lunedì 4 giugno 2012

Giorgio "Fico" Piazza... cosa bolle in pentola?


Chiunque abbia avuto l’opportunità di ascoltare musica, nel passaggio epocale tra anni ’60 e ’70, è stato testimone diretto di un evoluzione radicale che ha regalato -e ancora regala- momenti indimenticabili, attraverso suoni e parole che hanno accompagnato tutte le vicende della vita a seguire.
Molti gli  “eroi” trasformati  in miti, alcuni non più presenti tra noi.
Per quelli rimasti, la musica non è stata un passatempo giovanile, ma una passione senza fine che ha permesso un cammino continuo, magari con pause -solo pause- di riflessione.
Le reunion di antiche glorie sono all’ordine del giorno e la qualità globale che ne deriva genera entusiasmo e alimenta motivazioni molto forti che inducono a persistere.
Eppure accade di trovare qualcuno che ha “appeso le scarpe al chiodo”, per dirla in termine calcistico, musicisti che restano inattivi per una vita, ma… le scelte personali sono impossibili da giudicare dall’esterno.
Quante volte mi è capitato di pensare: “ Chissà che fine hanno fatto Giorgio FicoPiazza e Marcello Todaro!”.
Sto citando due ex importanti, che vidi dal vivo in quegli anni musicalmente felici, il primo, bassista della PFM, ed il secondo, chitarrista del BMS.
Ho incontrato Giorgio nell’ottobre scorso, a Genova, “trascinato” sul palco da Paolo Siani, ed era forse la sua prima esibizione dopo una quarantina d’anni.
La musica, e l’amore per essa, azzera spazi e tempi, e l’aver “svegliato il can che dorme”, come lui dice, ha riportato sui palchi italiani un pezzo della “nostra” storia, un musicista che ha suonato in album seminali della PFM ed è stato un protagonista di quei momenti di cambiamento, da Lucio Battisti al prog.
Di quei giorni conserva -e usa- il basso regalatogli da Greg Lake, ai tempi in cui la Premiata fece il salto oltre i confini italiani.
Di fatto, dal 17 dicembre scorso- concerto natalizio nell’alessandrino, inserito nel "contesto Taulino"- Giorgio ha iniziato ad essere sempre più presente, in compagnia di vecchie conoscenze perse nel tempo, come Bernardo Lanzetti, Aldo Tagliapietra, Lino Vairetti, Gianni Leone.
Se il palco è stato “riconquistato”, il lavoro in studio potrebbe essere un obiettivo futuro.
L’ho incontrato a Savona, proprio in fase di registrazione, chiamato da amici che hanno richiesto la sua presenza per la realizzazione di un album di prossima uscita.
Al momento è tutto … nell’ombra, ed è giusto mantenere un alone di riservatezza su un lavoro ancora in fase di definizione, ma è stato bello vedere Piazza all’opera, e captare la sua soddisfazione nel compiere gesti antichi a cui non era più abituato, osservato da un mini pubblico perfettamente conscio di avere davanti un pezzo di storia musicale che, come ho cercato di evidenziare precedentemente, è incancellabile e presente con rinnovata forza… questo è il potere della musica!
Qualche stralcio di registrazione  l’ho “rubato”, ma… a cosa starà lavorando quel gruppo di persone immortalate dalla videocamera?