giovedì 3 gennaio 2008

Gentle Giant



Ricomincio il mio percorso nel ” labirinto “della musica Prog, occupandomi del top.
Ogni volta che leggo interviste a esperti e musicisti, datate o recenti, sento un giudizio positivo, incondizionato, verso i Gentle Giant.
Per molti sono stati un riferimento, un esempio di tecnica, fantasia ed innovazione, e spesso mi e’ capitato di apprendere con stupore che anche ragazzi giovanissimi ne sono innamorati.
Il problema e’ riuscire ad avvicinarsi a loro, ovvero avere qualcuno che ti introduce nel mondo “G.G.”, ma una volta entrati si resta folgorati.
Io ascolto regolarmente i loro dischi che trovo ancora freschi, attuali, per molti versi irraggiungibili.
Lo scorso anno ho avuto la possibilità di conoscere personalmente il batterista John -Pugwash Weathers, purtroppo relegato a percussioni meno articolate, a causa di una malattia.
Ancora oggi, rivedendo i vecchi filmati, faccio enorme fatica a seguire i sui tempi … io che ritengo di avere il ritmo nel sangue!!!
Ma il mio ricordo più felice e’ legato a un concerto a cui ho avuto la fortuna di partecipare, nel 1973.
Come ricordato più volte, i miei concerti di allora era pomeridiani, al teatro Alcione di Genova.
Era appena uscito il mio disco preferito,”In a Glass House” ed era quindi il tour di promozione. Il disco inizia col brano” The Runaway”, caratterizzato da suoni che ricordano un martello che frantuma vetri o specchi.
E’ con questa “immagine musicale” che iniziò il concerto, su di un palco ancora vuoto.
E poi l’esplosione .
Cori impossibili, fraseggi inusuali, ritmi incomprensibili, il tutto miscelato alla perfezione .
Il risultato fu il superamento dell’esibizionismo tecnico, a favore di una sostanza creativa ed esecutiva che raramente ho ritrovato .
A 35 anni di distanza quell’esplosione di “The Runaway” e’ ben impressa nella mia mente, incancellabile .

Ma chi erano i Gentle Giant?

Sintetizzo la loro storia.

Nonostante una carriera che abbraccia tutta l’era progressiva e raccoglie la stima della critica,i Gentle Giant resteranno un gruppo di modesta popolarità in patria (situazione molto diversa in Italia ), pur essendo stati tra gli esponenti più interessanti di un certo prog colto.
Nascono nel 1969 per opera dei 3 fratelli Shulman a cui si aggiungono strumentisti di assoluto valore.
I primi 3 album sono testi base per la definizione di “musica progressiva”: uno stile che, nel caso dei Giant, fonde con originalità strutture hard e complessi cambi armonici con vaghe melodie medievali e con arie classiche . E anche quando c’e’ melodia non e’ mai prevedibile ne banale.


Con Octopus il suono arriva a compimento, ma la defezione di Phil Shulman provoca una crisi interna , aggravata dal mancato rinnovo del contratto.
Da “Free Hand”(1975) inizia un inarrestabile calo di notorietà che, nonostante la creazione di alcuni album pregevoli e tutt’altro che facili, li condurrà verso la fine della loro storia
”.


Formazione:

-Ray Shulman-basso,violino,cori
-Derek Shulman-voce solista,sax

- Phil Shulman sax,tromba,voce

-Kerry Minnear-voce solista, tastiere, vibrafono, percussioni

-Gary Green-chitarra, cori

-John Weathers-batteria


E ora ascoltiamoli in "Proclamation"




1 commento:

Sergio Scarcia ha detto...

Sera, ho 17 anni e la penso esattamente come te! I Gentle Giant sono il più grande gruppo della storia, non mi stanco mai di ascoltarli.

P.S.
Buona Pasqua!