E’ da pochi giorni sul mercato l’album live “UT, l’anima prog dei New Trolls”.
Ho sempre fatto estrema fatica nel ricomporre la genealogia
artistica del mondo “N.T.” e mi pare
che, dopo tanti anni di … dialettica spinta, ciò che resta come marchio indelebile
sia è l’essenza: la Musica. E
di musica vorrei scrivere.
Era il 30 marzo e gli UT- Uno Tempore erano
di scena al Teatro Smeraldo di Milano,
reduci dalla Prog Exhibition romana. A nemmeno due mesi di distanza è uscita la
prima registrazione della rinata band, album che ripercorre un particolare
momento del passato musicale, quello di inizio anni ’70, periodo d’oro per la
musica progressiva in genere.
La motivazione di questa “rapidità di esecuzione” è in parte
spiegata da Maurizio
Salvi nel corso dello scambio di battute a seguire, una probabile
performance degna di nota da usare anche come accompagnamento/biglietto da
visita per il successivo viaggio musicale in Oriente.
Dovevo essere presente al concerto, ma non ci sono riuscito, e mi
“accontento” quindi della testimonianza registrata.
Ut presenta un cambiamento rispetto al
21 gennaio, giorno della partecipazione al ProgLiguria di Spezia. In quella
occasione al basso era presente Massimo
Gori, sostituito a Milano da Fabri Kiareli. Per la line up completa rimando a fine post.
Il repertorio è ben
preciso, e trova certificazione nella didascalia “l’anima prog dei N.T.”
Le undici
tracce:
Studio - XXII Strada,
L’amico della porta accanto, Nato adesso, C’è troppa guerra, Lying Here, I
cavalieri del lago dell’Ontario, Chi mi può capire, Paolo e Francesca,
Introitus Infernalis, Bright Lights, e Concerto Grosso1 – Allegro.
La musica non invecchia e anche ciò che si vorrebbe cancellare
dalla mente perché musicalmente “non tollerato”, alla prima occasione ritornerà
con prepotenza per ricordarci che esiste ancora, ed è in grado di incidere, nel bene e nel male.
Il nome UT riprende il titolo di un album dei N.T. uscito
quarant’anni fa (riproposto nel CD quasi completamente), e presenta due traghettatori
- Maurizio Salvi
e Gianni Belleno -, e la succitata considerazione relativa
all’immortalità della musica è confortata - positivamente - da questo live
pieno di storia.
L’evoluzione tecnologica permette di realizzare, modificare e migliorare ogni tipo di prodotto musicale,
ma una performance dal vivo mantiene certe caratteristiche, positive e
negative, che non si possono celare. Magari si può re-incidere una traccia
cantata, ma è mia convinzione che l’anima e la qualità della proposta
emergeranno sempre.
Ed è ciò che ho trovato nel CD: tracce musicali che, anche se di
questi tempi possono considerarsi ad appannaggio di una nicchia di appassionati
- prog -, mantengono la stessa forza del
momento della creazione, una grande energia utilizzata per dare pennellate di nuovo
mantenendo rigorosamente ferme le linee guida. Il nuovo a cui mi riferisco è
fisiologico ed è anche legato ai
“sostituti” attuali: Andrea Perrozzi, Claudio Cinquegrana e Fabri Kiareli.
Tocca alla new entry Fabri Kiareli l’importante compito di proporre la parte vocale un tempo di Nico Di Palo, una delle voci più belle - e complicate da imitare - dell'intero panorama nazionale. In questo caso non mi pare ci siano tentativi di clonazione e, nonostante una certa similitudine naturale, emergono venature da rock duro'70 che danno il tocco personale ai vari brani cantati.
Tocca alla new entry Fabri Kiareli l’importante compito di proporre la parte vocale un tempo di Nico Di Palo, una delle voci più belle - e complicate da imitare - dell'intero panorama nazionale. In questo caso non mi pare ci siano tentativi di clonazione e, nonostante una certa similitudine naturale, emergono venature da rock duro'70 che danno il tocco personale ai vari brani cantati.
Ad Andrea Perrozzi sono invece affidate le parti più melodiche.
Nella set list trova spazio anche una sezione più “classica”, dove
il “maestro Salvi” sale in cattedra. Mi riferisco ad una parte del Concerto
Grosso 1 (Allegro) e all’Introitus Infernalis, rivisitazione/omaggio di Salvi e
Belleno a Igor Stravinsky che, con la citazione tratta
da “L’uccello di fuoco” mi ha riportato all’ emozionante apertura dei concerti
targati YES.
