I Traffic furono un gruppo
britannico che visse il momento migliore tra il 1967 e la metà degli anni ‘70,
il cui nucleo fondamentale era composto da:
Steve
Winwood (nato a Great Barr,
West Midlands, il 12 maggio 1948), tastiere, chitarre e voce solista;
Chris
Wood (Londra, 24 giugno
1944 - Londra il 12 luglio 1983), flauto, sassofoni;
Jim
Capaldi (Evesham,
Worcestershire, 24 agosto 1944 -Londra il 28 gennaio 2005), batteria e voce.
Intorno
ai questi artisti hanno ruotato diversi altri musicisti, tra cui:
Dave
Mason (nato a Worcester,
Worcestershire, il 10 maggio 1946), chitarra, cofondatore della band;
Rebop
Kwaku Baah (Lagos, Nigeria, 13
febbraio 1944, 12 gennaio 1983 Stoccolma), percussioni.
Ric
Grech (Bordeaux, 1 novembre
1946 - Leicester, 17 marzo 1990), basso;
Jim Gordon, batteria;
David Hood, basso;
Roger Hawkins, batteria;
Barry Beckett, organo hammond;
Rosko Gee, basso.
Gruppo creativo
quanto anarchico, a tratti penalizzato dalla tendenza di Winwood (classe 1948,
ma già nel 1966 stella dello Spencer Davis Group con l’hit Gimme Some Lovin’) a
spadroneggiare sugli altri membri e da una tormentata storia di separazioni e
riunioni, ha saputo comunque scrivere alcune belle pagine musicali con uno
stile a metà strada tra il progressive-rock, il jazz e il folk.
Tra i primi singoli
della band la psichedelica Hole in my Shoe (1967).
Uno dei loro album
più rappresentativi è John Barleycorn Must Die (1970) dove, oltre alla title-track,
che non è altro che la riproposizione in chiave moderatamente folk rock di un
canto di origine celtica, spiccano lo strumentale Glad , e la swingante Empty pages.
Altri brani
emblematici della ricerca stilistica e sonora del gruppo sono Dear Mr.
Fantasy (1967) e 40.000
Headmen (1968).
Un’altra loro
composizione, No Face, No Name, No Number,
tratta dal loro primo long playing “Mr. Fantasy”
(1967) venne riproposta dal complesso beat italiano Equipe 84 col titolo di Un
Anno.
Durante la temporanea
debacle della band, a cavallo tra i ‘60 e i ‘70, Winwood si aggregherà a Eric Clapton e Ginger Baker (ex-Cream) e Ric Grech (ex-Family) nel supergruppo Blind Faith con all’attivo un unico, omonimo album
(1969).
Dopo la vetta di John
Barleycorn la produzione del gruppo prosegue su ottimi livelli, anche se per
alcuni è meno originale, venendo comunque premiata da vendite massicce.
Dopo la pubblicazione
di When The Eagle Flies (1974) i Traffic si sciolgono.
Nel 1994 Winwood e
Capaldi rispolverano la gloriosa sigla pubblicando Far From
Home ed intraprendendo
un tour. L’album è dedicato a Chris Wood, scomparso undici anni prima.
Un decennio dopo, nel
2004, i Traffic vengono inseriti nella Rock and Roll Hall of Fame ma, di lì a
poco, una possibile nuova reunion della band è purtroppo resa impossibile a causa
della morte di Jim Capaldi, nel gennaio 2005, sancendo l’assoluta impossibilita
di progetti futuri a nome Traffic. Nel novembre dello stesso anno esce il
doppio live Last Great Traffic Jam (il titolo sfrutta un gioco di parole
inglese: ‘traffic jam’ significa ‘ingorgo automobilistico’) che contiene brani
dal tour del 1994.
Winwood, tuttora
attivo come solista, ripropone spesso in concerto i cavalli di battaglia della
sua storica band.
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