giovedì 21 marzo 2019

Franco Giaffreda Band-"Gli strani giorni di NOInessUNO”


Franco Giaffreda Band-"Gli strani giorni di NOInessUNO

Grande stupore personale nel venire a conoscenza di questo "Gli strani giorni di NOInessUNO”, un progetto “solo” di Franco Giaffreda, un artista poliedrico che ho visto magnificamente all’opera in situazioni molto diverse tra loro: chitarrista del Biglietto per l’Inferno nel 2013 al FIM di Albenga e, successivamente, in un paio di occasioni vocalist/frontman/flautista dei Get'em out, una band che mette in scena il repertorio dei Genesis, all’interno della quale Franco si propone, in alcuni casi, come clone di Peter Gabriel, non solo dal punto di vista musicale ma anche da quello attorale, proponendo i famosi travestimenti dell’epoca.

Ma il nuovo album mi ha spiazzato, non essendo a conoscenza di un atto precedente, datato 2004, episodio che viene definito “l’antefatto”("Angeli nel Vento"), cioè il punto da qui si è dipanato questo nuovo sentiero che trova ora compimento totale, un altro concept, come è lo stesso Giaffreda a raccontare nell’intervista a seguire.

Ho ascoltato a lungo il disco - che ho ricevuto in anteprima un paio di mesi fa - e l’ho fatto anche dopo aver chiarito le idee, i soliti tre “giri di giostra”, cioè quanto mi necessita in genere per poter commentare un album; sto quindi sottolineando il fatto che mi è piaciuto così tanto che è entrato nella mia ideale playlist del momento. Perché?
Diciamo intanto che si sente la genuinità della proposta, la necessità di mettere un punto e sancire uno stato mentale e di vita, un racconto di come ci si può sentire in un periodo difficile come quello che stiamo vivendo, giovani ma non giovanissimi, spesso confusi dagli accadimenti sociali e personali… problemi di tutti, ma un musicista ha almeno la possibilità di… sfogarsi, e forse il suo lasciarsi andare può aiutare a far riflettere elementi terzi.
Liriche chiare, in italiano, e una storia lunga circa 38 minuti, con tracce (13) strumentali inframmezzate a un sano rock.

Le esperienze variegate di Giaffreda gli consentono di muoversi a piacimento tra i generi, e nel sentiero presentato troviamo un jazz delicato (“Dormiveglia”, “Prima del risveglio”) accanto a un deciso hard rock (“Corri con i pensieri”, “In un vortice di eventi”, “Anima di latta”, “Ladri di sogni”), passando per momenti di pop cantautorale (“Alba interiore”, “Viaggiando lontano”) intersecati con attimi intimistici di gran pregio (“Identità confuse”, “Solo”, “La ballata di nessuno”) e da una perla che si può considera prog (“Incubo notturno”).
Lascio alla fine “Ricominciare ad essere”, la perfetta sintesi, lo strumentale che chiude l’album e racconta, come potrebbe fare un testo scritto, lo stato d’animo che ha permeato l’autore in quel preciso istante, la fermatura del cerchio che permette di guardare avanti con fiducia e speranza: potenza della musica!

Giaffreda è un signor musicista e nel racconto a seguire descrive le sue collaborazioni, quelle che gli permettono di realizzare un gran disco, una musica potente, modulante, attraente, complicata nella costruzione ma di facile metabolizzazione, a mio giudizio adatta ad un pubblico molto trasversale.
Non è stato certamente questo il pensiero che ha fatto scattare la molla, la sua molla, ma una volta che le creazioni proprie vengono messe in circolo appartengono a tutti, e più si va in profondità e si fa opera di diffusione e coinvolgimento e meglio è, almeno per chi ha la fortuna di saper trarre beneficio dalle sonorità di qualità.

Un disco da ascoltare, impossibile non apprezzarlo!


Ti ho conosciuto come chitarrista in ambito prog (Biglietto per l'Inferno) e successivamente come frontman di una Tribute Band che ripropone la musica dei Genesis (Get'em out): mi sveli questo progetto così diverso?

