INTERVISTA A LAURA CATRANI, AUTRICE DI "VOX IN BESTIA"
Il booklet annesso al CD è ricco di informazioni, tue e del tuo nuovo progetto, ma vorrei che provassi in primis a sintetizzare il tuo percorso artistico, le tue esperienze formative, il sentiero che ti ha condotto a realizzare “Vox in Bestia”.
Probabilmente questo mio ultimo progetto segna l’inizio di un nuovo modo di pormi al pubblico.
Nasco come cantante d’opera. Durante gli studi, mosca bianca all’interno di un apparato scolastico decisamente tradizionale, nella classe di Musica Vocale da Camera del Conservatorio di Milano ho incontrato in giovanissima età il repertorio contemporaneo. Mi sono entusiasmata per le ricerche degli anni ’50, ’60, ’70 del Novecento, ho fatto di Sequenza III di Luciano Berio il mio cavallo di battaglia (su YouTube se ne può vedere una versione molto acclamata), e fin da giovane sono stata dedicataria di nuova musica scritta da compositori viventi con i quali ho instaurato rapporti molto fruttuosi. Nella Milano vivace di inizio anni 2000 ho avuto accanto a me musicisti e artisti di spessore che mi hanno stimolata a tentare l’ampio passo di creatrice di miei progetti, oltre che di esecutrice. Sono gli anni in cui prende piede la mia ricerca sulla vocalità senza accompagnamento strumentale e di cui mi appassiono per il grande senso di libertà che lo accompagna. Nasce l’idea di mettermi in scena totalmente da sola con la mia voce. “Vox in Femina” raccoglie pezzi ormai ritenuti capisaldi della vocalità del Novecento, tra cui Berio, Berberian, Cage, Castiglioni, e pezzi nuovi, commissionati apposta per il concerto. “Vox in Femina” è una parabola lunga di successo che eseguo dal 2010 ad oggi senza soluzione di continuità.
La pandemia e alcuni cambiamenti sostanziali artistici mi hanno messa nella direzione di progettare un nuovo concerto per voce sola, forte dell’esperienza fino ad ora accumulata.
Sono esperto di… musica di nicchia, avendo come riferimento un movimento musicale - il Prog - che resiste alle intemperie ma la cui piena visibilità è terminata 50 anni fa. Anche la tua proposta risulta indirizzata verso un mondo ristretto di fruitori musicali, e mi viene da chiederti se oltre alla proposizione di ciò che maggiormente ti rappresenta ci sia dietro anche un intento didattico, una sorta di sommesso - ma non troppo - obiettivo formativo in un mondo in cui la qualità appare obiettivo utopico.
Sicuramente in tutti questi anni mi sono mossa principalmente all’interno della nicchia che il mio mondo musicale rappresenta. Con questo ultimo progetto invece ho desiderato, e ho provato, a sfondare il diaframma che da sempre mi tiene lontana da un pubblico più vasto, debuttando “Vox in Bestia” in 15 puntate su Radio3 RAI a maggio del 2021. Ciò che si apprezza, spero, del mio progetto è la grande concentrazione vocale, la serietà che questo processo ha richiesto: un grande studio e molta auto determinazione. Da alcuni anni insegno “Il teatro della voce”, una masterclass rivolta a studenti del Conservatorio di Milano, in cui offro esattamente questa mia esperienza di cantante, essa stessa inventrice e produttrice di un modo nuovo di concepire il proprio mondo musicale.
La voce è la caratteristica sonora che ogni anima presente sulla terra possiede e che può essere utilizzata a piacimento nel quotidiano, ma sono pochi - ai miei occhi - quelli che trasformano il proprio corpo in uno strumento musicale, capace di creare suoni sempre nuovi attraverso la sperimentazione e la cura continua: mi puoi dire qualcosa di più… calzante, tra talento piovuto dal cielo e passione/dedizione?
Fin da bambina ho manifestato molto talento musicale: canterina, affamata di suono e di suoni, trasformavo il mondo che mi circondava in una partitura vocale in continua trasformazione, sonorizzavo e vocalizzato le fiabe, le parole, le poesie, i pensieri, le malinconie e le gioie.
Il passo che mi ha portata a studiare in Accademia è stato brevissimo.
E poi la ricerca e lo studio sono stati, e lo sono tuttora, i miei compagni di viaggio. Alleno la voce quotidianamente, mantengo un rapporto di fiducia con il mio maestro di canto, Fernando Cordeiro Opa, che mi tiene costantemente sotto controllo, studio partiture nuove, inoltre mi ritaglio anche una parte di studio del repertorio antico a cui lascio il compito di rigenerarmi lo spirito.
Veniamo a “Vox in Bestia”. Perché sono passati oltre dieci anni dall’uscita di “Vox in Femina”, tuo primo concerto destinato al canto senza accompagnamento?
