La mia
partecipazione ai concerti rock ha avuto, nella giovinezza, un termine ben
preciso, e un altrettanto preciso nuovo inizio nella maturità.
Ricordavo bene quella prima conclusione affrettata, perché
coincideva con una grande performance - o almeno la ricordo come tale - dei
Dire Straits, allo stadio comunale di Sanremo. Arrivammo in cinque in auto,
compreso “quella” che l’anno successivo sarebbe diventata mia moglie.
Avevo però la convinzione che fosse un giorno di agosto del
1980, e invece ho scoperto che si trattava del 27 giugno del 1981 (pochi mesi
premi i D.S.erano stati ospiti al Festival di Sanremo).
Non sarei in grado di commentare quella giornata vissuta in
tempi lontanissimi, ma ho casualmente trovato un articolo che la ricorda, e
propongo quindi la mia scoperta estratta dall’archivio de “La Stampa”.
In rete ho trovato un altro “reperto”, l’audio dell’evento, e
lo propongo a fine articolo.
Ecco quindi il commento del giornalista Roberto Basso, poco “musicale”
e molto concentrato sugli aspetti al contorno, quelli corretti per un giornale
generalista come era ed è La Stampa.
In ogni caso un bel ricordo!
Stampa Sera 29/06/1981 - numero 174
pagina 7
Dire
Straits strepitosi
Sanremo
presa d'assalto per il concerto dei Dire Straits
SANREMO — Per il primo
concerto nazionale dei Dire Straits, sabato in quindicimila hanno «aggredito»
Sanremo. Tutti giovanissimi, dai 14 ai 25 anni. Sono arrivati in treno, in
auto, in moto, con l'autostop, a piedi, con in spalla variopinti sacchi a pelo.
Un'affluenza di pubblico mai vista in Riviera per uno show musicale. Neppure ai
tempi d'oro del Festival la città è stata così affollata da patiti della
canzone: è il miracolo del nuovo rock, che fa muovere da distanze anche di
200-300 km masse di fans.
Angelo Esposito,
proprietario di un eccentrico ristorante a due passi dal Casinò, ed
organizzatore dello show dei Dire Straits, era raggiante. Ha fatto soldi a
palate, ha incassato più di ogni rosea previsione. Il complesso inglese non ha
deluso. Per quasi due ore con la sua musica esclusiva, ha fatto impazzire il
pubblico. Dagli amplificatori ha «gettato» sui 15.000 spettatori rock a fiumi: “Comunique”,
“Making Movies”, “Dire Straits”, “Sultan of swing”, “Wild West end”, “Sacred
loving”, “Tunnel of love”, “Romeo and Juliet… solo per citare i titoli più
applauditi.
Il campo sportivo - dove
alla domenica gioca la Sanremese Calcio di fronte ad un pubblico che
difficilmente supera le quattromila unità - sembrava un miniconcentrato
dell'isola di Wight. Anche dopo il concerto. Sul prato, sugli spalti, per
strada, cumuli di lattine vuote, sacchetti di plastica, rifiuti di ogni genere.
I netturbini hanno dovuto fare parecchio extra per rimettere tutto a posto.
In soli tre anni i
Dire Straits sono diventati ricchi e famosi in tutto il mondo. Il loro primo album
infatti viene alla luce nel ‘78. Esplodono in America dopo aver inciso alle
Bahamas il loro secondo album, “Comunique”. Nel 79 a Los Angeles incontrano Bob
Dylan e insieme realizzano “Slow Train Coming”. Vincono due dischi d'oro, uno
in Olanda, un altro in Australia. Il disco di platino l'avevano già vinto due
anni fa in America.
Mercoledì saranno allo
stadio di Torino per il loro ultimo concerto. Anche a Torino la prevendita sta
andando fortissimo.
Quale il segreto di tanto successo? «Quello dei Dire
Straits - ha dichiarato a Sanremo Franco Mamone, impresario rock - è
l'unico vero megaconcerto di quest'anno. Logico che gli appassionati non
perdano l'occasione. Il pubblico si è fatto più esigente. Corre e paga il
biglietto solo se ne vale veramente la pena».
Per il concerto
sanremese la polizia aveva predisposto un servizio d'ordine nutritissimo. Sugli
spalti e nel campo parecchi spinelli, ma nessun disordine. In “tilt” invece il
traffico automobilistico. In 15.000 hanno praticamente intasato l'ingresso Est
di Sanremo. Sull'Aurelia, attorno allo stadio, erano parcheggiate file d'auto
lunghe oltre mezzo chilometro, arrivate un po' da dovunque: Milano, Genova,
Savona, Vercelli, Torino, Brescia, Nizza, Montecarlo. Grossi affari hanno fatto
anche bancarelle volanti e abusive che offrivano per cinquemila lire variopinte
magliette e una serie di sei bottoni metallici con sopra stampati i visi dei
cinque magnifici Dire.
LA SCALETTA
Once Upon a
Time in the West
Expresso Love
Down to the
Waterline
Lions
Skateaway
Romeo and
Juliet
News
(dedicated to
John Lennon and Bob Marley)
Sultans of
Swing
Portobello
Belle
Angel of
Mercy
Tunnel of
Love
Telegraph
Road
Where Do You
Think You're Going?
Solid Rock