Dalle fertili terre del rock britannico degli anni '60, un'altra forza titanica emerse, forgiando un suono potente e distintivo che avrebbe contribuito a definire il genere hard rock: i Deep Purple. La loro storia è un racconto di evoluzioni stilistiche, cambi di formazione drammatici e un'eredità musicale che continua a influenzare generazioni di musicisti amanti del volume alto e dei riff incendiari.
Le radici dei Deep Purple affondano nel 1968, quando il tastierista Jon Lord, un musicista con una formazione classica e una passione per il rock, si unì al chitarrista Ritchie Blackmore, un virtuoso dallo stile tagliente e dalla personalità carismatica. Insieme al batterista Ian Paice, al bassista Nick Simper e al cantante Rod Evans, formarono inizialmente una band con ambizioni progressive e psichedeliche, come testimoniato dal loro primo album, Shades of Deep Purple, che conteneva una cover di successo di "Hush" di Joe South.
Il loro sound iniziale, pur promettente, non aveva ancora trovato la sua vera identità. I successivi album, The Book of Taliesyn e Deep Purple, continuarono a esplorare territori musicali diversi, mescolando elementi psichedelici, classici e hard rock, ma senza ancora raggiungere la coesione e la potenza che li avrebbero resi leggendari.
La svolta cruciale avvenne nel 1969 con un cambio radicale di formazione. Ian Gillan, un cantante dotato di una voce potente e versatile, e Roger Glover, un bassista solido e creativo, presero il posto di Evans e Simper. Questa nuova formazione, spesso definita la "Mark II", diede vita al suono classico dei Deep Purple, un mix esplosivo di hard rock, blues e influenze classiche, caratterizzato dai riff di chitarra iconici di Blackmore, dagli assoli di tastiera virtuosistici di Lord, dalla voce graffiante di Gillan e dalla sezione ritmica potente e precisa di Paice e Glover.
Il loro quarto album, In Rock (1970), fu la dichiarazione d'intenti di questa nuova era. Brani come "Speed King" e l'epica "Child in Time", con la sua dinamica mozzafiato e gli acuti stratosferici di Gillan, stabilirono i Deep Purple come una forza dominante nel panorama hard rock. L'album riscosse un successo enorme e aprì loro le porte a un pubblico globale.
Il successo continuò con Fireball (1971) e, soprattutto, con Machine Head (1972), considerato da molti il loro capolavoro. Registrato in circostanze avverse a Montreux, in Svizzera (un incendio durante un concerto di Frank Zappa ispirò la leggendaria "Smoke on the Water", con il suo riff di chitarra immortale), il disco conteneva una serie di classici hard rock come "Highway Star", "Space Truckin'" e "Lazy", che miscelavano potenza, melodia e virtuosismo strumentale in modo unico.
I Deep Purple divennero famosi anche per i loro concerti ad alto volume e carichi di energia, con improvvisazioni strumentali prolungate e duelli epici tra la chitarra di Blackmore e le tastiere di Lord. La loro presenza scenica e la loro intensità musicale li consacrarono come una delle band live più emozionanti del pianeta.
Nonostante il loro enorme successo, le tensioni interne tra i membri, in particolare tra Blackmore e Gillan, portarono a una prima rottura nel 1973. Gillan e Glover lasciarono la band, e furono sostituiti rispettivamente da David Coverdale e Glenn Hughes, dando vita alla formazione "Mark III". Questa incarnazione dei Deep Purple esplorò sonorità più bluesy e funkeggianti, producendo album di successo come Burn (1974) e Stormbringer (1974).
Tuttavia, anche questa formazione ebbe vita breve. Blackmore lasciò la band nel 1975 per formare i Rainbow, e i Deep Purple si sciolsero temporaneamente nel 1976 dopo la pubblicazione di Come Taste the Band, con Tommy Bolin alla chitarra e la voce di Coverdale.
Dopo anni di silenzio, la formazione "Mark II" (Lord, Blackmore, Gillan, Glover, Paice) si riunì trionfalmente nel 1984 per l'album Perfect Strangers e il successivo tour mondiale, dimostrando che la magia del loro suono classico era ancora intatta. Questa reunion, pur con ulteriori cambi di formazione nel corso degli anni (tra cui l'uscita di Blackmore e il suo rimpiazzo con Steve Morse), mantenne viva l'eredità dei Deep Purple per decenni.
I Deep Purple hanno attraversato diverse fasi e formazioni, ma il loro impatto sul mondo della musica hard rock è innegabile. Il loro virtuosismo strumentale, i riff potenti e memorabili, la voce iconica di Ian Gillan e la loro capacità di fondere diverse influenze musicali hanno ispirato innumerevoli band e continuano a farli suonare a tutto volume nelle cuffie degli appassionati di rock di tutto il mondo. Il loro ruggito hard rock ha scosso le fondamenta della musica e la loro leggenda continua a risuonare con la forza di un riff immortale.