PER TUTTI GLI AMANTI DEL PROG E OLTRE…
esiste un MUSEO VIRTUALE DEL PROG che è in via di sviluppo. Ci sono arrivato
attraverso Mario Eugenio Cominotti che collabora con l’editore del progetto che
è Andrea Schubert.
A lui ho posto qualche domanda, per
saperne di più!
Ho da poco scoperto il Museo virtuale
del Prog: puoi spiegare di cosa stiamo parlando?
Il Prog Museum è un grande spazio virtuale realizzato in un sito che potremmo definire un "metaverso", ovvero un sito web 3.0, ovvero un passo avanti a quello che può essere fatto con il web 2.0 dove ci sono solo testi, immagini, contenuti multimediali e ipertestuali ma comunque legato ad una fruizione 1 a 1, interattiva, ma che usa la metafora del libro (paginazione) o del papiro (rotolo da scrollare). Il metaverso si fruisce tridimensionalmente e collettivamente (in Spatial, fino a 50 persone contemporaneamente possono interagire tra di loro). Il coinvolgimento emotivo nella fruizione di contenuti può venire amplificato in alcuni momenti con la possibilità di interagire con qualcuno che ne fruisce contemporaneamente.
Come lo hai realizzato dal punto di vista tecnico, usando termini comprensibili ai più?
Tecnicamente credo sia semplice, visto che sono riuscito a farlo. Ho sperimentato molte piattaforme di metaverso, ma tantissime le ho scartate per la scarsa qualità. Spatial mi ha colpito sia per la facilità d'accesso (un browser Chrome è consigliato, ma è compatibile con tutti quelli che ho provato) che per la qualità dei luoghi che vengono messi a disposizione (template) e gli avatar che si devono usare per potervi accedere. Per il resto, accontentandosi dei template messi a disposizione, basta aggiungere i propri contenuti: immagini, video, oggetti 3D, suoni e via dicendo.
Chi ha collaborato con te e in che veste?
Io provengo dal settore delle arti visive. Prima del Prog Museum ho sviluppato diverse sale espositive replicando od organizzando mostre d'arte "tradizionale" in diverse piattaforme (kunstmatrix e Oncyber), poi sono passato al metaverso e a Spatial, dove come Galleria Schubert ho allestito alcune mostre. La musica, come per tutti è una passione privata, e quindi, come persona fisica ho chiesto ad un amico di vecchia data, Mario Eugenio Cominotti, se volesse curare un museo dedicato alla musica progressiva. Grazie alla sua esperienza pluriennale ha potuto costruire un percorso tassonomico della musica progressiva, delle fonti d'ispirazione da cui trae origine, etc.
Qual è l’obiettivo finale che ti sei/vi siete posti?
Personalmente ho interesse che il metaverso venga usato per il meglio e non solo per creare videogame (il 90% dei contenuti di Spatial è orientato al gaming, sia per le scenografie che per testare il gradimento di alcune sceneggiature). Con il Prog Museum si cerca di coinvolgere il maggior numero di persone interessate a questo genere musicale e ad altri generi, comunque, per rendere vivo il metaverso e farlo crescere con contenuti sempre più elevati e coinvolgenti. Il metaverso ha delle potenzialità inesplorate che spero possano emergere dalla partecipazione delle persone che diventino motore attivo e propositivo.
Esistono dei limiti tecnici che possono, al momento, frenarne lo sviluppo?
I limiti tecnici non li conosco. Spatial per quanto abbia sperimentato è quasi completo. Ci sarebbero delle implementazioni che a me farebbero comodo, ma forse non sono sentite dagli sviluppatori al momento. Il vero freno può solo venire dalla pigrizia del pubblico nel cercare di superare delle piccole difficoltà d'apprendimento.
Da quanto ho capito sei attrezzato anche per realizzare delle dirette audio: me ne parli?
Il prog museum è dotato di un ampio auditorium dove si può condividere una finestra del proprio computer. Nella finestra possono esserci dei contenuti audiovisivi proveniente dal proprio disco o da un flusso dati proveniente dall'esterno. Abbiamo fatto una prova con un flusso dati proveniente da una diretta video di Facebook e ha funzionato egregiamente. Le sorgenti possono essere le più disparate.
Pensi che un progetto del genere possa solo interessare una nicchia di persone o, potenzialmente, si può immaginare di allargare la platea dei progster?
Il progetto è replicabile così come è
scalabile. Si possono ipotizzare diversi musei interconnessi, così come si
potrebbe ipotizzare uno spazio ancora più ampio, una vera città della musica,
dove ci si può muovere in centinaia di musei dedicati a quello che più
interessa. Si tratta in fin dei conti di una modalità più evoluta nella
rappresentazione delle informazioni. Se si hanno informazioni su un argomento
le si può esporre in questa modalità, come precedentemente lo si faceva con il
web 2.0 e prima ancora con i libri e le riviste di carta stampata.
PER POTER ACCEDERE AL MUSEO
UTILIZZARE IL SEGUENTE LINK:
https://www.spatial.io/s/Prog-Museum-001-63ede65a231c867d155f06c4?share=1413640708135958440