giovedì 29 maggio 2008

Carly Simon

In questa mia settimana di blog, dedicato alle donne della musica , proseguo con Carly Simon.
Io la ricordo essenzialmente per “
You’re So Vain”, pare dedicata a Mik Jagger.
Molti anni fa, quando il brano uscì, rappresentò per me una mera canzonetta commerciale.
Oggi la rivaluto in quanto, avendo abbandonato ogni tipo di i preconcetto, mi risulta piacevole l’ascolto.
Ma ciò che in questo caso mi ha colpito è una vecchia intervista di Massimo Verdelli, scovata in rete , che ripropongo fedelmente.
Quello che emerge è un esempio di vita comune e conosciuto un po’ in tutte le famiglie.
Per non dimenticare che anche le star sono colpite da ciò che spesso, troppo spesso, affligge i comuni mortali…….

Conversazione con una delle voci più ascoltate dell'America sensibile alle questioni sociali degli anni Settanta, che ha vinto di recente la battaglia più dura, quella contro un cancro al seno.
Un periodo comprensibilmente difficile di cui Carly ricorda i momenti più duri e da cui è nato un vibrante lavoro discografico, "The Bedroom Tapes".
Carly Simon è una donna forte, dal carattere indomabile, una delle lady che hanno fatto grande la canzone femminile americana negli anni Settanta.

Figlia dell'America benestante e liberal (suo padre è stato tra fondatori della Simon & Schuster), folksinger e attivista del movimento anti-nucleare, a 55 anni può dire di aver attraversato il fuoco e aver visto la fine del tunnel.
E' tutto contenuto in "The Bedroom Tapes", l'appassionante e appassionata confessione di una donna tutta sola che a una dolorosa crisi personale ha risposto con il suo lavoro, un vibrante lavoro discografico "all by herself".

Tre anni fa le è stato diagnosticato un cancro al seno proprio in un momento delicato della sua carriera. "
Non è stato un periodo semplice .Tre anni fa circa ho cominciato ad avere i primi problemi. Qualsiasi cosa scrivessi mi sembrava inadatta. Pian piano ho perso fiducia e poi... Poi mi è stato diagnosticato un cancro al seno e le cose si sono complicate con la chemioterapia, la paura di morire e...".

La voce si rompe per un attimo, al telefono. Ma è solo un soffio, dura un respiro. Poi riprende più forte di prima.

La signora Simon è nella sua casa di Martha's Vineyard, nuova residenza dopo aver lasciato New York.
Ha chiamato Kataweb per raccontare perché una cantautrice storica decide un giorno nella vita di fare tutto da sola.

Come ha superato la sua crisi personale?
"Ho scritto una canzone in onore di George Gershwin e ho capito che dovevo ricominciare da lì. Così ho trascinato tutti i miei strumenti nella stanza di mia figlia Sally. E ho cominciato a scrivere e a registrare".

Chiusa in una stanza per giorni e giorni, Carly Simon si è riappropriata del suo lavoro, ha imparato a far funzionare da sola un piccolo studio domestico. "E' stata una grande esperienza umana e professionale - ricorda - Lo studio distava soli venti passi dalla mia camera da letto. E' stato come ritornare dentro se stessi. Ho esaminato i miei sentimenti. Più che autobiografico Bedroom Tapes è profondamente personale, il disco più vero della mia carriera. La verità sprigiona gioia. Ho dimenticato il mio ego per tirare fuori l'anima".

Non è stato facile ripartire da capo, mentre nel mondo trionfavano le nuove signore del rock e il pop per adolescenti di Britney Spears e dei Backstreet Boys.
"Nella fase finale del lavoro - dice - ho vissuto 8 mesi di cupa depressione. Il disco mi sembrava oscuro. Ma ho superato anche questi momenti. L'industria della musica non dà facili gratificazioni. E io non sono Whitney Houston. So che non avrò lo stesso sostegno promozionale. Gli artisti creativi non emergono facilmente. Però mi tranquillizza pensare che un grande come Randy Newman non è popolare e continua a lavorare".

Gli undici brani che compongono "The Bedroom Tapes" sono spesso un ritorno alle radici, "Scar", "I Forget" e" In Honor of You " su tutti:
"Ho lasciato parlare la parte più vera di me, tanto diversa da quella di questi ragazzini che sgomitano per diventare i nuovi Elvis Presley. Non sanno nemmeno che cosa li aspetta, un'industria pronta a usarli e poi gettarli via, oggetti vuoti".


Mentre si appresta a pubblicare a pubblicare il suo quarto libro per bambini la cantautrice guarda già a quando pubblicherà la colonna sonora del prossimo film d'animazione Disney.
Come si sente adesso, signora Simon? "Come sto? Sono qui. Mi sento bene. Felice è una parola troppo semplice per fotografarmi oggi - conclude - Sono triste, confusa, grata, umile, esuberante, furiosa. Bella? No. Ma se mi guardo allo specchio apprezzo quello che vedo".


You're So Vain




Citazione del mese:

"Gli uomini si vergognano, non delle ingiurie che fanno, ma di quelle che subiscono" (Giacomo Leopardi)



1 commento:

Anonimo ha detto...

Buon compleanno....
Dream