venerdì 15 gennaio 2016

THE D-UNITED STATES OF MIND




THE D
UNITED STATES OF MIND
(The D – distr. Audioglobe)

Entro in contatto con una nuova band e trovo… la musica con cui tutto iniziò, almeno per me!
I The D sono irpini ma ciò che propongono arriva da un’altra terra, da un’altra epoca, affermazione che serve solo a dare una collocazione alla loro musica, sottolineando una distinzione rispetto a chi si propone cercando solo la corrente più favorevole del momento.
I The D arrivano gradualmente all’album, dopo un approccio legato ad un singolo e ad un successivo EP, sino all’attuale United States Of Mind, quaranta minuti di musica suddivisi su undici brani.
La qualità della band è evidenziata dal folto seguito, quei risers che hanno dato contributo fondamentale alla raccolta fondi legata alla realizzazione del disco, fatto di per sé motivante, al di là dell’aiuto economico.
I The D si rifanno alla musica british, partendo dalla materia base, quella di Beatles e Stones - e qui ritorno alla chiosa iniziale - ma a questo punto della storia non esiste la necessità di schierarsi, di filosofeggiare sul blues, rock e melodia applicati a liriche che, almeno in quei giorni, non erano poi così importanti.
United States Of Mind fonde quella musica antica, unendo le trame orecchiabili alla ritmica, la cura della parte vocale alla sfrontatezza espressiva.
Ma tuto ciò rappresenterebbe una sorta di clonazione ed esemplificazione di ciò che già esiste, seppur sintetizzato. Al contrario, lo sforzo - o l’attitudine - dei The D passa attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie e suoni più “moderni”, e non è difficile sentire profumo di Oasis e Blur, rafforzato da un DNA molto più duro - probabilmente frutto di lunghi ascolti adolescenziali - che non può prescindere dalla lezione degli Who.
Utilizzo della lingua inglese, ovviamente, e buona varietà ed elasticità, per un programma che probabilmente trova esaltazione nella performance live, dove il contatto col pubblico mette in secondo piano l’esigenza tecnica a favore dell’empatia che, visto la premessa, si determina ad ogni concerto.
Un peccato non avere un video da mostrare, fatto inusuale di questi tempi.
Un album che mi è piaciuto molto e all’impatto, un ritorno, per me, alle origini rinfrescato dalla verve dei The D, promossi sul campo!


 Tracklist
Pluto
United States Of Mind
Felix Theon & Mr. Fox
Checkmate
All Star
6, 16, 26
Pete
The Genius
Black Ants Invasion
3 Pounds
Glenn Matthews



Un po’ di biografia tratta dal comunicato stampa…

Adorano madre Britannia, suonano come una band inglese, brit rock all’ennesima potenza per questo giovane quartetto irpino, nato nel 2010 con un film e una lettera in mente: da Tenacius D and the pick of destiny  con Jack Black nascono i The D.
Nel febbraio 2011 debuttano sul palco, all’alba del 2012 sfornano il primo singolo The book of guinness, nell’estate 2013 finalmente i primi brani diventano un Ep dal titolo Alf, distribuito in digitale da (R)esisto.
Incontrato il giovane producer Federico Carillo e ottenuto il sostegno di un nutrito manipolo di raisers in una fruttuosa campagna di crowdfunding, i The D si ritirano in campagna per lavorare all’atteso album d’esordio, che esce nell’autunno del 2015: si chiama United States Of Mind, distribuito da Audioglobe e presente sulle principali piattaforme digitali.
Undici pezzi irresistibili tra elettrizzanti scariche rock e melodie a presa rapida.
Quattro facce, quattro giocatori per quattro pseudonimi.
The Dabbler, AKA Giuseppe Matarazzo, aspirante doppiatore di cartoni animati destinato al microfono, alla chitarra e al synth; the Danger (al secolo Ciriaco Aufiero) il cui pseudonimo è una garanzia, e le sue chitarre lo sanno bene; the Damned AKA Vincenzo Golia D'Augè, il bassista che gode del principio di indeterminazione di Heisenberg: non saprete mai dov’è in un momento preciso, avrete solo la certezza che esiste; the Dario noto ai più come Dario Botta, polistrumentista reduce da diversi progetti musicali e relegato, ingiustamente, dietro una batteria. That’s all folks!

Line up
The Dabbler (Giuseppe Matarazzo) - vocals, guitars, synth
The Danger (Ciriaco Aufiero) – guitars, backing vocals
The Damned (Vincenzo Golia D'Augè) – bass, backing vocals
The Dario (Dario Botta) – drums, acoustic guitar, backing vocals

Here Come The D:
The D Soundcloud:
Synpress44 Ufficio stampa: