Ho appena scoperto Gianfranco
Continenza, musicista/chitarrista di lungo corso che attraverso
innumerevoli esperienze, partendo da quella classica, è arrivato ad amare e
proporre un repertorio jazz - e molto di più - che nell’occasione è
sintetizzato nel nuovo album Dusting The
Time.
Credo che occorra fare uno sforzo e uscire dagli stereotipi, che nel caso
specifico suggerirebbero di catalogare il disco come … “per amanti del genere”,
relegandolo ad un pubblico di nicchia. Il modo universale di concepire la
musica di alcuni valenti artisti, aiuta nel superamento del concetto appena
espresso, e se un nuovo album viene “avvicinato” senza pregiudizio alcuno, le
sorprese - e il gradimento - non potranno mancare.
Dusting The Time, come dice Continenza, è una spolverata sul tempo passato, una
serie di ricordi che tradotti nell’occasione in musica rilasciano 13 brani
suggestivi, che presentano tutte le influenze importanti, non solo in ambito jazz.
Il percorso di vita compiuto dal chitarrista gli permette di unire il talento
indubbio all’assimilazione delle forme musicali più disparate, e troviamo così
il reggae unito alla musica latina, così come tracce di musica contemporanea e
progressiva. Credo sia questa l’anima dell’album, musica strumentale, che non
si esprime quindi per mezzo di liriche, ma attraverso una apertura trasversale
che si prefigge di sconfiggere l’autocelebrazione del genere e si apre ad ogni
tipo di ascoltatore, fornendo quindi una chiave di lettura differente, e la
password per ottenere l’accesso totale alla fruizione. In questo senso mi piace
allegare il termine “musica didattica”, che se potesse entrare nelle scuole e
arrivare ai giovani potrebbe aprir loro mondi nuovi, mai esplorati e sicuramente
non così complicati come qualcuno teme, o come a volte fa comodo far credere.
Dusting The Time scorre leggero e piacevole, e
combatte l’appartenenza all’elite - quella della musica jazz - arrivando rapidamente
a toccare l’obiettivo.
Gli ospiti sono di livello - Don Mock,
Bob Mintzer (Yellowjackets), John Beasley (Steely Dan, John Patitucci), Mark
Egan (Elements, Pat Metheny Group, Gil Evans Orchestra, Sting), Michael
Manring, Tetsuo Sakurai (Casiopea), Walter Martino (Goblin), Alessandro
Centofanti, Dino D’Autorio… - ed è
questa la mia unica nota per “esperti del settore”.
L’intervista a
seguire svelerà molto di più di questo incredibile artista, che etichettare
sarebbe… un grosso errore!
L’INTERVISTA
Proviamo a inquadrare
l’artista “Gianfranco Continenza”: riesci a sintetizzare la tua storia musicale
e il tuo percorso dalle origini ad oggi?
Un caro saluto
a tutti. Ci Proverò. Ho iniziato a suonare la chitarra all’età di 8 anni grazie
a mio padre Nino (chitarrista Jazz), cominciando con lo studio della chitarra classica per 5 anni
per poi concentrarmi sulla chitarra moderna e Jazz. Nel
1991 ho avuto la fortuna di trasferirmi in California per frequentare il Musicians Institute di Hollywood, una
delle più prestigiose università di musica al mondo, dove mi sono graduato con
il massimo dei voti al G.I.T.
(Guitar Institute of Technology) nel settembre 1992, studiando con i migliori
maestri mondiali quali: Joe Diorio, Don Mock, Scott Henderson, Ron Eschéte,
Howard Roberts, Peter Sprague, Gary Willis, Jennifer Batten, Steve Trovato,
Jeff Berlin, Tommy Tedesco, Mike Miller e molti altri. Ho anche avuto l’onore di suonare e registrare con molti
artisti di fama mondiale quali Bill Evans, Joe Diorio, Mark Egan, Don Mock, Bob
Mintzer, John Beasley, Michael Manring, Tetsuo Sakurai, Jeff Richman, Scott
Kinsey, Jamie Findlay, Barrett Tagliarino, Richard Smith, John Stowell, Marco
Minnemann, Ray Riendeau ed altri, e con i migliori nomi della scena nazionali, quali
Walter Martino, Alessandro Centofanti, Dino D’Autorio, Pippo Matino,
Ernesttico, Lorenzo Feliciati, Ellade Bandini etc. A livello didattico sono
stato il primo docente di "Chitarra Jazz" del conservatorio di
Pescara dove ho insegnato anche Teoria Musicale. Ho inoltre fondato, nel 1994, la C.M .A. (Contemporary Music Academy) a Pescara,
dove sono docente di chitarra Jazz/Fusion. Da anni scrivo lezioni sulla
prestigiosa rivista americana “Just Jazz Guitar” ed ho una rubrica di Chitarra
Jazz sulla famosa rivista nazionale Chitarre.
Esiste un musicista
che, al di sopra di altri, ha influenzato il tuo modo di comporre e di esprimerti?
Diciamo
che apprezzo compositori come Wayne Shorter, Herbie Hancock, Joe Zawinul, Chick
Corea, Vince Mendoza e tanti altri… e musicisti quali Michael Brecker, Joe
Pass, Joe Diorio, Don Mock, Mark Egan, Bill Frisell, Allan Holdsworth, Scott
Henderson e tantissimi altri. Nell’improvvisazione il mio linguaggio si ispira
più ai sassofonisti ed ai pianisti piuttosto che ai chitarristi. Sia nelle
composizioni che nell’improvvisazione cerco una voce propria, non amo imitare o
essere il clone di altri.
Quanto è stata
determinante l’influenza “familiare” per favorire le tue scelte musicali?
Abbastanza
determinante visto che mio padre era un chitarrista Jazz e sin da piccolissimo
mi faceva ascoltare musica Jazz. Spesso
lo sentivo suonare e questo mi ha fatto innamorare dello strumento.
Consideri la scuola
“classica” un passaggio obbligato per diventare un valente strumentista,
qualunque sia il genere che si decide di seguire e proporre in seguito?
Assolutamente
no. Ho avuto molti allievi diplomati in conservatorio che hanno dovuto rivedere
tutto il percorso didattico/pratico musicale. Consiglio, per chi volesse
intraprendere un percorso moderno (aperto a 360 gradi), di affidarsi a un
insegnante valido. La cosa che suggerisco è di sviluppare la creatività e
l’originalità, cosa che insegno ai miei allievi della Contemporary Music
Academy. Ognuno di noi ha una propria personalità la cosa più difficile è
portarla anche nella musica. Ho avuto diversi allievi che sono diventati grandi
professionisti, chi suona con la
Pausini , la
Vanoni , la
Mannoia … chi in big band di spessore…
Che cosa è per te il
jazz? Che cosa da e cosa toglie rispetto a categorie espressive differenti?
Il Jazz è
un percorso importante e indispensabile per una completezza musicale, bisogna
conoscerne il linguaggio e l’armonia, ma non chiudersi e limitarsi ad esso come
fanno in molti. Siamo nel 2013 e personalmente ho una visione molto aperta
della musica, esplorandone tutti i generi, cosa che sentirete nel mio nuovo album,
“Dusting The Time”. E’ come se l’arcobaleno fosse di un solo colore.
Come nasce “Dusting
The Time”? Esiste un legame tra i vari brani, tanto da poterlo considerare un
concept?
Dopo il
successo del mio primo album “The Past Inside The Present” feat. Bill Evans (Miles
Davis, John McLaughlin) e Scott
Kinsey (Tribal Tech, Joe Zawinul), che nel 2008 è stato primo in
classifica come miglior disco di chitarra Jazz/Fusion per la Tower Records USA, ed è stato il secondo album più venduto della ESC Records, sono stato motivato a lavorare
su nuove composizioni, e così è nato “Dusting The Time”. Non c’è un legame vero
e proprio tra i vari brani, ma ognuno di essi rappresenta momenti particolari
della mia vita. Per questo porta questo titolo, che tradotto significa
“spolverando il tempo”.
Mi parli degli ospiti
presenti nell’album?
L’album vede la presenza di grandissimi
musicisti del panorama mondiale, quali Don Mock,
Bob Mintzer (Yellowjackets, Jaco
Pastorius), John Beasley (Steely Dan,
John Patitucci), Mark Egan (Elements, Pat Metheny Group, Gil Evans
Orchestra, Sting), Michael Manring, Tetsuo Sakurai (Casiopea) e del panorama nazionale, come Walter Martino (Goblin), Alessandro Centofanti, Dino
D’Autorio, Lorenzo Feliciati, Ernesttico, Adriano Brunelli, Federico Righi ed
altri.
Che cosa rappresenta il
nuovo disco all’interno del tuo percorso musicale… una evoluzione naturale o un
episodio a se stante?
“Dusting
The Time” è una notevole evoluzione rispetto al primo album, esplora tanti
generi musicali, dal Jazz al Funk, dal Latin al Reggae, dal Progressive Rock al
Classico Contemporaneo, sempre mantenendo uno proprio stile, una propria
personalità. E’ stato un duro lavoro, ma ne sono pienamente soddisfatto. Mi
sento di ringraziare il grande batterista ed amico Walter Martino (figlio
d’arte del grande Bruno Martino) perché è stato un elelmento fondamentale per
la realizzazione dell’Album. Il grande chitarrista statunitense Don Mock, nelle
note di copertina, dice questo a riguardo: “Composizioni
e musiche a così alto livello richiedono un ascolto multiplo per gustarne a
pieno tutti i particolari…”.
Cosa significa per te
poter lavorare con Beppe Alleo e Videoradio?
Videoradio
la conoscevo già da anni, un’etichetta che ho sempre stimato per la qualità
degli artisti. Ho avuto la fortuna di arrivarci tramite facebook. Casualmente
stavo guardando un post sul nuovo CD di Alberto Radius (tra l’altro un ottimo
CD) e vedendo la casa discografica che lo produceva (Videoradio) mi son detto: “perché non proporgli il mio nuovo CD?”,
ed ho fatto benissimo! Così ho inviato loro una mail e subito gentilmente mi hanno
risposto dicendo che il progetto avrebbe potuto interessargli, mandandomi il
numero di Beppe per contattarlo. Ho telefonato ad Aleo che è stato molto
cordiale, invitandomi a spedire il Cd per un ascolto. Beppe ne è stato così
entusiasta che già un paio di settimane dopo sono andato ad Alessandria per
firmare il contratto. Mi sono trovato subito in sintonia con lui, un grande
professionista ed esperto, preciso ed attento, attivo nella promotion oltre ad essere una
bella persona. Lui si che sa riconoscere e valorizzare i talenti. Inoltre è anche
un ottimo fonico, il suo intervento è stato fondamentale per la riuscita del
mix/master del CD curata dal bravissimo Antonio Di Donato. Il Cd ha un sound
fantastico.
Hai previsto una
pubblicizzazione live di “Dusting The Time”?
Certo,
sto programmando diversi live per promuovere il CD, sia in Italia che
all’estero. Presto metterò le date sul mio sito www.gianfrancocontinenza.com
Stay
tuned!
