La serata musicale del 23 maggio, realizzata nella città di Alessandria, nella centrale Piazza della Libertà, che sia piaciuta o meno, ha fissato qualcosa che resterà nella storia, non solo di questa parte del Piemonte.
L’evento, ennesimo di una serie fortunata, nasce da un idea di Franco Taulino, leader della Beggar’s Farm, che in collaborazione con le autorità locali (Sindaco e Prefetto di Alessandria),con i vertici di Itullians, l’associazione culturale g- Company, l'aiuto di Provincia e Comune, e con il finanziamento della Fondazione della Cassa di Risparmio di Alessandria è riuscito a creare un evento gratuito con uno scopo benefico, la raccolta di fondi per la Fondazione Uspidalet Onlus.
Quali sono gli obiettivi di Uspidalet?
L'attività della Fondazione è mirata alla raccolta fondi per lo sviluppo di progetti legati prioritariamente all’ospedale Infantile e agli altri presidi Civile e Borsalino, sia per favorire l’assistenza e la prestazione dei servizi sanitari, dignitosa anche a chi non ne ha i mezzi, attraverso l’acquisto di macchinari e attrezzature, sia per contribuire al finanziamento della ricerca scientifica. Speciale attenzione è inoltre posta alla ricerca sulla tematica del bambino ospedalizzato con particolare riferimento alle tematiche psico-pedagogiche.
Verso fine serata è stato annunciato il raggiungimento di 1400 €, probabilmente ancora evoluto a fine concerto. L’imponente Piazza della Libertà presenta un cospicuo numero di anime musicali, ridimensionate dall’enorme spazio disponibile.
Wazza e Gemma fanno buona guardia dalla loro postazione centrale, divisi tra vendita di materiale tullico (non solo quello), e ascolto … in fondo avere di fronte certi amori antichi può far dimenticare qualche dovere, a scapito del cuore.
Ma perché parlo di concerto storico?
Se qualche anno fa mi avessero detto che un giorno avrei visto sullo stesso palco, a pochi metri di distanza, tre componenti dell’attuale Jethro Tull’s Band ( Barre, Perry e H’oara), più due grandi ex (Bunker e Noice), più Dave Jackson( Van der Graaf), più Bernardo Lanzetti… beh, avrei sorriso, pensando a qualcosa impossibile da realizzare.
Non conoscevo Dan Crisp, mentre so molto della Beggar’s Farm, la band che tramuta in realtà i desideri di ogni artista dal passato glorioso, che si presenta sul palco con il proprio repertorio.
Oltre ai Jethro Tull, li ho visti cimentarsi con materiale Genesis, BANCO, PFM, De Andrè e stasera Van Der Graaf Generator.
Devo onestamente dire che non sono riuscito a rimanere concentrato sulla musica. La peculiarità di queste manifestazioni, positiva o negativa, a seconda dei punti di vista, è che si rimane influenzati dalla presenza di chi ha fatto la storia della musica, e spesso l’atmosfera supera il concerto.
Rispetto agli eventi simili, realizzati lo scorso anno, ho trovato un po’ di fastidiosa rigidità, tipica delle manifestazioni in cui è presente Ian Anderson. In questo caso LUI non c’era, ma siccome sono passati solo nove giorni dal suo passaggio a Genova, qualche strascico è di certo rimasto ( vedi affermazione finale).
Prima parte di serata dedicata a brani dei Jethro, con la Beggar’s in evidenza. A seguire gli interventi musicali delle autorità, con Il Prefetto in veste di drummer( devo dire migliorato rispetto a Oviglio, un anno fa) e il Sindaco che si propone alle tastiere con “Donna Felicità”, brano antico dei Nuovi Angeli, ricordando così uno sfortunato componente del gruppo, nato ad Alessandria.
La seconda parte della serata prevede la presenza contemporanea di Lanzetti e Jackson che, coadiuvati dalla Taulino’s band, ripropongono due brani da brivido dei VDGG, “Refugees” e “Killer”. E poi “Theme One” e un brano targato PFM, “Traveller”.
Mentre entrano in scena Martin Barre e Perry( Noice e Bunker hanno già calcato il palco con la Beggar’s), partono le mie (e di altri amici) distrazioni.
Cerco Lanzetti, a cui avevo già accennato la possibilità di un progetto su Savona, e come al solito si dimostra disponibilissimo, regalandoci in un ristretto lasso di tempo tanti episodi che sarebbero da raccontare (ma non da rendere pubblici). Foto, presentazioni e la promessa di ritrovarci per il concerto del 5 giugno.
Chiedo poi di Dave Jackson, con cui ho passato alcune ore a Savona, nel mese di ottobre.“Magari non si ricorda più del nostro gruppo, del Van der Graaf Pub, delle cene assieme …”. Il mio nome ben identificabile mi salva. Arriva e appare contento di vederci. Mi chiede se sono in scooter (come uso a Savona) e si scusa per non aver risposto alle mie ultime mail.
Queste divagazioni “hors” musica mi fanno perdere un po’ di performance, ma credo che ne valesse la pena.
Riprendo la giusta rotta e mi accorgo che alcuni brani sono per me nuovi e faccio fatica a seguire l’evoluzione e i cambiamenti sul palco.
Due cose mi rimangono impresse: l’assolo di batteria doppio, con Bunker e Perry (dopo che l’anno scorso avevo visto Bunker e Paice), una vera chicca difficilmente fruibile in situazioni “normali”; e… la voce di Martin Barre, si’, non avevo mai ascoltato dal vivo la voce di Barre, intrappolata da sempre nel gabbia di Anderson.
Taulino anticipa Aqualung, sfidando il pubblico al riconoscimento dopo le prime note.
Emozionate, come sempre.
Emozionante non è per me il bis, Locomotive Breath, diventato un’ ossessione, sempre presente , che si tratti di Jethro o di loro emuli. Ma è solo un punto di vista personale e il brano si presta per l’atto finale.
Un ragazzo del fan club, che conoscevo solo a seguito scambi epistolari, mi si avvicina e mi chiede:” Ma tu sei Athos?”, e prosegue” Certo che quando manca lo scozzese esce fuori di questa roba!!”
Sempre Lui, sempre Ian, la sua figura sovrasta la piazza, anche se "il magico pifferaio " è a migliaia di chilometri di distanza!