lunedì 8 luglio 2019

QUANAH PARKER: “A Big Francesco” Live at Festival Rock Progressive 2016-2018



QUANAH PARKER “A Big Francesco” Live at Festival Rock Progressive 2016-2018 (Ma.Ra.Cash Records)
Articolo già apparso su MAT 2020 di giugno

I Quanah Parker, in collaborazione con Ma. Fra. Cash Records, rilasciano una chicca, il doppio DVD+CD “A Big Francesco”, che riassume versioni, audio e video, di brani presentati nel corso delle prime tre edizioni del Festival Rock Progressive, tutte organizzate da Giovanni Pirrotta e Riccardo Scivales al Teatro Metropolitano ASTRA di San Donà di Piave (Venezia).

Un solo inedito - “Intrada-Per le scale, inseguendo le Fate!”, che verrà proposto nel prossimo album in studio della band -, a cui si aggiungono i brani più rappresentativi del passato, compreso l’omaggio a Francesco Di Giacomo - “A Big Francesco” -, sgorgato spontaneo nel momento in cui la notizia della prematura dipartita è diventata di dominio pubblico.
Nell’intervista a seguire Riccardo Scivales, leader dei Q.P., racconta nei dettagli motivazioni e aspetti tecnico organizzativi che hanno portato alla nascita di un pregevole cofanetto musicale, dove gli aspetti sonori si mischiano al visual, dando la possibilità di una doppia fruizione dello stesso materiale: l’audio derivante dal CD e lo splendido DVD che permette di vivere in toto la sinossi dei concerti.
Gli aspetti musicali si intersecano con quelli provenienti da arti differenti e la qualità della registrazione porta a vivere appieno l’esperienza live, permettendo di gustare i dettagli e di captare le qualità di musicisti straordinari.

Ho particolarmente gradito i “filmati speciali”, ovvero il focus su tre strumenti - le tastiere di Riccardo Scivales, la chitarra di Giovanni Pirrotta e la batteria di Paolo Ongaro -, con riprese ravvicinate che catapultano direttamente sul palco, cosa abbastanza inusuale nei lavori similari.

Gli album che propongono concerti sono progetti particolari, che permettono di dispensare emozioni che un lavoro in studio normalmente non riesce a dare, ma questo “live” con dedica a Big Francesco è qualcosa di più, un contenitore che regala l’idea di completo abbattimento di limiti spesso imposti dall’ortodossia musicale, quella che favorisce il prolificare di rigidi schemi, magari comodi per una superficiale identificazione, ma non rappresentativi della realtà. La danza, la musica, le parole, le immagini, i comportamenti attorali… tutto è presente in questo superbo lavoro che, per facilità di espressione, inseriamo nel catalogo del Prog, ma che preferirei inquadrare come “musica di estrema qualità”, quella che resta per sempre, quella da lasciare ai posteri, nella speranza che possa mettere salde radici, impossibili da sradicare.

Ma leggiamo il pensiero di Scivales - uno con le idee chiare - che rilascia una delle interviste più dettagliate che abbia mai realizzato…

L’intervista a Riccardo Scivales

Immaginando che ci sia qualche giovane lettore che si affaccia solo ora al mondo del prog e non conosca i QUANAH PARKER, ti chiedo una sintesi della vostra storia, dalle origini sino all’attualità…

