domenica 24 luglio 2016

GARYBALDI - Storie di un'altra città


GARYBALDI
Storie di un'altra città
AMS
Rilasciato il 10/06/2016

Sono passati decenni da quando, adolescente, mi ritrovai un sabato sera in un teatro minore genovese per assistere a una serata di rock fatta di tre entità musicali in successione, con chiusura della band più importante, quella che giocava in casa e che presentava un leader a tutti conosciuto, quel Bambi Fossati che ci ha lasciato prematuramente.
Di acqua sotto ai ponti ne è passata ma i Garybaldi continuano a proporre la loro musica, molto lontana da quella che ascoltai quella sera antica, probabilmente nel 1974.
Dei fondatori è rimasto, nella line up ufficiale, Maurizio Cassinelli, molto meno dedito al ruolo tradizionale di batterista e più concentrato su canto, composizione e… anima della band.
Molti sono i giovani di cui si è contorniato, e questo di per sé basta a far comprendere come i Garybaldi siano oggi un’altra cosa, un progetto totalmente nuovo e fresco, la cui serenità musicale produce immediatamente un album… un grande album!
E’ infatti stato rilasciato da pochissimi giorni un nuovo capitolo che arriva a sedici anni di distanza da “La ragione e il torto": “Storie di un'altra città”.
Non è difficile decodificare il titolo, metafora di quanto ho provato a sintetizzare nelle righe precedenti: se è vero che il gruppo ama raccontare, da sempre, delle storie, quelle attuali appartengono a un altro luogo, semplicemente per il fatto che i protagonisti sono cambiati, e ogni nuova entrata è portatrice di idee ed esperienze che occorre volgere in musica, senza dimenticare il passato, ma provando a guardare oltre.
Sono testimone della loro vitalità in fase live: non capita spesso di poter ascoltare l’album di una band che si ha anche la possibilità di “osservare” quasi contemporaneamente dal vivo, momento in cui non ci si può nascondere dietro alla tecnologia spinta, ma occorre dare dimostrazione di coesione e di solidità del progetto. 
Il loro live, occasione in cui è stato presentato ufficialmente il nuovo disco a Genova - al Porto Antico Prog Fest - è stato a mio giudizio entusiasmante e, al netto di qualche discrepanza ovvia nelle fasi di rodaggio, ha permesso di presentare il nuovo volto di una “vecchia” band, che ormai di antico ha solo il nome.
A impreziosire il tutto un ospite incredibile, quel David Jackson molto amico dell’Italia, che proprio a Genova passò nel ’72 con i suoi Van der Graaf Generator. La sua partecipazione al disco, magari nata casualmente, si è trasformata in amore per la musica dei Garybaldi, e l’enfasi con cui me ne ha parlato nel backstage del Festival non lascia dubbi sulla sua sincerità: propongo a seguire il video di “William Fix”, il brano che lo vede presente nell’album e che rende bene l’idea di cosa sia oggi il gruppo.
Dieci brani diversi tra loro, che puntano molto verso gli aspetti più progressivi, alimentati dalle grandi skills dei “nuovi” e dalla voglia di mantenere in gioco il racconto, unendo una marcata linea melodica. Il fantastico e conclusivo “Il vento cambia strada”, inserito a fine articolo, penso possa chiarire il mio pensiero.
Bambi Fossati è presente in un brano emozionante, “Vicino in un momento”, un inedito del 2004 che, come racconta a seguire Cassinelli, appare molto vicino alla nuova filosofia del gruppo. E’ questo un atto che realizza un vero bridge tra passato e futuro, anche se  dall’intervista emerge come esista altro materiale di Bambi, che potrebbe forse essere utilizzato in un nuovo episodio a lui dedicato.
Ma credo che di nostalgico ci sia davvero poco in “Storie di un'altra città”.
Dalla “potenza” prolungata della traccia di apertura, “Sulla strada”, si passa alla più compassata “Città di Blà” - brano il cui testo, scritto negli anni da Cassinelli e Fossati, ha preso corpo solo ora con l’intervento musicale di Jon Morra, voce e tastiere.
Virtuosismo e atmosfere seventies per “Verso terra”, mentre colpisce particolarmente l’attualissima “La gente sola” - Prova a pensare alla gente sola, a una sfida che non c’è più… prova a pensare a una stanza vuota da riempire con la TV… ma la strada non finisce certo qui, fuori è un altro giorno, dovrà pur finire, prima o poi.
Il brano - e numero - perfetto è il trittico “Nove”, un testo efficace, fulcro tra due brani strumentali che mettono in evidenza le straordinarie doti di arrangiatori  e interpreti dei già citati Cassinelli e Morra, di Alessandro Paolini - uno spettacolo vederlo sul palco col contrabbasso elettrico -, del chitarrista Davide Faccioli e del drummer Marco Biggi.
Un grande album, una grande sorpresa che credo possa essere di enorme interesse anche per chi non bazzica abitualmente la nicchia della musica progressiva.

Voto massimo per “Storie di un'altra città”.


L’intervista a Maurizio Cassinelli

Sono passati molti anni dall’uscita dell’ultimo album e i momenti dolorosi non sono mancati: chi sono oggi i Garybaldi?