BIOGRAFIA
GIANFRANCO CONTINENZA chitarrista
e compositore, si è guadagnato la fama di Jazz/Fusion “Guitar Wizard”,
ottenendo crediti di artisti del calibro di Billy Cobham, Joe Diorio, Jimmy
Bruno, Phil Upchurch, Vic Juris, Don Mock, Bob Mintzer, Bill Evans, Dean Brown,
John Beasley, Mark Egan, John Stowell, Carl Verheyen, etc. Ha iniziato a
suonare la chitarra ad 8 anni grazie al padre Nino (chitarrista jazz) studiando
chitarra classica per 5 anni per poi concentrare i suoi studi verso la chitarra
moderna e Jazz. Nel 1991 si è trasferito in California per frequentare il
Musicians Institute di Hollywood dove si è graduato con il massimo dei voti al
G.I.T. (Guitar Institute of Technology) nel settembre1992, studiando con i
migliori maestri mondiali quali: Joe Diorio, Don Mock, Scott Henderson, Ron
Eschéte, Howard Roberts, Peter Sprague, Gary Willis, Jennifer Batten, Steve
Trovato, Jeff Berlin, Tommy Tedesco, Mike Miller...
Ha suonato e registrato con molti artisti di fama mondiale come Bill Evans, Joe Diorio, Mark Egan, Don Mock, Bob Mintzer, John Beasley, Michael Manring, Tetsuo Sakurai, Jeff Richman, Scott Kinsey, Jamie Findlay, Barrett Tagliarino, Richard Smith, John Stowell, Marco Minnemann, etc…Nel1994 ha fondato la C.M .A. (Contemporary Music
Academy) di Pescara, una delle più avanzate scuole di musica Europee dove è
docente di chitarra Jazz/Fusion; Inoltre è stato il primo docente di
"Chitarra Jazz" presso il Conservatorio di Pescara dove ha insegnato
anche Teoria Musicale. Nel 2008
ha esordito con suo Album solista “The Past Inside The
Present” feat. Bill Evans (Miles Davis, John McLaughlin) e Scott Kinsey (Tribal
Tech, Joe Zawinul) che è stato primo in classifica come miglior Album di
chitarra Jazz/Fusion guitar per la Tower Records USA, ha inoltre partecipato come
solista in due Albums tributo alla Mahavishnu Orchestra: “Mahavishnu Re-Defined
vol.1 & vol.2” ed ad un CD tributo a Jeff Beck “The Loner vol. 2” con tanti “All-Star
musicians” come Mark Egan, Michael Manring, John Patitucci, Billy Cobham,
Dennis Chambers, Gary Husband, Vinnie Colaiuta, Mitchel Forman, Steve Vai, Jim
Beard, Mitchel Forman e molti
altri tutti con la ESC
Records.
H a partecipato come leader al “Bratislava Jazz Days 2008” , uno dei più importanti
Festival Internazionali Jazz Europei. Insieme al produttore discografico Beppe
Aleo ha realizzato il suo secondo Album solista “Dusting The Time” per
l’etichetta discografica VIDEORADIO feat. Don Mock, Bob Mintzer
(Yellowjackets), John Beasley (Steely Dan, John Patitucci), Mark Egan
(Elements, Pat Metheny Group, Gil Evans Orchestra, Sting), Michael Manring,
Tetsuo Sakurai (Casiopea), Walter Martino (Goblin), Alessandro Centofanti, Dino
D’Autorio e molto altri.
Dal 2010 scrive lezioni sulla prestigiosa rivista americana Just Jazz Guitar dove è stato intervistato sul numero di maggio2009. Ha una rubrica di
“Chitarra Jazz” sulla famosa rivista nazionale Chitarre.C'è un intero capitolo
su Gianfranco nel libro americano "Originality is everything - a life and
a near-death tale of an independent record label" scritto dallo
statunitense John McGlasson.
Ha suonato e registrato con molti artisti di fama mondiale come Bill Evans, Joe Diorio, Mark Egan, Don Mock, Bob Mintzer, John Beasley, Michael Manring, Tetsuo Sakurai, Jeff Richman, Scott Kinsey, Jamie Findlay, Barrett Tagliarino, Richard Smith, John Stowell, Marco Minnemann, etc…Nel
H
Dal 2010 scrive lezioni sulla prestigiosa rivista americana Just Jazz Guitar dove è stato intervistato sul numero di maggio