Inizialmente, i Quanah Parker sono stati attivi nel 1981-1985, e in tal senso penso che vadano considerati come una delle prime band Neo-Progressive. Questa prima lineup si sciolse per motivi legati soprattutto al servizio militare (allora obbligatorio). Ho poi rifondato la band nel 2005 insieme al chitarrista Giovanni Pirrotta, il batterista Paolo Ongaro, il cantante Andrea Cuzzolin e a un componente della formazione originaria, il bassista Giorgio Salvadego. Nel tempo, hanno poi fatto parte della band alcuni altri elementi, in particolare Elisabetta Montino (nostra cantante dal 2010 al 2018), i bassisti Alberto Palù e Alessandro Simeoni, e il nostro “alternate drummer” Massimiliano Conti nei mesi estivi, quando Paolo Ongaro è impegnato col lavoro. Riguardo al repertorio, è sempre stato formato da nostre composizioni originali, eccetto nel periodo 2005-2013, in cui abbiamo spesso suonato anche in live varie cover di Yes, Rick Wakeman, Jethro Tull e Genesis. Abbiamo partecipato a varie rassegne e festival, come MusicaContinua, Il Giardino, AltroQuando Fest, Woodstock Village, Verona Prog Fest, ecc. Siamo gli ideatori e organizzatori del Festival Rock Progressive (iniziato nel 2016 e giunto ormai alla sua quarta edizione), in cui abbiamo ospitato le band Antilabé, Uneven Mood, Tony Pagliuca Trio, Sezione Frenante, Donella del Monaco & Opus Avantra Ensemble, The Watch, Kerygmatic Project e Syndone. Abbiamo realizzato un “Demovideo DVD” nel 2007, e abbiamo inciso gli album in studio “Quanah!” (co-prodotto con Diplodisc, 2012) e “Suite degli Animali Fantastici” (co-prodotto con M.P. & Records, 2015), accolti molto favorevolmente dalla critica specializzata, con eccellenti riscontri di vendite e una frequente programmazione radiofonica in Italia, Stati Uniti, Brasile e UK, incluse delle trasmissioni interamente dedicate a noi. Il nostro album “Suite…” è stato anche eletto 4° miglior album Prog del 2015 dagli ascoltatori dell’importante programma radiofonico statunitense “Somewhere Between Sunrise & Sunset” (http://somewherebetweensunriseandsunset.blogspot.com/), ora purtroppo non più attivo. A questi due album si è ora aggiunto questo live CD&DVD “A Big Francesco”, co-prodotto con Ma.ra.Cash Records e uscito il 22 marzo 2019.

Ho tra le mani un cofanetto di pregio, CD e DVD che riporta parte di quanto accaduto nelle prime tre edizioni del Festival Rock Progressive da te organizzato con Giovanni Pirrotta: da dove è nata l’idea?

Organizzare i Festival ha richiesto moltissimo lavoro, ma ci ha dato molta soddisfazione artistica e abbiamo ottenuto un grande successo di pubblico, con oltre trecento persone ad ognuno dei primi tre festival. Noi Quanah volevamo documentare tutto questo. Avevamo dei bei video fatti dal nostro bravissimo videomaker Maurizio Sant (LS Production), e da questi era possibile ricavare delle buone registrazioni audio. Massimo Orlandini e Valter Boati, della Ma.Ra.Cash Records, ci hanno contattati per co-produrre e pubblicare questo materiale, e li ringraziamo molto per l’entusiasmo e il bellissimo spirito di collaborazione dimostrati nella realizzazione di questo lavoro. Recentemente è stata fortunosamente ritrovata un’ottima registrazione del brano “Suite degli Animali Fantastici” - che credevamo ormai persa -, e verrà inserita nella ristampa.

Salta subito all’occhio il tributo a Francesco Di Giacomo: puoi entrare nel dettaglio musicale e motivazionale?

L’album prende il nome dal mio brano “A Big Francesco”, scritto praticamente di getto quando appresi la tragica notizia della morte del grande e indimenticato Di Giacomo. Sono cresciuto ascoltando molto la grande musica del Banco e i suoi testi così pieni di poesia, e non mi era mai successo di rimanere così colpito dalla morte di un musicista. Dal punto di vista musicale, il brano è costruito su un pattern ritmico latinoamericano in “6/16+3/8”. L’Intro e il finale sono basati su particolari accordi “sospesi”, e al centro ho inserito una breve citazione strumentale “nascosta” del grandioso tema cantato di “Metamorfosi” del Banco. Come avviene sempre nella musica dei Quanah, anche nella stesura definitiva di questo brano è stato importante l’apporto di tutta la band in fase di arrangiamento: in particolare Giovanni Pirrotta, col suo splendido assolo e il tema conclusivo di chitarra, il drumming potente e fantasioso di Paolo Ongaro, le meravigliose coreografie di Valentina Papa, e più recentemente un bellissimo tema vocalizzato di Andrea Cuzzolin.

