Gianni
Leone
mi ha inviato questo interessante reportage...
Claudio
Simonetti ed io siamo stati invitati alla Stazione Birra al
concerto di Jennifer Batten, l'ex chitarrista di Michael Jackson. Si
è presentata da sola: chitarra elettrica, pedali e basi registrate,
la qual cosa poteva far pensare che di lì a poco avremmo
assistito a una deludente e poco avvincente esibizione, e
invece...!!! Non vorrei qui aprire
una polemicuccia del cacchius sugli
stereotipi dei ruoli uomo-donna, ma una musicista rock donna che
riesca a tener testa ai suoi colleghi maschi più celebrati è una
rarità e quindi ha un valore aggiunto che la rende ancor più
preziosa. Sul perché non vengano, o finora non siano venuti fuori
dei Jimi Hendrix, Frank Zappa, John Bonham, Keith Emerson al
femminile non approfondisco. Nei cosiddetti secoli bui
della storia umana alle donne era semplicemente PROIBITO
l'accesso a territori di dominio maschile, anche quelli artistici.
No, la donna doveva solo fare la serva dell'uomo e produrre figli a
scodellate, a bidonate, a vagonate e guai a ribellarsi sennò
giù botte. E' scoraggiante, offensivo e vergognoso per
l'intero genere umano pensare che ancora oggi nel mondo esistano
lerci luoghi geografici di NON-cultura e NON-civiltà in
cui la donna viene NORMALMENTE considerata e trattata come
lo era in quei secoli bui o, se possibile, ancor peggio, ma
questo è un altro argomento. Ecco la ragione principale per cui
non abbiamo avuto un Caravaggio, un Palladio, un Mirone donna. Per
una Tamara de Lempicka, migliaia e migliaia di pittori
maschi, moltissimi dei quali certamente meno talentuosi di
lei. Apro una parentesi e pongo un inquietante quesito: ma siamo
proprio sicuri che questi ultimi secoli fino ad oggi siano stati,
tutto sommato, più..."luminosi" per l'intera umanità,
rispetto al passato?... Sorvoliamo sulla possibile risposta. Per
quanto riguarda il rock, il discorso però cambia. Oramai,
dopo oltre un cinquantina di anni dalla sua nascita, non si può
certo dire che alle donne sia stato inibito o proibito alcunché.
L'aspetto strano, inspiegabile, che mi ha sempre incuriosito, è come
mai le donne riescano a raggiungere picchi vertiginosi di grinta,
"cattiveria" ed energia solo nell'ambito del canto (vedi
Patti Smith, Janis Joplin, Tina Turner), o
interpretando personaggi aggressivi e trucidi (vedi Grace
Jones, Diamanda Galàs, Lydia Lunch e svariate "eroine"
del punk), mentre, sedute alla batteria o con una chitarra elettrica
in mano, risultino (quasi) sempre un po' troppo delicatucce,
imbranate, fatte salve alcune eccezioni (Sheila E. per quanto
riguarda la batteria, per esempio) che si contano sulle dita di una
mano. Mera questione muscolare? Non direi: ci sono anche donne-Rambo
e uomini-mammoletta se è per questo. E allora? Non so spiegarmelo ma
è così. Stop.
Ma
torniamo alla Batten. Non mi sorprende sapere dei suoi
progetti artistici con Jeff Beck, uno dei chitarristi più
graffianti e importanti nella storia della chitarra elettrica, un
autentico caposcuola, tuttora in splendida forma (a differenza di
tanti altri suoi colleghi dello stesso periodo, ridotti a tragiche
caricature di se stessi, con le dita anchilosate e l'aspetto da
Mastro Geppetto). Chiaramente ha dedicato una parte del concerto
a Michael Jackson, eseguendo alcuni suoi brani. E l'arcinoto
assolo di "Beat it" -sul disco originale suonato da
Eddie Van Halen? La Batten dal vivo lo esegue, se possibile, ancor
meglio e con maggior grinta. Incredibile!... Per tutta la durata del
concerto dietro di lei scorrevano immagini su immagini, anche
diversissime fra loro. Claudio ed io a un certo punto abbiamo notato,
con immenso stupore, che in un decrepito e sfocato filmato in bianco
e nero un non identificato cantante di colore eseguiva perfettamente
il leggendario MOONWALK!!!!!... Com'era possibile? Ma questo passo di
danza non l'ha inventato Michael Jackson? A fine esibizione,
purtroppo (per chi non c'era) avvenuta di fronte a un pubblico
non molto numeroso, ci siamo fiondati dalla Batten per chiederle
delucidazioni e anche per complimentarci. Lei ci ha
raccontato aneddoti vari ma, soprattutto, ci ha rivelato che il
filmato che ci aveva tanto colpito era stato girato al leggendario
Apollo Theatre di Harlem forse negli Anni '40 o giù di lì. E chi
mai sarà stato quell'omino che, forse per primo al mondo,
eseguiva il celeberrimo passo del moonwalk? Non è dato sapere. Forse
un anonimo quanto geniale cantante di una delle tantissime
orchestre che in quegli anni si alternavano sul quel magico palco. In
realtà, dopo un po' di ricerche in rete, Claudio ed io abbiamo
appurato che l'invenzione di questo passo di danza viene
attribuita a Bill Bailey nel 1955 (andate all'indirizzo riportato
in basso ed ai numerosi video correlati).
Sarà...
Però il filmato che abbiamo visto al concerto sembrava essere molto
più vecchio... Vuoi vedere che anche Bailey non si è
inventato un bel niente? Ma si sa, nell'arte è sempre così: tutto è
stato già fatto, già sperimentato, già osato da qualcun altro
prima di te, magari rimasto anonimo e sconosciuto. Spesso la
creazione artistica altro non è che la reinterpretazione o il
"riassemblaggio" di elementi che esistono già. Senza
nulla togliere all'immenso talento di Michael Jackson, of
course!