Sabato scorso ho partecipato alla presentazione del libro “Effetto Pop” presentato dall’autore, Innocenzo Alfano, a Genova, allo studio di registrazione “Maia”.
Sabato era anche il 30 maggio e il moderatore dell’incontro, Riccardo Storti, mi ha ricordato che esattamente 37 anni prima, grosso modo alla stessa ora ( spettacolo pomeridiano), e più o meno nella stessa zona(Teatro Alcione), aveva inizio la grande stagione della musica Prog genovese, con le performance dei Van Der Graaf Generator.
Qualcosa di più di un mero dato cronologico, perché nell’occasione assistevo al primo concerto della mia vita, e quindi i concetti di significatività e rappresentatività, alla base delle scienze statistiche si sposano, in questo caso, con elementi poco razionali, che hanno a che fare con la sfera emozionale e la” scatola dei ricordi”.
Come non bastasse, Riccardo mi presenta Giacomo Caliolo, musicista di casa agli studi Maia, anch’esso presente a quell’antico evento, e ancora una volta la musica diventa il veicolo per arrivare a nuove, spontanee e disinteressate conoscenze.
Ci siamo lasciati parlando del concerto dei Genesis a Torino, 1974, col proposito di ritrovarci, e non ho dubbi che ci riusciremo.
Non sto trascurando Alfano, ma prima di parlare in maniera approfondita di "Effetto Pop", vorrei leggere il libro, integrando l’idea che mi sono fatto ascoltando le sue parole.
Come già evidenziato, la presentazione è avvenuta nell’ambiente ideale, lo studio di registrazione “Maia”, di Verdiano Vera.
Introduttore/mediatore, Riccardo Storti, coordinatore del Centro Studi per il Progressive Italiano.
Pubblico mirato, composto da musicisti, musicofili ed esperti del settore.
Gli studi di registrazione meritano uno spazio a parte e con l’aiuto di Verdiano ne parlerò nei prossimi giorni.
Gli argomenti hanno suscitato domande, tra consensi e obiezioni.
Sabato era anche il 30 maggio e il moderatore dell’incontro, Riccardo Storti, mi ha ricordato che esattamente 37 anni prima, grosso modo alla stessa ora ( spettacolo pomeridiano), e più o meno nella stessa zona(Teatro Alcione), aveva inizio la grande stagione della musica Prog genovese, con le performance dei Van Der Graaf Generator.
Qualcosa di più di un mero dato cronologico, perché nell’occasione assistevo al primo concerto della mia vita, e quindi i concetti di significatività e rappresentatività, alla base delle scienze statistiche si sposano, in questo caso, con elementi poco razionali, che hanno a che fare con la sfera emozionale e la” scatola dei ricordi”.
Come non bastasse, Riccardo mi presenta Giacomo Caliolo, musicista di casa agli studi Maia, anch’esso presente a quell’antico evento, e ancora una volta la musica diventa il veicolo per arrivare a nuove, spontanee e disinteressate conoscenze.
Ci siamo lasciati parlando del concerto dei Genesis a Torino, 1974, col proposito di ritrovarci, e non ho dubbi che ci riusciremo.
Non sto trascurando Alfano, ma prima di parlare in maniera approfondita di "Effetto Pop", vorrei leggere il libro, integrando l’idea che mi sono fatto ascoltando le sue parole.
Come già evidenziato, la presentazione è avvenuta nell’ambiente ideale, lo studio di registrazione “Maia”, di Verdiano Vera.
Introduttore/mediatore, Riccardo Storti, coordinatore del Centro Studi per il Progressive Italiano.
Pubblico mirato, composto da musicisti, musicofili ed esperti del settore.
Gli studi di registrazione meritano uno spazio a parte e con l’aiuto di Verdiano ne parlerò nei prossimi giorni.
Gli argomenti hanno suscitato domande, tra consensi e obiezioni.
Entrare in profondità, sfatare luoghi comuni, contestare i sacri dogmi su cui si fondano le certezze degli amanti del rock, è impresa ardua e coraggiosa.
Non sono in grado di dare al momento un giudizio compiuto, anche se l’esposizione mi ha lasciato più di un dubbio, che spero di fugare nel corso della lettura.
Ovviamente Innocenzo non era presente per la sola raccolta delle lodi, ma la discussione e la critica costruttiva lo condurranno forse verso nuove ricerche, con risultati che magari faranno riflettere chi non si accontenta di facili certezze.
Due ore di musica (anche le parole possono essere “musicali”), interessanti, intrise di storia, di presente e di futuro, se è vero che gli studi Maia, nella prossima stagione, intensificheranno la collaborazione col CSPI, regalandoci serate a tema.
Note biografiche relative all'autore
Non sono in grado di dare al momento un giudizio compiuto, anche se l’esposizione mi ha lasciato più di un dubbio, che spero di fugare nel corso della lettura.
Ovviamente Innocenzo non era presente per la sola raccolta delle lodi, ma la discussione e la critica costruttiva lo condurranno forse verso nuove ricerche, con risultati che magari faranno riflettere chi non si accontenta di facili certezze.
Due ore di musica (anche le parole possono essere “musicali”), interessanti, intrise di storia, di presente e di futuro, se è vero che gli studi Maia, nella prossima stagione, intensificheranno la collaborazione col CSPI, regalandoci serate a tema.
Note biografiche relative all'autore
Innocenzo Alfano (Cosenza, 1971) si è laureato in Scienze Politiche e in Cinema Musica Teatro presso l’Università degli Studi di Pisa.
È autore dei seguenti volumi:
-Fra tradizione colta e popular music: il caso del rock progressivo. Introduzione al genere che sfidò la forma canzone (Aracne, 2004).
-Verso un’altra realtà. Cenni di strategia compositiva e organizzazione dei brani nella musica rock, da Jimi Hendrix al rock progressivo (Aracne, 2006).
- Argentina e Brasile: quale politica comune? Tentativi di strategia politica unitaria dalla presidenza Frondizi al Mercosur (Il Coscile, 2006).
Scrive per "contrAPPUNTI", quaderno quadrimestrale del Centro Studi per il Progressive Italiano.
Frammento della serata.
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