The Roundhouse,
Londra, 4 luglio 1976
“Insieme hanno dato vita a un’ispirata
esibizione di arte minimalista”.
Michael Watts, Melody Maker
Patty Smith, astro nascente di una ribellione a
base di reggae e Rimbaud, aveva fatto il suo esordio londinese poche settimane
prima. Per i Ramones invece, niente letture di poesie o magliette
dedicate a Keith Richards. Fracassoni e foruncolosi, i quatto newyorkesi urlarono
come ossessi, snocciolando i loro pezzi a velocità supersonica (fermandosi solo
per togliere i giubbotti di pelle) e lasciarono il palco dopo mezz’ora salutati
dall’ovazione di una folla carica di birra. La settimana successiva, Max
Bell di Melody Maker definì quella musica “rockoglione”,
descrivendola tuttavia come capace di riscuotere la sua inconndizionata
approvazione e quella di quasi tutti i 15000 spettatori presenti. Il termine
non attecchì, ma lo stile e il suono portati alla ribalta dai Ramones sì.
Praticamente tutti coloro che avrebbero formato i
principali gruppi punk inglesi quella sera erano al Roundhouse e osservavano
attoniti come si potesse mettere in piazza senza paura la propria condizione di
emarginati urbani bianchi. La chiava stava nella semplicità: nomi da finti
fratelli (Joey Ramone, Dee Dee Ramone, e così via), abbigliamento da teppisti,
canzoni che si confondevano una con l’altra. Jeans a tubo strappati, magliette
attillate e scarpe da tennis da pochi dollari, i Ramones assunsero
immediatamente la loro tipica posa a gambe aperte e ginocchia piegate, mentre
le loro facce smunte e serissime non mostrarono alcuna emozione per tutto il
concerto. Con il suo taglio di capelli a scodella, il bassista Dee Dee parve a
Max Bell “ l’esemplare umano meno intelligente” mai visto su un palco, capace
però di suonare con tanta forza da ferirsi a un dito. In mezzo alla folla,
ubriaco e ingestibile, c’era il futuro bassista dei Sex Pistols Sid Vicious,
e Dee Dee era il suo musicista preferito.
“Sid adorava i Ramones” spiega Marco
Pirroni, che sarebbe diventato chitarrista di Adam Ant The Ants, “anche
se odiava il loro taglio di capelli. Sid aveva un taglio di capelli splendido,
loro no. Ma da loro prese a prestito l’idea del giubbotto di pelle e dei jeans
strappati.”
Il suono senza fronzoli di Joey e compagni ebbe dunque
un impatto istantaneo sulla nascente scena punk.
Quando i Sex Pistols entrarono in studio insieme
al produttore Chris Spedding, portarono con sé l’album di debutto dei
Ramones dicendo:
"E’ così che vogliamo suonare!”
(Mark Paytress . "Io C'ero")