L'ultimo album ufficiale dei Garybaldi è stato "La ragione e il torto", del 2000, dove Bambi aveva portato il gruppo verso atmosfere molto più rock. Anche se io non ho suonato in quell'album sono sempre rimasto molto legato a Bambi, abbiamo in passato sempre lavorato insieme, nella composizione e nell'arrangiamento dei brani. E così, proprio quando stava per nascere nuovamente una grande collaborazione, il destino ha voluto tracciare una strada diversa. E' stato molto triste, ma comunque non poteva finire tutto così. Allora ho deciso, con l'aiuto di Angelo Traverso, storico bassista dei Garybaldi, di riprendere il filo di un discorso che con gli anni non si era comunque mai interrotto. E così nel 2010 è uscito un live, "Live in Bloom", che io ritengo molto bello. Nel 2011 "Note perdute", con tracce registrate negli anni e mai pubblicate; nel 2014 "Oltre, lontano, lontano", firmato Gleemen, il vecchio nome del gruppo prima di Garybaldi, con atmosfere più rock-blues, e oggi questo "Storie di un'altra città".

Quali sono le novità del disco rispetto al passato?

La band è oggi tornata su atmosfere più prog, continuando forse un discorso che si era un pò interrotto ai tempi di “Nuda” e di “Astrolabio”. Oggi i Garybaldi sono una band moderna, senza pregiudizi, che suona una musica a volte potente, a volte delicata, con l'inserimento di archi (veri), fagotti, corni, etc., e che dà come sempre grande importanza ai testi e alle copertine, come da tradizione.

Esiste una liason tra la band capitanata da Bambi Fossati e quella attuale?

Beh, Bambi è sempre stato il cocker rivoluzionario e io il sognatore, e da questa collaborazione sono nati tanti bei momenti musicali. Oggi è chiaro che l'ago della bilancia pende verso un genere musicale più sperimentale, anche per merito dei nuovi componenti della band che sono: Jon Morra - tastiere e voce -, Alessandro Paolini - basso e contrabbasso -, Davide Faccioli - chitarre - e Marco Biggi alla batteria.
Comunque il carattere musicale dei Garybaldi è rimasto, e un ponte è stato gettato tra il passato e il futuro.

A proposito di Bambi, anche lui è presente in un brano: sembra quasi impossibile immaginarlo come “ospite”! Come si inserisce il brano “Vicino in un momento” nel contesto generale?

Vicino in un momento" è un brano del 2004 che Bambi non ha mai pubblicato. Abbiamo pensato che, con l'inserimento di tastiere e contrabbasso con l'arco, fosse comunque vicino allo spirito del gruppo. Testo e musica sono, secondo me, tra le cose più belle scritte da Bambi, insieme al brano "In una stanza", uscito sull'album "Oltre, lontano, lontano". Io ho ancora alcune cose di Bambi che spero di far uscire più avanti, magari in un album a lui dedicato.

Tra gli ospiti un altro elemento illustre, David Jackson: come nasce l’idea?

L'idea di invitare David è stata di Jon. Lui è stato sempre un grande fan dei Van Der Graaf Generaor: lo abbiamo contattato, ha ascoltato i brani e ha detto: "Ok boys".

Mi parli del fantastico art work?

La copertina dell'album è in perfetto stile Garybaldi. Tu sai che abbiamo sempre dato molta importanza all'art work. Dopo Guido Crepax, Matteo Guarnaccia & c. questa è stata la volta di Pietro Spica, grande amico e grande appassionato di musica. Abbiamo condiviso il suo mondo di sognatore e i suoi colori, che si sposano perfettamente con la nostra musica. Avrai notato che Pietro ha illustrato ogni brano dell'album.

Come nasce la collaborazione con AMS RECORDS?

La collaborazione con la AMS risale ai tempi di "Live in Bloom", cioè al 2010, ma anche prima. E' piacevole lavorare con loro, perché non cercano di influenzarti in nessun modo. Ascoltano e se la musica è giusta dicono "OK". E poi con Matthias Sheller siamo amici di vecchia data.

Come spiegheresti l’attuale proposta musicale dei Garybaldi a qualche giovane che arrivi casualmente al vostro disco?

Gli direi: "Ascoltalo con attenzione, meglio in cuffia, e lasciati trasportare, senza pregiudizi. Se ti acchiappa, è fatta!".
Avete partecipato da poco al Porto Antico Prog Festival, a casa vostra, Genova, e David Jackson era presente: potrebbe essere una miscela da riproporre negli eventuali tour?

Il 16 Luglio a Genova, al Porto Antico, abbiamo proposto il nuovo CD, ma anche qualche brano storico. David c’era e…  sì', "se son rose, roseranno"!

Cosa vedi nell’immediato futuro dei Garybaldi?

Sono molto soddisfatto del disco. Spero che i, purtroppo pochi, organizzatori di concerti prog si accorgano del valore di questa nuova formazione dei Garybaldi, e ci permettano di suonare ancora tanto per il nostro pubblico.
E poi, se tutto andrà per il verso giusto, ancora un altro album...


Tracklist:
1.Sulla strada
2.Città di Blà
3.William Fix
4.Verso terra
5.La gente sola
6.Vicino in un momento
7.Nove.1
8.Nove.2
9.Nove.3
10.Il vento cambia strada




Line up:
MAURIZIO CASSINELLI: batteria, percussioni, voce
 JON MORRA: tastiere, voce
 ALESSANDRO PAOLINI: basso, contrabbasso
 DAVIDE FACCIOLI: chitarra
MARCO BIGGI : batteria