sabato 6 gennaio 2024

“Who Knows Where The Time Goes?”, il capolavoro di Sandy Denny

 


Ma dove va il tempo?

Ognuno di noi crea la sua visione, spesso dinamica, variabile a seconda del momento di vita.

Certo è che ascoltare una canzone come “Who Knows Where The Time Goes?” dalla voce di Sandy Denny induce a serie riflessioni e spinge verso attimi di malinconia acuta; fa altresì pensare che una ragazza di 20 anni si sia potuta porre certi quesiti esistenziali in una età in cui dovrebbe trovare largo spazio la spensieratezza e magari un po' di sana superficialità giovanile, giacché il tempo delle preoccupazioni, oggi come allora, è dietro l'angolo, probabile compagno per il resto della vita.

La canzone fu scritta dalla cantante folk-rock inglese, che originariamente la registrò come demo, nel 1967, cantando e suonando la chitarra nel brano. Nello stesso anno si unì brevemente alla band folk The Strawbs e la registrò nuovamente, ancora una volta solo voce e chitarra, per quello che divenne l'album All Our Own Work, che non fu pubblicato fino al 1973.

La cantante folk americana Judy Collins ascoltò un nastro della registrazione demo originale nel 1968 e decise di reinterpretare la canzone, pubblicandola prima come B-side della sua versione di "Both Sides, Now", e poi come title track del suo album “Who Knows Where the Time Goes”, entrambi pubblicati nel 1968. La sua fu la prima registrazione ampiamente disponibile della canzone.

Nel 1968 Denny si unì alla band folk-rock dei Fairport Convention e il brano venne ripreso nel loro secondo album rilasciato nel 1969, Unhalfbricking, una versione decisamente influenzata dal rock.

I Fairport Convention diedero l’avvio alla corrente folk rock inglese, realizzando la fusione tra musica tradizionale e sonorità rock. La band è tutt’ora attiva nonostante le molteplici mutazioni, ma certo è che la versione con la Denny risulta una delle migliori, per via di una vocalità unica, cupa e dolce a seconda delle occasioni: non è un caso che la vocalist sia stata l’unica interprete femminile a collaborare con i Led Zeppelin, nella celebre The Battle of Evermore.

Con Robert Plant

Con la scomparsa prematura della Denny, avvenuta nel 1978 a causa di un incidente domestico - ma la storia dell’epilogo è in realtà un po' più complicata - la sua fama postuma è cresciuta smisuratamente, tanto da farla entrare di diritto nella storia della musica inglese.

Proviamo a descrivere il pensiero di Sandy Danny contenuto nel brano, prendendo in prestito il pensiero di Ivan Cenzi

La meditazione sull’inevitabile scorrere del tempo trova spunto dalla contemplazione di una spiaggia deserta e degli stormi di uccelli che stanno prendendo il largo, iniziando l’annuale migrazione.  Sostenuta dalla delicata progressione di accordi della chitarra, l’autrice si stupisce dell’enigmatica ed innata conoscenza che gli animali sembrano possedere delle stagioni; eppure, tutto, nel quadro dipinto dalle parole della canzone, è immerso nello stesso senso di meraviglia e di sospeso incanto. Perfino la costa solitaria pare a suo modo vivere e respirare, tanto che l’autrice si rivolge direttamente ad essa, per confortarla; e su tutto domina il tempo, che scandisce i mutamenti della natura in modo inconoscibile.

Anche per Sandy Denny siamo circondati da misteri più grandi di noi che ci governano, ma sono misteri colmi di bellezza e, suggerisce il testo, di amore: perché ostinarsi a volerli controllare? Il segreto è sotto gli occhi di tutti, sembra dire l’autrice. È nella resa e nell’abbandono all’incessante fluire delle cose. Si tratta di accordarsi in modo semplice e istintivo al ritmo universale, che dissolve ogni dubbio, qualsiasi timore e tutte le nostre sterili domande sul futuro e sull’inevitabile fine: la morte è simile alla partenza degli stormi di uccelli, un movimento naturale che avviene quando deve avvenire (until it’s time to go); non vi è più angoscia, soltanto un commosso e sognante abbandono.

A mio giudizio una delle più belle canzoni mai scritte, capace di rappresentare il mix perfetto tra atmosfera musicale e importanza della lirica.

"Who Knows Where the Time Goes?" è diventata una canzone simbolo, sia per Denny che per i Fairport Convention, ed è stata reinterpretata da molti artisti.

Nel 2007, la versione “Unhalfbricking” è stata votata "Favorite Folk Track Of All Time" dagli ascoltatori di BBC Radio 2.

Non resta che ascoltarla…



Who knows where the time goes?

Tutti gli uccelli stanno andando via nel cielo della sera,

ma come fanno a sapere che è il momento di partire?

Prima del fuoco d’inverno, starò ancora sognando.

Non ho pensiero del tempo

Perché chi sa in che direzione va il tempo?

Chi lo sa dove va il tempo?

Coste deserte e tristi, i tuoi volubili amici stanno andando via

Ah, ma stavolta sai che è tempo che vadano

Ma io sarò ancora qui, non ho intenzione di partire

Io non faccio conto sul tempo.

Perché chi sa in che direzione va il tempo?

Chi lo sa dove va il tempo?

Ed io non sono sola mentre il mio amore è vicino a me

so che sarà così finché sarà il tempo di andare,

per questo vengono le tempeste in inverno e ritornano gli uccelli a primavera

Io non ho paura del tempo.

Perché chi sa come cresce il mio amore?

Chi lo sa dove va il tempo?”