Alessandro Pagani-“500 CHICCHE DI
RISO”
Un paio di anni fa MAT2020 si occupò degli Stolen Apple
e del loro album di debutto, "Trenches".
Di quella band fa parte Alessandro
Pagani (voce, batteria, piano e
percussioni), di cui parlo oggi, ma in veste di scrittore.
Alessandro non è nuovo a divagazioni in campo letterario, e
giunge oggi alla quarta pubblicazione, dal titolo “500 CHICCHE DI RISO”, editore Rue De La
Fontaine.
La sinossi fornita dall’autore chiarisce le idee sul
contenuto:
“Cinquecento chicche che esplorano, tramite giochi di
parole, fatti, personaggi e situazioni per descrivere (con velata amenità)
circostanze paradossali, inspiegabili coincidenze, incongruenze non previste e
i comportamenti più comici e grotteschi del nostro modo di vivere.”
Le 500 chicche proposte da Pagani (a cui si aggiunge un TG
SPAZIALE finale) sono essenzialmente frasi, dialoghi, citazioni e aforismi
che utilizzano una comunicazione precaria per farci sorridere, almeno
apparentemente, perché se si scava e si scende in profondità il sorriso può
sfociare in una decisa amarezza.
La corretta comunicazione nasce sempre da un buon ascolto, e
non è un caso che il buon Dio abbia fornito l’essere umano di ben due orecchie
ma di una sola bocca… un suggerimento, una indicazione precisa… “prima
ascolta e poi parla… se necessario!”.
Sfido chiunque a riempire in toto le dita di una mano alla
mia richiesta: “… quante persone hai conosciuto nella vita che ti hanno saputo
realmente ascoltare?”, laddove per ascolto intendo l’aver davanti un
interlocutore che non interrompe chi ha di fronte, che non si distrae, che
guarda negli occhi chi conduce il gioco, e che alla fine pone persino una
domanda intelligente, o contesta, segno in ogni caso di presenza attiva. E’ un
dramma!
Ma quando uno ha le antenne dritte, pronto a captare le
parole che volano libere nell’aria, l’atteggiamento vigile gli consentirà di afferrare
al volo magnificenze e bestialità, e sarà lo stato d’animo del momento a
decretare cosa sia sopportabile o deprecabile.
Alessandro Pagani, ne sono certo, sa ascoltare, e ciò che propone
nel suo nuovo lavoro è un resoconto di ilarità e comicità conscia e inconscia,
quella che, magari nata per caso, crea tormentoni che, col passare del tempo,
si trasformano in linguaggio comune.
Nei momenti di vita quotidiana accade spesso di sentire da
altri, o di esser protagonisti, di esilaranti distorsioni della lingua italiana,
e se in una concitata esposizione una persona di normale cultura e oltre, usa ad
esempio il termine “circonciso” in luogo di “conciso”, la gaffe non è da
attribuire ad una scarsa conoscenza idiomatica, ma piuttosto all’abitudine di
utilizzare gag di personaggi pubblici, frasi che col tempo diventano usuali tra
amici, e a volte ci si dimentica quale sia il contesto in cui va evitato il
rischio di un banale errore.
Leggendo “500 CHICCHE DI RISO” ho preso appunti,
evidenziando in giallo frasi da estrapolare, da imparare a memoria, e
utilizzare al momento opportuno, per rientrare anche io a pieno titolo in
coloro che sguazzano nei luoghi comuni: niente di sbagliato, basta spersi
gestire!
La mia scelta, ne sono convinto, è opinabile, e qualsiasi
altro lettore compilerebbe la lista in altro modo, perché la sensibilità di
ognuno di noi è diversa, così come la tendenza a rilasciare un sorriso
all’interno della vasta gamma delle modalità di approccio, che va dal timido
allo sguaiato.
Ne segnalo alcune a seguire, non troppe per non rovinare la
sorpresa…
«Hanno preso mio cugino alle Poste ad
attaccare francobolli.»
«Che fortuna di questi tempi... come
ha fatto?»
«È bilingue.»
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«Che lavoro fai?»
«Sbarco il lunario.»
«Cioè?»
«Consegno calendari sulle isole.»
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«Mi spieghi perché non ti sei messo
l’abito da sera?»
«Perché c’era scritto no smoking.»
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«Buongiorno dottore, io e mia moglie
siamo venuti a separarci.»
«Ma io sono medico, non avvocato!»
«E noi gemelli siamesi.»
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Si toglie le scarpe, ne prova una ed
esce dal negozio: denunciato a piede libero.
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«C’era parecchia gente al funerale?»
«No, un mortorio…»
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«Quelle abitazioni sul mare devono
sparire!»
«Non si preoccupi, sono
palafittizie.»
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Accusato di coltivare marijuana, si
giustifica così:
«Si sono inventati tutto di sana
pianta».
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«Sulla geografia so tutto, non c’è
storia.»
Mi fermo qui, prima che
l’autore si arrabbi!
Sono in piena sintonia
con Pagani, per anni ho raccolto strafalcioni di colleghi che candidamente
rilasciavano perle di saggezza, e da qualche parte dovrei avere ancora il file,
anche se certi “modi di dire” sono diventati assiomi immortali che ricordo a
memoria; ma sono certo che non siano alla portata di tutti, perché a volte
capibili solo conoscendo il contesto in cui sono nati e la sfera personale di
chi li proponeva…
Credo infatti che ben
pochi capirebbero il significato reale di “fulmine di genio”-
interpolazione tra “fulmine di guerra” e “lampo di genio” - diventato un must e
capace di caratterizzare una persona ed una situazione specifica.
Il libro è corredato
da alcune gustose vignette a completamento di un volume che porta tanta
allegria ma, a ben vedere, spinge verso una buona dose di riflessione.
E allora…
Apri una
pagina di questo libro… leggi una chicca… ripeti l’operazione per altre 499
volte…
Biografia
Alessandro Pagani, nato a Firenze nel 1964, è scrittore e
musicista. Durante gli anni '80 ha fatto parte del movimento artistico
underground fiorentino Pat Pat Recorder, esperienza che lo ha portato sin dal
1988 ad iniziare un percorso come musicista con svariati gruppi tra i quali
Stropharia Merdaria, Parce Qu'Il Est Triste, Hypersonics, (con cui ha
partecipato ad Arezzo Wave nel 1990), Subterraneans, Malastrana e
successivamente con i Valvola, assieme ai quali ha fondato nel 1997 l'etichetta
discografica Shado Records, attiva fino al 2007. Attualmente è batterista del
gruppo rock Stolen Apple, che ha fatto uscire l'album di debutto
"Trenches" a settembre 2016.
PUBBLICAZIONI
- Le Domande Improponibili (2015) -
libretto autoprodotto
- Perchè non cento? (2016) - Alter
Ego/Augh
- Io mi libro (2018) - 96, Rue De La
Fontaine
- 500 chicche di riso (2019) - 96,
Rue De La Fontaine
Scheda Tecnica
Titolo: 500 CHICCHE DI RISO
Autore: Alessandro Pagani
Prefazione di Cristiano MIlitello
Immagine di copertina e illustrazioni
di Massimiliano Zatini
Editore: 96, Rue De La Fontaine
Collana: Juste pour rire
Genere: umoristico - ironico -
intrattenimento
Formato: cartaceo
ISBN: 978-88-9399-006-6
Anno di pubblicazione: 2019
Pagine totali 116 - Carta copertina
patinata opaca 300 grammi - Rilegatura brossura fresata