venerdì 28 marzo 2025

La storia di "Carry On", manifesto di CSN&Y

 


"Carry On" è una canzone di Crosby, Stills, Nash & Young, scritta da Stephen Stills, traccia di apertura del loro secondo album Déjà Vu (1970).

Fu anche pubblicata in versione 45 giri come lato B di "Teach Your Children".

Leggenda narra che, mentre ci si avvicinava alla fine delle sessioni di registrazione per Déjà Vu, Graham Nash disse a Stills che non avevano ancora una traccia di apertura. Molti artisti o produttori preferivano iniziare un album con una canzone particolarmente orecchiabile, per creare l'atmosfera e incoraggiare il primo ascolto. Stills prese due canzoni (una delle quali era la canzone "Questions", che aveva scritto e registrato con i Buffalo Springfield), e le montò insieme ad alcuni spezzoni di una jam session a cui aveva partecipato qualche giorno prima, e arrivò ad un pezzo finito.

La canzone è nota per il bridge che evolve da un tempo più veloce a uno più lento, con i versi del testo cantati a cappella, e fornisce l’idea di due distinte sezioni assemblate, ma molto diverse tra loro.

Il messaggio sopra citato, che fa riferimento al colloquio tra Nash e Stills, era in realtà rivolto a tutto il gruppo, dato che a quel punto della storia era diventato complicato mantenerne l’unione.

La canzone fu anche un modello per i Led Zeppelin, la cui traccia "Friends" su Led Zeppelin III è generalmente vista come ispirata ad essa.

Parliamo dei significati…

"Carry On" è un brano complesso e ricco di sfumature, che affronta temi di speranza, perseveranza e ricerca di un futuro migliore.

Esiste una visione ottimistica e propositiva, con l’invito ad andare avanti ("carry on") nonostante le difficoltà.

Il testo parla di un "nuovo giorno" e di un "nuovo modo", suggerendo un desiderio di cambiamento e di un futuro più luminoso, anche se pone delle domande esistenziali sulla felicità e sul destino, riflettendo le incertezze e le speranze della generazione dell'epoca.

Il ritornello "rejoice, rejoice, we have no choice" sottolinea l'importanza dell'unità e della forza collettiva per superare le avversità.

Il tutto si può sintetizzare come un inno alla speranza e alla resilienza, e per capire la provenienza di tanta saggezza da parte di giovani uomini occorre forse inquadrare il momento storico e il luogo di vita.

"Carry On" nasce in un periodo di profonda trasformazione sociale e culturale negli Stati Uniti e nel mondo, e appare essenziale considerare alcuni aspetti che presento a seguire.

La fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70 furono segnati da un forte movimento di contestazione giovanile. Le proteste contro la guerra del Vietnam, le lotte per i diritti civili e la ricerca di nuovi valori sociali erano al centro del dibattito pubblico. CSNY, con la loro musica e i loro testi, divennero una voce importante di questa generazione, esprimendo le speranze, le paure e le aspirazioni di molti giovani. Il movimento hippie, con la sua enfasi sull'amore, la pace e la libertà, influenzò profondamente la cultura dell'epoca, e la musica di CSNY si inseriva perfettamente in questo contesto. Da sottolineare che in quei giorni gli Stati Uniti erano profondamente divisi sulla guerra del Vietnam, con manifestazioni di massa e scontri violenti.

"Carry On", con il suo messaggio di perseveranza e unità, può essere interpretata come un invito a superare queste divisioni e a costruire un futuro migliore.

La loro esibizione al festival di Woodstock nell'agosto del 1969, solo qualche mese prima della pubblicazione dell’album Déjà vu, e quindi della canzone “Carry on”, consolidò il loro status di portavoce di una generazione.

Woodstock rappresentava l'apice del movimento controculturale, un momento di aggregazione e condivisione di ideali di pace e amore, ed è facile affermare che "Carry On" è un prodotto del suo tempo, una canzone che riflette le speranze e le ansie di una generazione che cercava di cambiare il mondo.

 Non resta che ascoltarla in una versione più moderna...


CSN

Stephen Stills – voce solista, armonie vocali, chitarra acustica, chitarra elettrica, organo, basso, percussioni

David Crosby – armonie vocali

Graham Nash – armonie vocali

 

Musicista aggiunto

Dallas Taylor – batteria