“Vox in Femina” ha assunto negli anni un ruolo determinante, c’è voluto tempo perché me ne rendessi finalmente conto e immaginassi di dare un seguito a tale progetto. Nel frattempo, ho cantato, ho eseguito opere in prima assoluta, mi sono formata anche come Trainer del metodo GYROKINESIS®, ho iniziato a insegnare.
Come è nata l’idea di realizzare “Vox in Bestia”? Sei stata stimolata dal periodo di segregazione dovuto alla pandemia?
L’occasione è stata proprio la pandemia. Mentre tutto attorno a noi era fermo e congelato, dentro di me ribolliva la frustrazione di non potermi più esibire. Da qui è nata l’idea di sfruttare la radio come palcoscenico ideale in tempi di lockdown. Ci voleva una idea forte, unica nel suo genere e molto ben articolata. RAI Radio3 ha compreso la qualità del progetto e l’ha sposato attraverso la produzione delle 15 puntate di Vox in Bestia, andate in onda a maggio 2021.
Tra i tanti possibili argomenti sei “caduta” su Dante e la sua opera più famosa: nulla accade per caso!
Era il 2020 e il 2021 sarebbe stato l’anno dedicato ai 700 anni dalla morte di Dante Alighieri. Ecco l’idea! Mi stavo dedicando da alcuni mesi agli animali fantastici, ero incuriosita dal tema e da lì, ad immaginare di dare voce agli animali muti presenti nella Divina Commedia è stato un attimo. Avrei raccolto e raccontato un bestiario dantesco!
Dalle note ufficiali si evince come tu sia “interprete, ideatrice, produttrice e leader”: questo tuo tratto autarchico rispecchia il tuo carattere o è funzionale al progetto?
Temo che sia esattamente lo specchio del mio carattere, ma fino ad ora non ne avevo presa totale coscienza, dato che di natura sono una persona mite. Eppure, inventare, gestire, articolare, decidere, produrre, interpretare "Vox in Bestia” si è rivelata la cosa più semplice che potesse capitarmi. Mi sono sentita perfettamente a mio agio nei panni del Leader.
Come è nata la scelta dei vari compositori?
Il mio percorso di vent’anni di esecutrice del repertorio contemporaneo mi ha dato occasione di instaurare rapporti pieni di fiducia con compositori con i quali ho realizzato opere e musica da camera. Conoscendo lo stile e la musica, in particolare, di Fabrizio De Rossi Re, Matteo Franceschini e Alessandro Solbiati, mi è stato facilissimo immaginarli immersi nei tre diversi mondi danteschi dell’Inferno, del Purgatorio e del Paradiso. Mi è da subito parso che fossero perfetti nei loro ruoli. Mi serviva, inoltre, una voce autorevole del panorama italiano che potesse declinare le terzine dantesche in testi che parlassero al nostro presente. Conosco i libri di Tiziano Scarpa - ho nutrito un amore viscerale per il suo “I groppi d’amore nella Scuraglia” al cui interno vive un delizioso e dissacrante bestiario - per cui mi è venuto naturale chiedere a lui di occuparsi della parte testuale. Infine, per creare tridimensionalità al progetto ho invitato Gianluigi Toccafondo, stimato artista visivo, a disegnare per me un nuovo bestiario (da cui le immagini presenti nel booklet) da potere presentare al pubblico durante i concerti dal vivo. La risposta di tutti questi amici e artisti è stata commovente. Hanno creduto nel progetto fin dall’inizio, dandomi la sensazione che avrei potuto realizzare qualsiasi cosa avessi voluto.
Sei pienamente soddisfatta del risultato ottenuto?
Sono felicissima. Il disco è solo l’ultimo passo di un progetto molto articolato: “Vox in Bestia”, come dicevo, ha debuttato come programma radiofonico in 15 puntate per Radio 3 RAI ed è stato poi oggetto di concerti dal vivo, ben 23 in tutta Italia.
Il CD che ho in mano è un contenitore notevole, che mantiene l’equilibrio con la qualità della tua musica: anche questa è opera tua?
Il CD è stato realizzato dalla casa discografica Stradivarius, che si è occupata sia della parte grafica che di quella musicale del prodotto. In particolare, vorrei ringraziare Andrea Dandolo che mi ha seguita, ascoltata e assecondata nelle fasi di produzione e pubblicazione del disco.
Devo aggiungere, però, che senza il sostegno costante dell’amico Guido Barbieri, mio infaticabile ambasciatore, non sarei arrivata a tanto.
Come ti muoverai per pubblicizzare e far conoscere “Vox in Bestia”?
Il mio sogno, ora, è di potere fare conoscere “Vox in Bestia” anche fuori dall’Italia. Il canto è un linguaggio universale e Dante è “Il Poeta” indiscusso di tutti i tempi: non dovrebbe essere difficile, no?