Qual è il repertorio espresso nei restanti otto brani?

L’album inizia col pezzo “Intrada-Per le Scale, Inseguendo le Fate!”, che considero una delle nostre cose migliori, e che farà parte del nostro prossimo disco, un concept album sul potere guaritore della musica, ambientato in un castello abitato da varie creature che forniscono al protagonista le risposte alle sue domande. Questo brano ti dà appunto un’idea dell’impronta generale dell’album, per il quale ho già composto le musiche ormai da molto tempo. I cambi di lineup e l’organizzazione dei Festival ci hanno assorbito molto tempo ed energie, e pubblicheremo questo nuovo lavoro non appena troveremo finalmente il tempo di completare gli arrangiamenti e inciderli. Gli altri brani del CD&DVD provengono tutti dal repertorio dei nostri primi due album in studio “Quanah!” e “Suite degli Animali Fantastici”. Alcuni sono brani risalgono al periodo “1981-1985” (e in vari casi sono stati rielaborati dalla formazione attuale), altri appartengono al nostro periodo più recente. In una prospettiva per così dire “storica” riguardo al New Prog, reputo particolarmente importanti “Quanah Parker” e “Death Of A Deer”, in quanto composti nel 1981-1982, e pertanto agli albori del Neo-Progressive. In questo nuovo album live, “Quanah Parker” è praticamente identica alla sua versione originale (datata 1981), mentre “Death Of A Deer” è molto simile alla prima versione (1982, intitolata “The Death Of The Ball Turret Gunner”), ma è stata sviluppata in anni recenti con l’aggiunta di vari elementi importanti e ormai definitivi: una doppia Intro strumentale, un nuovo testo, una “azione scenica” narrata, due temi strumentali inframmezzati agli assolo di tastiere e chitarra, e la toccante coreografia di Valentina, “vestita” da cervo, che si può apprezzare nel DVD. Sempre in questo nuovo album, si può ascoltare/vedere anche una versione “allungata” della nostra fortunata “Suite degli Animali Fantastici”, con l’aggiunta di un bellissimo momento chitarristico “indiano” di Giovanni e di un suggestivo episodio/citazione basato sull’ipnotico riff centrale della gloriosa “Awaken” degli Yes.

Mi parli degli altri aspetti artistici, quelli che coinvolgono la danza e le arti visive in genere?

