giovedì 3 aprile 2008

The Pretty Things



Ho scoperto casualmente il vecchio gruppo dei “Pretty Things” e propongo qualche nota su di loro.
I Pretty Things, nella prima metà dei '60, hanno conteso agli Stones, insieme ad Animals e Yardbirds, lo scettro di miglior band beat/r&b della nascente scena rock britannica, in virtù di un grande e selvaggio cantante, Phil May, e di un chitarra solista, Dick Taylor, che dava lezioni di blues a Keith Richards ed Hilton Valentine.
Si formano nel 1963 nel Kent, in Inghilterra, in pieno periodo della British Invasion.
Dopo un apprendistato di due album dedicati a cover , e dopo l’ ottimo “Emotions”, nel quale cercavano attraverso un beat trasversale nuove direzioni melodiche e compositive ,scrivono con “S.F.Sorrows” un pezzo di storia rock ,incidendo l'antesignano di concept-album, ormai prossimo all’arrivo ( "Tommy" degli Who ed "Arthur" dei Kinks).
Lo riproporranno dal vivo agli Abbey Road studios nel 2003 .
Sto citando la prima opera rock della storia della musica!
Vennero alquanto ignorati dal grande pubblico, ma la band continua ancora oggi.
E’ infatti del 2007 l’uscita di un nuovo disco (senza che lo spirito originario sia andato perso) dell'unica band della 60s "British Invasion", che suona ancora con la line-up originale (unica eccezione il chitarrista Frank Holland con loro dal 1992) .
Il titolo del loro nuovo lavoro è” Balboa Island”.

Giudizio scovato on line:

Dopo alcuni ascolti, nonostante uno spirito autocelebrativo un pò accentuato, speri che May, Taylor e c. non saranno così cinici dal farci aspettare altri otto anni per regalarci un altro timeless album così denso e generoso.
Si astengano i fans ad oltranza delle nuove fatue bands-meteora britanniche
”.

Ed ascoltiamo una splendida "Midnight to Six Man "




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