La mia piccola  carriera musicale comincia nel 1989. La band si chiamava Evil Wings ed ero il cantante/chitarrista e compositore. Dal 1989 al 2003 abbiamo registrato vari CD nell'ambito Prog/Rock Metal (è possibile leggere la breve storia degli Evil Wings su wikipedia). Nel 2004 ho scritto un concept a mio nome, chiamato "Angeli nel Vento", che può essere definito l'antefatto di quest'ultimo mio nuovo CD. Dopo altre esperienze, fra cui Massimo Priviero, Fabio Concato e Nic Potter (Live in Italy), entro nel Biglietto per L'inferno. Esco dal gruppo per entrare nei Get'em Out nel 2013, dopo che il chitarrista Gianluca ha trovato la mia voce simile al mitico Gabriel ascoltando i miei vecchi CD degli Evil Wings. Diciamo quindi che il mio ultimo CD è un pò un breve riassunto di varie mie esperienze musicali passate. 

Questo nuovo impegno si traduce in un album di fresca uscita: me ne parli, iniziando dal titolo?

Il nuovo CD racconta una fase della mia vita. È un concept su quanto mi è successo negli ultimi anni, periodo in cui mi sono scontrato con la triste realtà di un mondo diventato per me troppo maleducato, frenetico, arrogante e spento. Penso che tanti si riconosceranno in quello che canto e volutamente il cantato in italiano è diretto e semplice, senza giri di parole. Nella parola “NESSUNO” è contenuta però anche la parola “UNO”, che sta a significare che nelle persone che spesso giudichiamo male si nascondono talenti e belle persone, quindi un pò di speranza per il futuro c'è sempre..

Mi accennavi al fatto che si tratta di un concept album...

La storia inizia con il protagonista disilluso e sofferente. Si fa domande se sta sbagliando lui nella vita, ma non trova risposte. Si scontra viaggiando con un mondo falso e ipocrita ritrovandosi solo e disilluso. Addormentandosi una notte fa un incubo in cui si scontra con il suo sé stesso senza volto, una metafora di come il mondo lo ha fatto sentire, il nulla… risvegliandosi si rende conto del tempo passato, ma anche del fatto che può ricominciare ad essere se stesso, voltando pagina e rimettendosi in gioco con un altro spirito.

I suoni non sono quelli tipici del prog di cui parlavo all'inizio, ma siamo più sul rock tradizionale: è questo il genere che meglio ti rappresenta?

I suoni sono effettivamente hard rock, ma rispecchiano più che me stesso, il mood dei testi, diretti e semplici. 

Mi parli della formazione?

La formazione è formata da me alle chitarre, voce e flauto traverso. Walter Rivolta alla batteria, storico batterista degli Evil Wings, e al basso Alessandro Cassani, bassista di grande talento già nei Not a Good Sign e in tante altre situazioni.

A chi è stata affidata la produzione?

Il CD è stato prodotto da me e registrato negli Street Rec Studio di Albese Con Cassano, in provincia di Como, dal bravissimo Mauro Drago, che ha capito perfettamente il suono che volevo. Un suono diretto e seventies, caldo e quasi scarno, nello stile degli album degli anni Settanta. Pochi strumenti e tanta pulizia sonora… anche la durata, 38 minuti circa, è quella di un LP classico.

A quale etichetta vi siete rivolti?

Il Cd uscirà a breve, sarà autoprodotto e per ora venduto su piattaforme online e ai nostri concerti.

Siete soddisfatti del risultato finale, dal punto di vista artistico?

Il CD rispecchia al 100% quello che avevo in testa all'inizio e sono veramente molto contento, speriamo piaccia anche a chi lo ascolterà.

Avete pianificato qualche presentazione o live di pubblicizzazione?

Sto cercando di fissare un pò di concerti per l'anno nuovo. Tra l'altro sarebbero giusto trent'anni da quando tutto è iniziato e mi piacerebbe suonare tanto per promuovere il CD e festeggiare questo mio piccolo traguardo. Sarà molto difficile ma ci proverò perché credo in questi brani e in quello che dico nelle canzoni. Farò anche brani degli Evil Wings e cover a me care e mi piacerebbe registrare un bel live album… speriamo, comunque, come dico nella prima frase del CD, "Ricomiciare, ora è in salita" ma aggiungerei anche "With a Little help from my Friends"…