Ti ringrazio per questa domanda, perché si lega al DVD, che ritengo una parte importantissima di questa produzione. Nel 2016, mentre stavamo preparando la prima edizione del Festival Rock Progressive per il Teatro Metropolitano Astra di San Donà di Piave, pensammo di inserire qualcosa di particolare nel nostro show, così da creare uno spettacolo che fosse veramente “teatrale”. Come è noto, elementi coreografici erano già stati usati da band come Pink Floyd, Banco, Hawkwind, ecc. E qualche anno fa, cercando “cose Prog” su YouTube rimasi affascinato da un video del mio grande ”keyboard hero” Rick Wakeman, che nei suoi tre famosi concerti di presentazione di “The Myths And Legends Of King Arthur…” nel 1975 a Wembley utilizzò appunto una ballerina sul ghiaccio, con risultati a mio avviso meravigliosi (vedi www.youtube.com/watch?v=CL9NJh_0oy4 da min. 1:08). Sulla base di questo esempio, noi Quanah abbiamo chiamato la danzatrice Valentina Papa e inserito le sue coreografie in alcuni brani (o in parti di essi). Penso che questa combinazione di musica e danza ci abbia dato una particolare identità, e chiarisco subito che la danza nei Quanah non è ovviamente intesa come un semplice “ballare a tempo” e secondo schemi consueti, ma come un elemento integrato, non secondario, che vuole per così dire “impersonificare” determinati momenti della nostra musica. Stando alle recensioni finora ricevute, questa cosa è stata molto apprezzata, e c’è chi ha parlato di coreografie “emozionanti e graziose”, come “una farfalla che disegna geometrie nell’aria” (Massimo Salari). Valentina è sempre alla ricerca di nuove soluzioni che “esprimano” al meglio determinati momenti dei nostri brani, e nel secondo Festival si è inventata anche uno spettacolare gioco con dei lunghi nastri, come si può vedere nel DVD e anche in questo video (www.youtube.com/watch?v=sJRoYD1lnjY) ripreso da una persona del pubblico.  L’idea di base, insomma, è cercare di creare un insieme integrato di musica, coreografie e scenografie che immerga lo spettatore in un’esperienza multimediale, e questo ovviamente è realizzabile soprattutto in un contesto teatrale. Per quanto riguarda le arti visive, i fondali video abbiamo cominciato a usarli a partire dal 2007, ad esempio nell’importante rassegna “MusicaContinua” organizzata da Alessandro Pizzin all’Hotel Bologna di Mestre (Venezia). Nel primo dei Festival Rock Progressive documentati da questo DVD, i fondali video in movimento sono stati scelti dal nostro bassista Alberto Palù, che è riuscito brillantemente nel difficile compito di creare una bellissima sequenza per il brano “Suite…”, che è lungo circa mezzora. Nel secondo Festival, invece, i fondali scenografici sono stati curati da me e Maurizio Sant. Siccome la nostra musica tratta spesso temi naturalistici, ho scelto soprattutto dei suggestivi quadri di grandi paesaggisti americani e li ho passati a Maurizio, che come documentato dal DVD ha fatto un lavoro semplicemente magistrale di editing, montaggio e proiezione. Nel terzo Festival purtroppo non è ci stato possibile usare fondali video scenografici, ma in quell’edizione Maurizio aveva numerose videocamere a disposizione, e ha realizzato lo splendido lavoro di montaggio e regia che puoi vedere nel DVD (ad esempio qui www.youtube.com/watch?v=Cyj6lw-Qhac). Sempre restando all’aspetto visivo, negli spettacoli documentati nel DVD sono stati fondamentali anche i costumi di scena realizzati da Elisabetta e Valentina. E un ulteriore elemento, nel secondo Festival, sono state le narrazioni introduttive ai brani, magnificamente interpretate da Elisabetta.

Come è nata la grafica?

E’ nata da una mia idea e dalla passione che ho sempre avuto per i cavalli bianchi, e più in particolare per le creature mitologiche e fantastiche come i cavalli alati e/o marini. Non a caso, il nostro primo album “Quanah!” si apre col mio brano pianistico “Chant Of The Sea-Horse”, che nel 1995 è stato pubblicato anche a stampa nell’importante rivista musicale statunitense “Keyboard Classics & Piano Stylist”, e per il quale ho avuto l’immenso onore di ricevere una generosa lettera di congratulazioni dal pianista jazz Dick Hyman, grandissimo musicista che tra le sue tante realizzazioni nel 1969 ha inciso anche uno dei primissimi LP di “solo Moog”, il pioneristico Moog - The Electric Eclectics Of Dick Hyman, contenente lo straordinario brano “The Minotaur” (www.youtube.com/watch?v=1uuv5gNRVbQ), che all’epoca diventò subito una hit e fu senz’altro molto influente su tanti tastieristi. Nel mio “Chant Of The Sea-Horse”, il cavallo in questione può essere inteso sia come un cavalluccio marino che come una creatura fantastica tipica della mitologia celtica (e anche di altre culture), cioè un cavallo alato che nuota nelle acque di mare, fiumi e laghi. Partendo da questa idea, io e Maurizio Sant abbiamo impostato insieme la grafica appunto sulla figura di un meraviglioso cavallo bianco e alato, che vuole simboleggiare la Bellezza e la dimensione magica e fantastica insita nella musica, e che per così dire “abbraccia” e “protegge” dall’alto tutta la nostra band. Maurizio ha quindi completato il lavoro in modo splendido. Lo ringraziamo molto per questo, perché la grafica di questo album ci sembra davvero un gioiellino.

