THE D
UNITED STATES OF MIND
(The D – distr. Audioglobe)
Entro in contatto con una nuova band e trovo…
la musica con cui tutto iniziò, almeno per me!
I The
D sono irpini ma ciò che propongono arriva da
un’altra terra, da un’altra epoca, affermazione che serve solo a dare una
collocazione alla loro musica, sottolineando una distinzione rispetto a chi si
propone cercando solo la corrente più favorevole del momento.
I The
D arrivano gradualmente all’album, dopo un approccio legato ad un singolo e
ad un successivo EP, sino all’attuale United States Of
Mind, quaranta minuti
di musica suddivisi su undici brani.
La qualità della band è evidenziata dal folto
seguito, quei risers che hanno dato contributo fondamentale alla raccolta fondi
legata alla realizzazione del disco, fatto di per sé motivante, al di là dell’aiuto
economico.
I The
D si rifanno alla musica british, partendo dalla materia base, quella di
Beatles e Stones - e qui ritorno alla chiosa iniziale - ma a questo punto della
storia non esiste la necessità di schierarsi, di filosofeggiare sul blues, rock
e melodia applicati a liriche che, almeno in quei giorni, non erano poi così
importanti.
United States Of Mind fonde quella musica antica, unendo le trame orecchiabili
alla ritmica, la cura della parte vocale alla sfrontatezza espressiva.
Ma tuto ciò rappresenterebbe
una sorta di clonazione ed esemplificazione di ciò che già esiste, seppur
sintetizzato. Al contrario, lo sforzo - o l’attitudine - dei The D passa attraverso l’utilizzo di
nuove tecnologie e suoni più “moderni”, e non è difficile sentire profumo di
Oasis e Blur, rafforzato da un DNA molto più duro - probabilmente frutto di
lunghi ascolti adolescenziali - che non può prescindere dalla lezione degli
Who.
Utilizzo della lingua
inglese, ovviamente, e buona varietà ed elasticità, per un programma che
probabilmente trova esaltazione nella performance live, dove il contatto col
pubblico mette in secondo piano l’esigenza tecnica a favore dell’empatia che,
visto la premessa, si determina ad ogni concerto.
Un peccato non avere
un video da mostrare, fatto inusuale di questi tempi.
Un album che mi è
piaciuto molto e all’impatto, un ritorno, per me, alle origini rinfrescato
dalla verve dei The D, promossi sul campo!
Tracklist
Pluto
United States Of Mind
Felix Theon & Mr. Fox
Checkmate
All Star
6, 16, 26
Pete
The Genius
Black Ants Invasion
3 Pounds
Glenn Matthews
Un po’ di
biografia tratta dal comunicato stampa…
Adorano madre Britannia, suonano come una
band inglese, brit rock all’ennesima potenza per questo giovane quartetto
irpino, nato nel 2010 con un film e una lettera in mente: da Tenacius D and the pick of destiny con Jack Black nascono i The D.
Nel febbraio 2011 debuttano sul palco,
all’alba del 2012 sfornano il primo singolo The book of guinness,
nell’estate 2013 finalmente i primi brani diventano un Ep dal titolo Alf,
distribuito in digitale da (R)esisto.
Incontrato il giovane producer Federico
Carillo e ottenuto il sostegno di un nutrito manipolo di raisers in una
fruttuosa campagna di crowdfunding, i The D si ritirano in campagna per
lavorare all’atteso album d’esordio, che esce nell’autunno del 2015: si chiama United
States Of Mind, distribuito da Audioglobe e presente sulle principali
piattaforme digitali.
Undici pezzi irresistibili tra elettrizzanti
scariche rock e melodie a presa rapida.
Quattro facce, quattro giocatori per quattro
pseudonimi.
The Dabbler, AKA Giuseppe Matarazzo, aspirante doppiatore di cartoni animati
destinato al microfono, alla chitarra e al synth; the Danger (al secolo Ciriaco Aufiero) il cui pseudonimo è una
garanzia, e le sue chitarre lo sanno bene; the
Damned AKA Vincenzo Golia D'Augè, il bassista che gode del principio di
indeterminazione di Heisenberg: non saprete mai dov’è in un momento preciso,
avrete solo la certezza che esiste; the
Dario noto ai più come Dario Botta, polistrumentista reduce da diversi
progetti musicali e relegato, ingiustamente, dietro una batteria. That’s all
folks!
Line up
The Dabbler (Giuseppe Matarazzo) - vocals,
guitars, synth
The Danger
(Ciriaco Aufiero) – guitars, backing vocals
The Damned
(Vincenzo Golia D'Augè) – bass, backing vocals
The Dario (Dario Botta) – drums, acoustic
guitar, backing vocals
Here Come The D:
The D Soundcloud:
Synpress44 Ufficio stampa: