Venerdì 22 marzo il Mare di Note
di Voltri, Genova, ha proposto la prima semifinale dello Zombie Rock, gara di band - in questo caso Cover Band - che ha
condotto un paio di gruppi verso l’atto finale che si svolgerà ad aprile.
Dei quattro gruppi
presenti la metà ha proseguito il cammino, ma non sarà da queste pagine che
emergeranno classifiche, perché il profumo di genuinità e voglia di condivisione che si poteva
respirare nell’aria suggerisce l’abolizione della graduatoria, e per i più
curiosi non resterà che partecipare alla finalissima del prossimo mese.
Veniamo ai dati oggettivi, ovvero al nome delle band - in ordine
di apparizione - e alla loro pagina fb
che renderà possibile l’interattività…
MR QUAGGOTT
https://www.facebook.com/pages/Broken-Doors/143410422401054?fref=ts
DASSISTASSY
https://www.facebook.com/DASSISTASSY?fref=ts
LIBERO ARBITRIO
https://www.facebook.com/liberoarbitrioband?fref=ts
DASSISTASSY
https://www.facebook.com/DASSISTASSY?fref=ts
LIBERO ARBITRIO
https://www.facebook.com/liberoarbitrioband?fref=ts
Il Mare di Note, occorre dirlo, è un luogo
da frequentare, se si ama la musica live.
Un bell’ambiente, un
bel palco, un bar disponibile, e un gruppo di persone che lavora per passione,
che cerca soluzioni, che promuove la cultura senza lo snobbismo di chi opera
selezione musicale, dedicando il tempo libero all’azione, cercando di
coinvolgere un pubblico giovane, spesso intrappolato nella passività del
quotidiano.
E il frutto di questo lavoro
continuo e dedito ai dettagli si è visto, testimoniato dalla serenità diffusa e
dall’atteggiamento delle band, disposte ad aiutarsi, a mischiarsi on stage, e a
fornire un’immagine di unità di intenti. E’ stato piacevole vedere tutte le
vocalist unite - compresa la brava presentatrice/cantante - esibirsi in un brano assieme a chi di vocalist
femminili non ne aveva:
http://www.youtube.com/watch?v=Xu9BYoG9SKY
E’ stato bello vedere l’intervento spontaneo di chi, da esterno, decideva di riparare al volo un pedale della cassa mentre la musica proseguiva. E’ stato soddisfacente vedere un bassista prendere un posto rimasto vacante e aiutare, musicalmente parlando, chi teoricamente era un … rivale.
E’ stato bello vedere l’intervento spontaneo di chi, da esterno, decideva di riparare al volo un pedale della cassa mentre la musica proseguiva. E’ stato soddisfacente vedere un bassista prendere un posto rimasto vacante e aiutare, musicalmente parlando, chi teoricamente era un … rivale.
Una bella semplicità
che resta il simbolo della serata.
Aprono i Mr Quaggot e propongono una lunga
miscela che annulla lo spazio temporale, proponendo in modo trasversale i
Police, Cher, Ligabue, Battiato, Camerini, Caterina Caselli, I Creedece
Clearwater Revival, i Buggles, Tullio De Piscopo e molto altro; In quaranta
minuti - tempo disponibile per ogni band - riescono a far divertire il pubblico,
dimostrando un certo mestiere.
I giovani Broken Doors seguono un filone più tematico,
definendosi da subito amanti di Bryan Adams e Bon Jovi, ma allargando lo scenario a Patty
Smith, Toto e Europe. Nota di merito alla frontwoman, impegnata a soddisfare la
linea del gruppo, con esibizioni prettamente maschili, mentre dimostra
particolare grazia e competenza nelle parti femminili.
Terzi a salire sul
palco i Dassistassy, orfani della
tastierista Elisa Montaldo.
Per loro un rock duro
e un repertorio che presentano con indubbia scioltezza e perizia, esperti anche
nel coinvolgimento di pubblico e ”colleghi”. Deep Purple, Dobbie Brothers e
Steppenwolf sono il loro pane quotidiano.
A loro il premio
simpatia!
Chiudono i
giovanissimi Libero Arbitrio, provenienti
dalle Langhe.
La cosa che stupisce,
a quell’età, è lo sforzo di ricerca, la voglia di approfondire argomenti molto
lontani da loro, temporalmente parlando, e alla fine avrà poca importanza la
loro scarsa esperienza e maturità, perché con quella voglia e quella passione,
la strada della soddisfazione può essere percorribile.
Passano da Bob Dylan
ai Cramberries, dagli AC/ DC alla Nannini, Dai Pink Floyd ai Beatles. Ed è
proprio con questi ultimi, con “Twist and
Shout”, che il Mare di Note si
trasforma in piccolo Cavern,
riunendo i presenti in un ballo dal sapore antico, visibile al seguente link:
Due sole band in
finale ma… tutti vincitori, e mai come in questa occasione la retorica è
lontana dai miei pensieri!!!
La testimonianza della serata…