privilegio di passare alcune ore con studenti di diversa età e genere, e ho provato ad interagire con loro, cercando di accorciare le enormi distanze generazionali che separavano il docente dai discenti.
Occorre considerare che la musica può essere un veicolo per arrivare a toccare altri aspetti fondamentali e utili nel proseguimento degli studi e più in generale nella vita.
Può capitare infatti che dall’ascolto di un brano nasca l’occasione di esprimersi, di lasciarsi andare, di provare a raccontare al “pubblico” presente i sentimenti provati, di mettersi in gioco sfidando la frustrazione che nasce sempre in queste occasioni, di testare i benefici del lavoro di squadra, di conoscere sonorità antiche/nuove spingendosi magari sulla via dell’approfondimento di un mondo sconosciuto… di comprendere altri aspetti legati alla necessità di relazionarsi e comunicare nella maniera più efficace possibile.
Ancora una volta ho avuto dimostrazione che i nostri giovani hanno solo bisogno di sollecitazioni e poi sono pronti a stupirci. Certo, tra i cinquanta presenti ci sarà stato qualcuno che ha sopportato a fatica le tre ore passate assieme, ma l’immagine globale che ho avuto mi ha gratificato.
Coadiuvato da Fabio Biale, musicista di grande qualità, nell’occasione in veste di docente scolastico, ho proposto l’ascolto di un brano storico, “The Great Gig In The Sky”, tratto da “The Dark Side Of The Moon”, album epico dei Pink Floyd.
Lo start al brano è però stato preceduto da una storia romanzata (di Max Pacini) che lega Clare Torry - la voce - alle tortuose vicende legate al giorno della registrazione, nel 1973, e a quelle conseguenti, di certo toccanti.
E’ il racconto dei sentimenti di una giovane in un momento topico della sua esistenza e delle delusioni conseguenti all’apparente insensibilità di un mondo che ti sfrutta e poi ti mette all’angolo, una metafora della vita che, miscelata alla forza del brano e alla voce cristallina di Torry - unitamente alla visione del prisma di copertina, con le varie sfaccettature - produce generalmente scossoni negli animi più sensibili.

Questo è il brano:


Alcuni dei ragazzi presenti hanno accettato senza titubanza di esporsi e raccontare, singolarmente, l’esperienza da ascolto.
Ognuno, a modo suo, ha esposto con moderata disinvoltura i propri concetti e stati d’animo: anche la timidezza eventuale va affrontata, combattuta e vinta.
E’ nata a questo punto la seconda fase, con gli stessi elementi a disposizione, ma il lavoro singolo si è trasformato in obiettivo del team, un gruppo formato dagli stessi quattro ragazzi (Riccardo, Katerina, Davide  e… mi perdonerà il quarto ragazzo di cui non ricordo il nome!).
Il Goal? Provare a descrivere a parole il pezzo ascoltato, cercando di farlo comprendere, incuriosendolo, un ipotetico ascoltatore occasionale.
Il lavoro di gruppo ha dato, come sempre accade, un risultato superiore al lavoro dei singoli, e a seguire riporto l’audio del commento che ho registrato:


Davvero bravi, ma non avevo dubbi, così come non ho tentennamenti sul fatto che un tipo di impostazione del genere possa diventare elemento didattico trasversale.

Le ore passano in fretta e lo spazio richiama nuova materia, ma c’è un’aula di Fisica a disposizione, e resta quindi un’ora per parlare di Genesis, Yes, ELP, vinili, storie misteriose… il tempo vola, ma non è stato buttato al vento… almeno non per me!