Il 13 Dicembre, all’interno
del contenitore prog creato al Teatro Govi di Bolzaneto, composto da Delirium, La Coscienza di Zeno e uno spolvero di TRIP (Pino Sinnone), ha trovato sua particolare collocazione la chitarra
classica di Fabio
Gremo, noto anch’esso come propositore di musica progressiva nel
ruolo di bassista de Il Tempio delle Clessidre, ma nell’occasione in una veste
particolare, quella che lo ha visto realizzare recentemente il primo album
solista, “La Mia Voce”.
Trattasi di
composizioni scritte ed eseguite da Gremo che, in questo progetto parallelo,
si esprime con la sola “classica”.
Tocca a lui aprire il
concerto dopo l’intervista di Carlo
Barbero, e la sua emozione appare tangibile, stato d’animo che, come
dichiarato a fine performance, non sparirà, ma risulterà comunque gestito.
Non è facile scaldare
le dita e arrivare alla giusta concentrazione quando si è da soli davanti a un
folto pubblico; non è facile trovarsi nella necessità di presentare ogni nota
pulita senza avere l’ausilio del sottofondo degli altri strumenti; non è facile
avere davanti venti minuti di suoni, con la tensione che può giocare brutti
scherzi.
Fabio Gremo vince la
sfida e il pubblico lo gratifica con una assoluta attenzione e una sottolineatura
del gradimento alla fine di ogni episodio.
Ascoltiamolo…