martedì 5 ottobre 2021

ETNA, una band da riscoprire

Sono capitato casualmente sull’album “Etna”, dell'omonimo gruppo musicale, pubblicato dalla Catoca Records nel 1975.

Inutile dire che… me l’ero perso!

Partiamo dalla formazione che, proponendo i fratelli Marangolo, induce immediatamente a pensare bene!

 

Antonio Marangolo (voce, tastiere, flauto, armonica)

Carlo Pennisi (chitarra, mandolino, voce)

Elio Volpini (basso, voce)

Agostino Marangolo (batteria, percussioni)

 

Ma in rete si trova davvero pochissimo e mi appoggio quindi al portale “ItalianProg" che ringrazio e pubblicizzo: 

http://www.italianprog.com/welcome_it.htm


Un unico gruppo che ha realizzato tre album con tre nomi diversi, prima come Flea on the Honey, con i musicisti identificati solo da pseudonimi inglesi, poi come Flea, e infine col nome di Etna.

Il gruppo era siciliano, ma si trasferì a Roma, ed è stato uno dei tanti a partecipare allo storico Festival Pop di Viareggio del 1971, pubblicando nello stesso anno il primo album per l'etichetta Delta, con brevi canzoni, uno stile influenzato dall'hard rock e totalmente cantato in inglese.

I componenti del gruppo erano nascosti da nomi inglesi (Tony, Charlie, Nigel, Dustin), e la casa discografica tentò probabilmente di promuoverli come uno dei tanti gruppi stranieri in cerca di fortuna in Italia. Ci sono comunque dei buoni momenti, come Mother Mary, uscita anche su singolo con Louise (my little ship), ma generalmente l'album manca di personalità.

Il bassista originario del gruppo, di cui si ricorda solo lo pseudonimo, Nigel, venne sostituito da Elio Volpini dopo l'uscita dell'LP.

Dopo altre apparizioni dal vivo, come nel festival di Villa Pamphili, il gruppo abbreviò il nome in Flea e realizzò un secondo album per la Fonit, muovendosi verso un sound molto più progressivo.

Topi o uomini è un lavoro molto più maturo e riuscito del precedente, con il lato A contenente il lungo brano omonimo di circa 20 minuti e tre brani più corti sul lato B.

Il suono del gruppo è molto più originale, con buone parti cantate in italiano e lunghe parti strumentali, generalmente dominate dalla chitarra.

Dopo Topi o uomini, Elio Volpini lasciò il gruppo per entrare nell'Uovo di Colombo, e venne sostituito da Fabio Pignatelli, che suonò con i Flea in due tournée per poi formare i Cherry Five e poi i Goblin.

Con il ritorno di Volpini il gruppo si riformò nel 1975 con il nuovo nome di Etna, pubblicando un album omonimo che segna ancora un cambio radicale di stile.

Etna è un bel lavoro di ispirazione jazz rock, contenente sette brani totalmente strumentali, che mostrano evidenti influenze di gruppi come la Mahavishnu Orchestra e avvicinandosi allo stile di gruppi italiani simili come Nova o Il Baricentro.

Subito dopo l'album il batterista Agostino Marangolo entrò nei Goblin ed ebbe anche un'ottima carriera di musicista di studio, mentre Pennisi ha suonato per breve tempo con i Mediterraneo.

Elio Volpini ha formato nel 2017 un gruppo chiamato Flea on the Etna, dedicato a riproporre la musica di Flea ed Etna, in cui suona la chitarra.

Avviciniamoci quindi all’ascolto…


Lato A

Beneath the Geyser – 3:56 (Marangolo, Pennisi)

South East Wind – 6:10 (Marangolo, Pennisi, Volpini)

Across the Indian Ocean – 5:36 (Pennisi, Volpini)

French Picadores – 4:26 (Pennisi)

Durata totale: 20:08

 

Lato B

Golden Idol – 8:59 (Marangolo, Pennisi)

Sentimental Lewdness – 6:42 (Pennisi)

Barbarian Serenade – 5:14 (Marangolo)

Durata totale: 20:55