All’interno del DVD esiste una sezione apposita che riprende alcuni di voi molto da vicino, dando l’idea del contatto diretto con l’artista: come avete progettato questa sezione?

Nelle edizioni 2017 e 2018 del Festival, Maurizio Sant aveva a disposizione varie videocamere, e alcune di queste riprendevano alcuni di noi molto da vicino e da fondo palco. Mi sembrava carino inserire questi From the Musicians “Special VideoClips” (vedi ad esempio www.youtube.com/watch?v=B5d4W5-N5V0), per dare agli spettatori del DVD l’emozione di “vivere” in qualche modo il concerto dal palco, guardando il pubblico, come fossero essi stessi dei musicisti. Ancora una volta, ringraziamo Maurizio per aver concretizzato così bene questa idea.   

Chi ha curato la produzione e come avverrà la distribuzione?

Questo CD+DVD è stato co-prodotto da noi e la Ma.ra.Cash Records. In Italia è distribuito da Self, che lo metterà nei più importanti negozi italiani, e soprattutto in quelli delle catene Feltrinelli e Mondadori. E siamo orgogliosi di dirti che a breve distanza dalla sua uscita è già stato acquistato un po’ in tutto il mondo.

Rispetto alla formazione presentata nei concerti qualcosa è cambiato: puoi raccontarmi l’evoluzione della lineup?

Come sai, i Quanah sono attivi ormai da molti anni, e come accade in molte band, è purtroppo inevitabile che prima o poi ci siano dei cambiamenti di formazione dovuti ai più svariati motivi, e non solo artistici. Ad esempio, per motivi di lavoro e studio, inclusi momentanei o definitivi trasferimenti all’estero, hanno dovuto lasciarci i due bravissimi bassisti Alberto Palù ed Alessandro Simeoni. Ora è con noi un altro ottimo bassista, Mariano Duca, e anche con lui è una vera gioia lavorare insieme! Da settembre 2018, alla voce c’è Andrea Cuzzolin (già nostro splendido cantante e chitarrista ritmico nel 2005-2009), che nonostante i suoi molti impegni resterà con noi fino a quando non troveremo una nuova voce femminile. Andrea ha una notevolissima estensione vocale, ma ovviamente non può coprire tutti i registri femminili usati ad esempio nella “Suite…”. Pertanto, in questo periodo abbiamo sperimentato in alcuni brani dei nuovi cantati a “doppia voce maschile e femminile”, realizzati da Andrea e Valentina. Questa “lineup 2019” dei Quanah con Mariano, Andrea e la doppia voce ha già dato ottima prova di sé al quarto Festival Rock Progressive, svoltosi in marzo allo Spazio Zenit di San Donà di Piave. Infine, sempre riguardo all’evoluzione della nostra lineup, ci tengo a sottolineare che anche nei rari casi in cui nella “famiglia Quanah” si sono verificate eventuali incomprensioni o divergenze artistiche, non rinnego nulla del passato, e ringrazio comunque tutte le persone che negli anni hanno cercato di dare il meglio di sé nella band.

Avete programmato momenti di pubblicizzazione, concerti o presentazioni?