Un bel ritorno e, speriamo, un punto di partenza con l’obiettivo
di realizzare materiale inedito.
Tra pochi giorni, il 25 luglio, gli UT- Uno Tempore saranno di scena nella loro città,
Genova, all’Arena del Mare, nel Porto Antico, e chissà che
per quel giorno qualcosa di nuovo non sia già pronto!
L’intervista… rispondono Maurizio Salvi e Gianni Belleno
La vostra ri-partenza è recentissima. Da dove nasce l’idea/esigenza di
una registrazione e uscita lampo, a
seguito di una performance live (che purtroppo mi sono perso!)?
Sì, recentissima e… di questi tempi direi anche
assolutamente non facile, per mille ed un motivo, ma contiamo sul nostro mai
dimenticato entusiasmo. La registrazione di un live fatto così in fretta? Beh, la
concomitanza di una notte New Trolls-UT e Mito e la partenza per il Sol Levante,
zona del mondo in cui c’è per noi un’attenzione ed un seguito particolare,
meritavano tutto questo.
La scaletta utilizzata in quell’occasione era funzionale al progetto
dell’album? Era già preventivato un possibile recording?
Ripercorrere alcuni anni con i dischi realizzati in
particolare tra il 70 ed il 74 non è proprio uno scherzo, perché si tratta di
tanta musica, e poi il gruppo, per ovvie ragioni, non è formato da tutti gli
stessi elementi che hanno composto i brani e poi registrati, pur avendo dei
validissimi sostituti che cercano di farli rivivere con noi. Circa la
funzionalità della scaletta in relazione al progetto direi che tutto è venuto
di conseguenza, visto che l’idea di registrare il live voleva essere
essenzialmente il documentare una serata particolare che metteva in luce una
parte del percorso di un gruppo ormai storico! Ovviamente per quanto concerne
gli UT, esclusivamente LIVE.
La vita ci cambia, la musica di qualità resta, ma il modo di osservarla e
interpretarla si allinea alle modifiche personali. Che tipo di valore aggiunto
sentite di dare a brani di molti lustri fa? Quanto incidono i vostri
cambiamenti sulla rivisitazione di musiche create agli albori del prog?
Scontato è il dire che “tutto si trasforma nulla si
distrugge”, beh… è chiaro che la vita e i cambiamenti che questa impone in
tutti i sensi, la conoscenza, la tecnica e la tecnologia, la maturità, le
illusioni, le delusioni etc… comunque siamo sempre noi, il leitmotiv è lo
stesso, pregi e difetti compresi, e la voglia di dare una nuova veste ai vecchi
brani è quasi un obbligo, ma senza snaturarne l’essenza e ora… protesi verso il
nuovo album di inediti!
Dopo l’esibizione di Spezia Massimo Gori ha lasciato spazio a Fabri
Kiareli. Cosa cambia dal punto di vista della sezione ritmica?
Ogni uomo, quindi ogni musicista è un caso a sé … Massimo
Gori è un caro amico e un bravo musicista; ovviamente il cambio in corsa
determina novità e adattamento oltre che affiatamento; certo è che Fabrizio Chiarelli è un ottimo elemento,
dotato di una grande spinta.
Tra i tanti brani riproposti ne esiste uno che vi procura particolari
emozioni nell’esecuzione?
Sarebbe come volersi porre il quesito se sia meglio l’alba
o il tramonto… il giorno e la notte, le emozioni sono come l’aria che respiriamo…
l’attimo fuggente, e ogni attimo è importante, così ogni suono, ogni brano… etc.
Cosa significa per voi lavorare con l’entourage di D&D?
La D&D rappresenta la possibilità di credere in un
futuro, se questo avverrà ne saremo tutti felici!
Si avvicina una data importante e tra un mese sarete di scena nella
vostra città, Genova, dove tutto iniziò, non solo per voi, ma per il prog in
generale. Di quale significato caricherete l’evento?
Nemo profeta in patria… ma esserci vuol dire ripagare tutti
coloro che vorranno riassaporare e condividere assieme a noi una parte della
storia musicale della città.
Maurizio
Salvi
(tastiere, voce)
Gianni Belleno (batteria, voce)
Andrea Perrozzi (tastiere, voce)
Claudio Cinquegrana (chitarra, voce)
Fabri
Kiareli
(basso, chitarra, voce).
UT,
l’anima prog dei New Trolls esce
su etichetta IMMAGINIFICA, by Aereostella distribuito da EDEL
Produzione Iaia De
Capitani e Franz Di Cioccio