Ho scoperto
casualmente il vecchio gruppo dei “Pretty
Things” e
propongo qualche nota su di loro.
I
Pretty Things, nella prima metà dei '60, hanno conteso agli
Stones, insieme ad Animals e Yardbirds, lo scettro di miglior band
beat/r&b della nascente scena rock britannica, in virtù di un grande e
selvaggio cantante, Phil May, e di un chitarra solista, Dick Taylor,
che dava lezioni di blues a Keith Richards ed Hilton Valentine.
Si
formano nel 1963 nel Kent, in Inghilterra, in pieno
periodo della British Invasion.
Dopo
un apprendistato di due album dedicati a cover , e dopo l’ ottimo “Emotions”, nel quale
cercavano attraverso un beat trasversale nuove direzioni melodiche e
compositive ,scrivono con “S.F.Sorrows”
un pezzo di storia rock ,incidendo l'antesignano di concept-album,
ormai prossimo all’arrivo ( "Tommy" degli Who ed "Arthur" dei Kinks).
Lo
riproporranno dal vivo agli Abbey Road studios nel 2003 .
Sto
citando la prima opera rock della storia della musica!
Vennero alquanto ignorati dal grande pubblico, ma la band continua ancora oggi.
Vennero alquanto ignorati dal grande pubblico, ma la band continua ancora oggi.
E’
infatti del 2007 l’uscita di un nuovo disco (senza che lo spirito originario
sia andato perso) dell'unica band della 60s "British Invasion", che
suona ancora con la line-up originale (unica eccezione il chitarrista Frank
Holland con loro dal 1992) .
Il
titolo del loro nuovo lavoro è” Balboa Island”.
Giudizio
scovato on line:
”Dopo alcuni ascolti, nonostante uno spirito
autocelebrativo un pò accentuato, speri che May, Taylor e c. non saranno così
cinici dal farci aspettare altri otto anni per regalarci un altro timeless
album così denso e generoso.
Si astengano i fans ad oltranza delle nuove fatue bands-meteora britanniche”.
Si astengano i fans ad oltranza delle nuove fatue bands-meteora britanniche”.
Ed
ascoltiamo una splendida "Midnight to
Six Man "
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