Naturalmente stiamo programmando una serie di concerti per presentare il nostro Live. Ma come certamente saprai, non è facile suonare oggi in Italia. I locali preferiscono far suonare cover band rispetto alle band che presentano musica propria. Comunque stiamo puntando ai festival. Sicuramente saremo in quello di Piacenza, poi abbiamo altri contatti. Attualmente siamo in attesa di conferma per alcuni concerti estivi ed autunnali in Lombardia, con uno spettacolo che vedrà l’inserimento di narrati registrati da un mio vecchio amico, il grande doppiatore e speaker Andrea Piovan. Posso inoltre dirti che cercheremo di proseguire il Festival Rock Progressive, anche se questa è una cosa molto impegnativa a livello organizzativo, che richiede una gran mole di lavoro di preparazione e ha inevitabilmente rallentato altre attività della band, ad esempio la realizzazione del nostro terzo album in studio. C’è però una cosa molto incoraggiante e che ci dà molta forza e fiducia: come è già avvenuto con i nostri primi due album, anche per “A Big Francesco” stiamo ricevendo delle splendide recensioni un po’ da tutto il mondo. E in questi giorni sono uscite anche delle nuove bellissime recensioni per i nostri due album precedenti. Siamo molto onorati della stima espressa nei nostri confronti da tanti fan ed esperti di Progressive. E qui voglio menzionare in particolare il grande Gianmaria Zanier, infaticabile animatore del gruppo Facebook Prog 2.0 insieme ad Anna Biscari e Paolo Sampietro. Gianmaria ha anche presentato splendidamente la quarta edizione del nostro Festival, e dopo che ha trasmesso tante volte e con tanto entusiasmo la nostra musica nella sua favolosa trasmissione webradio “PROG & Dintorni”, è stato meraviglioso e molto emozionante conoscerlo di persona.

Come e dove si può acquistare “A Big Francesco”-Live at Festival Rock Progressive, 2016-2018?

Come ti dicevo, questo CD+DVD è distribuito in Italia da Self, che lo metterà nei più importanti negozi italiani e soprattutto nei negozi delle catene Feltrinelli e Mondadori. Oltre a questo, tramite la nostra etichetta Ma.Ra.Cash sarà anche disponibile in Amazon, Ibis e Bandcamp oltre che negli store di Ma.Ra.Cash (http://store.maracash.com) e del Camelot Club Store (http://camelotstore.maracash.com/). Ovviamente siamo disponibili anche sugli store digitali per download e streaming. Lo siamo su oltre 75 piattaforme del mondo, comprese ovviamente le più importanti: YouTube, Spotify, Apple Store, ecc. Tutto questo spero permetta, insieme alle recensioni di giornali e web magazine (che mi auguro continuino ad essere sempre positive!), di far conoscere la nostra musica e i nostri progetti.
Da parte mia e di tutti noi Quanah, un grazie speciale per questa intervista, Athos, e grazie sempre per tutto il lavoro assolutamente prezioso che svolgi da tanto tempo per la Musica che amiamo. Prog on!


CD Tracks:
1)Intrada - Per le scale, inseguendo le Fate! (Scivales)
2)A Big Francesco (Scivales)
3)Death Of A Deer (Scivales)
4)Asleep (Scivales)
5)Quanah Parker (Scivales-Noè)
6)Sailor Song (Scivales-Noè)
7)After The Rain (Scivales)
8)Silly Fairy Tale (Scivales)
9)Suite degli Animali Fantastici (Scivales-Monti): Risveglio Onirico; Danza di un Mattino; Interludio Notturno; Déjà Vu Fantastico; Luci dagli Abissi; Cantico Marino; Animale Multiforme; Ritorno alla Mente

DVD Tracks:
le stesse 9 tracks del CD (nello stesso ordine) più questi tre “From The Stage” Special Videoclips, ognuno di essi dedicato a tastiere, chitarra, e batteria:
10)Riccardo Scivales “KeysSpecial”
11)Giovanni Pirrotta “GuitarSpecial”
12)Paolo Ongaro “DrumsSpecial”


Line-up:
Riccardo Scivales - tastiere
Giovanni Pirrotta - chitarra elettrica
Elisabetta Montino – voce, narrazioni, costumi di scena
Valentina Papa - danza e coreografie
Paolo Ongaro – batteria
Alessandro Simeoni - bass (tracks 1-8)
Alberto Palù - bass (track 9), e selezione ed editing dei fondali scenografici video       della track 9