Il “sound
desertico padano” dei PELUQUERIA
HERNANDEZ pare sia qualcosa di ormai consolidato, se è vero che “MAMBOO”
è il loro terzo album e il genere ha fatto proseliti.
Tutto questo lo
raccolgo dalla lettura che precede l’ascolto, e mi intriga l’idea di miscelare
Verona - è da lì che arriva la band - a un profumo colorato a caloroso, quello
spagnolo.
Le informazioni che
ricavo sono molte, e la lettura della formazione dell’ensemble e degli
strumenti utilizzati rappresenta un’ulteriore spinta ad una rapida scoperta
sonora: strumenti fatti per un rock tradizionale uniti ai fiati, tastiere lontane
tra loro - mellotron e spinetta - accompagnate dal theremin - il più antico
strumento elettronico -, sezione ritmica… variegata.
Peluqueria Hernandez nasce nel 2004 grazie a un'idea di Mauro Marchesi, autore di fumetti di fama internazionale e chitarrista mancino… prosegue nel sito di riferimento:
Apprendo che sono due
gli album che precedono “Mamboo”, “Peluqueria Hernandez”, del 2007 e “Amaresque”, del 2011), ma arriva il momento dell’ascolto del disco,
per ora disponibile solo in formato digitale:
Quarantadue minuti di
musica suddivisa su dieci tracce, è questo il freddo e doveroso dato oggettivo
che nasconde un contenuto per me inaspettato.
Tutti gli aspetti “produttivi”
che i musicisti, giustamente, cercano di
mettere in rilievo, evidenziando l’evoluzione positiva rispetto al capitolo
precedente, perdono per me significato al cospetto del messaggio, Messaggio? L’Album
è praticamente strumentale, se si esclude un cantato nel brano “Solo” e qualche coro e tracce di
parlato, eppure…
In “Mamboo” c’è tutta la mia vita, che è
quella di chi, ahimè, ha già fatto la maggior parte del percorso, ed è un sentiero
costellato da sogni, ferite sanguinanti, felicità estrema, nebbia intensa e
sole splendente… come accade a tutti, non sono certo speciale.
In “Mamboo” c’è anche quel mondo musicale
che non ho certo amato, ma che mi è entrato dentro, giorno dopo giorno, con un
brano che puntellava ogni mia disgrazia o gioia, un Intrepido o un Diabolik, il
western italiano della domenica pomeriggio al cinema meno costoso, con tutta
la famiglia riunita, il bianco e nero di Maigret, con la colonna sonora
infarcita di tromba, unico strumento a fiato che mi ha sempre procurato il nodo
alla gola.
E poi il liscio, le
balere, un mondo che si muove nelle feste di paese, mentre il bimbo ha già in
testa i Beatles!
“Mamboo” è il movie della mia vita, e ciò mi impedisce di commentare
in maniera dettagliata il disco, privilegiando il mood, mettendo a lato gli
aspetti tecnici.
“Mamboo” è stato preceduto dal singolo Tinto Bruna non avrai il mio
scalpo (con Giuliana Bergamaschi) e dalla deliziosa partecipazione al
surreale Peluqueria Hernandez - Il film
(diretto da Holden Rivarossi): http://www.joyello.net/peluqueria/ilfilm.html
Il video realizzato,
che propongo a seguire, rientra appieno nei concetti appena espressi: l’ambientazione,
i protagonisti, la produzione, riportano alle bobine mute da 8 mm - altamente
tecnologiche un tempo - che ancora conservo e che testimoniano periodi
spensierati ma non privi di crucci.
In quei giorni un
vento nuovo era in arrivo, e i The Shadow, con la loro “Apache” inventavano un genere che in parte riprendono oggi i Peluqueria Hernandez.
Grandi musicisti, grandi idee! Una costruzione che implica arte, competenza, passione e divertimento, la cornice di un’immagine indelebile, dove la storia si intreccia alla musica e alle culture, non solo locali: però, quanto è duro un flashback lungo un disco!
Tracklist
1. Tinto Bruna non avrai il mio
scalpo (Featuring Giuliana Bergamaschi)
2. Cassiodoro
3. Solo
4. Area Pioppa 51
5. Kung Fu Carla (Featuring Giuliana
Bergamaschi)
6. Piru
7. Tangaki in Pellaloco
8. Torpedone per l'Inferno
9. One
Hamburger, Please
10. Tequila
(Live) Featuring Mauro Ottolini
Peluqueria Hernandez
personnel:
Roberto Lanciai (sax baritono, cori)
Mauro Marchesi (chitarra solista,
mellotron, tapes, cori)
Luca Pighi (percussioni, batteria,
voci)
Juri Romeo (basso, sax contralto,
cori)
Gigi Sabelli (batteria, percussioni,
fischio, cori)
Joyello Triolo (chitarre ritmiche,
theremin, spinetta, basso, voce)
Roberto Zantedeschi (tromba,
flicorno, cori)
Info: