Vito Ranucci rilascia Killing The Classic, oltre un’ora
di musica suddivisa su tredici episodi.
Tutte le informazioni relative
a questo artista campano possono essere reperite negli spazi di riferimento,
indicati a fine post.
Ma più che una fredda
biografia proverò a fornire qualche elemento da post-ascolto, una fotografia di
una musica e di ciò che ha contribuito a costruirla, per stimolare la curiosità
di chi volesse avvicinarsi a questo album dalle motivazioni non certo usuali.
Ho ascoltato un paio
di volte il disco senza conoscere Ranucci
e senza avere a disposizione le importanti informazioni che normalmente
accompagnano i lavori che mi trovo a commentare: ero in auto, e il mio primo
contatto non è quindi stato “contaminato” dal pensiero di altri, ne dall’oggettività
che segue ogni tipo di creazione.
Certo, avere sotto
mano un titolo come Killing The Classic potrebbe significare sottolineare un
obiettivo ben preciso, ma in questo caso il titolo appare più come una
provocazione, perché le trame realizzate dai grandi della Musica Classica (Mozart,
Vivaldi, Ravel, Beethoven, Puccini, Chopin, Bach…) rivivono, anzi, rinascono,
non tanto per una mera dimostrazione - di abilità? - delle varie possibilità e
sfaccettature che una trama musicale può presentare, se sottoposta alla cura
del talento personale e della tecnologia evoluta, ma per la voglia di estrarne
l’essenza, le linee guida, e provare a fornire una nuova cornice, un abito diverso,
che non vuole stupire, ma regalare alternative su cui riflettere.
Devo dire che,
nonostante ne sia uscito un album moderno e trasversale, l’atmosfera “sacra”
resta intatta, e forse è proprio questo uno degli intenti di Ranucci, la conservazione dell’anima
che può convivere con ogni tipo di modernità.
Il passato è saturo di
“classici” riadattati a “disco” per ovvi motivi commerciali.
Il passato è anche carico
di esempi di una musica che, in piena epoca prog (e quindi con forti
diramazioni verso i grandi autori del passato) volgeva lo sguardo alla
sperimentazione, alla ripetitività, all’utilizzo dell’elettronica e dell’ultima
tecnologia disponibile.
Al contrario, il
sassofonista - ma non solo - Vito
Ranucci ci regala un particolare momento della sua vita, che forse non si
ripeterà più, e in questa sua fermata riflessiva inventa un disco dalla lenta
metabolizzazione, ma pronto a radicarsi nell’intimo, se si ha almeno un po’ di
storia alle spalle.
Ho trovato emozionante
la miscela inventata da Ranucci,
capace di mettere in campo musica antica, con un “rinfresco” avanzato e una
voce incredibile, quella di Federica Mazzocchi
(autrice delle liriche), che nella sua espressione in lingua francese realizza
la perfetta fermatura del cerchio; senza troppa fatica si arriva alla creazione
di immagini che prendono corpo via via che KTC evolve, lasciando spazio all’interazione,
alla creazione in proprio, e ad un’atmosfera rarefatta che non può lasciare
indifferenti.
Dietro ad un progetto
ben definito, ad una logica studiata forse a tavolino, corrisponde un risultato
che l’ascoltatore avverte a modo suo, forse uscendo dallo spartito scritto dall’autore,
ma credo sia questa l’efficacia e la bellezza della Musica nel senso più alto
del termine… poca razionalità e tanto sentimento, e quando si rientra in questa
“sfera privilegiata” parlare di “vecchio e nuovo” perde ogni tipo di logica.
Il video a seguire
credo sia davvero completo e toccante.
Geniale, Vito Ranucci!
KTC - Killing
The Classics tracklist:
1)
AMADEUS (V.Ranucci - F.Mazzocchi)
Arrangiamento
tratto da W.A. MOZART Symphonie Nr. 40 in g - Moll KV 550
1. Satz
2) NIGHT TO
LOVE (V.Ranucci - F.Mazzocchi)
Arrangiamento
ispirato a A. VIVALDI "Concerto in Sol, Alla Rustica" RV 151 II mov -
3) TEMPUS
FUGIT (V.Ranucci)
4) LA DANSE
(V.Ranucci - F.Mazzocchi)
GNOSSIENNE
Nr. 1 (E. SATIE)
5) INNOCENCE
(V.Ranucci)
Arrangiamento
tratto da M. Ravel "Pavane pour une infante défunte"
6) LOST IN THE GARDEN (V.Ranucci - F.Mazzocchi)
7) LOBET DEN
HERRN (V.Ranucci - F.Mazzocchi)
Arrangiamento
tratto da L. V. BEETHOVEN Symphonie Nr.
9 in d Moll Op 125 3. Satz
8) CUM
DEDERIT (V.Ranucci)
Arrangiamento
tratto da A. VIVALDI Nisi Dominus Salmo 126 in G mineur RV 608
9) LA VITA
(V.Ranucci)
Arrangiamento
ispirato a G. PUCCINI Tosca " e
lucevan le stelle"
10) LE CIEL
D'HIVER (V.Ranucci - F.Mazzocchi)
Arrangiamento
tratto da F. CHOPIN Prélude in E mineur
Op 28 Nr. 4
11) IN A
LANDSCAPE (V.Ranucci)
Arrangiamento
tratto da A. VIVALDI Concerto in G " Alla Rustica" RV 151
I mov
12) Flößt, MEIN
HEILAND (V.Ranucci)
Arrangiamento
ispirato a J. S. BACH
Weihnachtsoratorium BWV 248 Teil 4 Nr. 39
13) CANTIO
VERNALIS (V.Ranucci)
Arrangiamento
ispirato a "Carmina Burana"
XVI saec.
Vito Ranucci:
synthesizers, sax, vocoder, samplers & sounds
Federica Mazzocchi: vocals
Ernesto Vitolo: piano & synth in 1, 7
Arcangelo Michele Caso: cello, viola, violin in 3
Pasquale Termini: electric cello in 4, 5, 7, vocal in
9
Guido Russo:
electric upright bass in 4
Gigi Borgogno: guitars in 6
Gabriele Borrelli: percussions in 7
Mimmo Langella: guitar in 9, 12, 13
Mauro Smith: drums in 12, 13
Francesco Motta & Francesco
Villani: percussion
efx & sounds efx in 12
Marco Vidino: liuto in 13
Info:
Vito Ranucci
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