mercoledì 10 settembre 2014

MAT 2020 di Settembre in uscita: l'editoriale



Dopo la sosta di estiva (solo un mese!) il team di  MAT 2020 realizza un altro episodio significativo, con una buona varietà di articoli e un’integrazione di nuovi collaboratori.
Il mese di Agosto è finito malissimo per i fans del rock, con la notizia della prematura dipartita di un mito indiscusso, quel Glenn Cornick, primo bassista dei Jethro Tull, a cui viene dedicata la copertina del mese ed un fresco ricordo di chi ha avuto la possibilità di incontrarlo.
Johnny Winter è un altro che ci ha lasciato, nel mese di Luglio, e Fabrizio Poggi lo ricorda con evidente nostalgia.
Rimanendo in tema di rimembranze, dolorose ma dovute, Filipo Casaccia disegna una possibile immagine di Bambi Fossati.
Un’assoluta novità è rappresentata dall’angolo Metal, curato da Maurizio Mazzarella, che fa quindi il suo esordio nel team, evidenziando la musica dei Dark Quarterer.
A proposito di novità, siamo alla ricerca di un amante del Jazz, che abbia voglia di dare una mano alla causa… che ne dite di un piccolo passaparola?
Parlando della sezione live, da segnalare il racconto dei concerti di Steve Hackett e Neil Young, recensioni realizzate da Franco Vassia e Mirco Delfino, penne nobili che MAT2020 spera di trattenere ancora per lungo tempo.
Andrea Montaldo è stato invece testimone di un concerto ligure di Jonathan Wilson, e propone il reportage fotografico.
Rimanendo in tema di performance, d’obbligo sottolineare due eventi che hanno visto l’impegno organizzativo di MusicArTeam, il concerto savonese dei BIG ONE e quello di Noli (SV) di Rossana Casale.
Da un po’ di tempo mancava l’angolo dei libri e MAT coglie l’occasione per presentare e commentare una nuova guida sulla Musica Progressiva - di Stefano Orlando Puracchio - e le memorie beatlesiane” di Rita Tunes ed Enrico Pelos.
Davide Rossi (Toten Schwan) ha preparato per MAT 2020 un articolo su Darek Blatta e le sue pitture, ed un altro sul suo braccio destro Werner Swan.
Interessante l’esordio discografico di Daisy is Dead e il nuovo album degli di  Active Heed di Umberto Pagnini.
Proseguiamo. Gianmaria Consiglio incontra Lee Negin e il direttore Angelo De Negri ricorda una “Genova che ormai non c’è più”, soffermandosi sul 1984.
I media ci raccontano, con buona periodicità, gli accadimenti del  famoso Chelsea Hotel: chi poteva parlare di esperienze reali se non Gianni Leone, che in quel luogo ha a lungo vissuto?
Fortunatamente c’è chi non molla mai la presa e ripropone con costanza le rubriche storiche: Alberto Sgarlato svela i suoi segreti, sotto forma di album che hanno lasciato il segno, Mauro Selis si divide tra la materia psicologica applicata alla musica e il prog… più lontano possibile, Glauco Cartocci analizza il passato in maniera scientifica, e l’autorevole Riccardo Storti dona luce alle “sue” perle nascoste.
Molta carne al fuoco dunque, tanta informazione e passione che si riversa sulle pagine del web magazine e sul blog (http://mat2020.blogspot.it/)
A proposito di quest’ultimo, ad un anno di distanza dalla sua creazione sono state toccate le 20000 visite, non male per un contenitore aperto ad ogni genere musicale e a qualsiasi novello reporter.

Che altro dire… parlate di noi, possibilmente bene, le sorprese positive non mancheranno!