Side C è un giovane gruppo veneto nato un
lustro fa. Sono arrivato a loro attraverso segnalazioni spontanee (accade
sempre tra noi appassionati di musica, votati alla mera condivisione!) e, visto
il gradimento immediato, ho approfondito la conoscenza. Attraverso la loro
biografia e il solito gioco domanda/risposta, è possibile creare una cornice
sufficientemente completa entro cui inserire le proprie impressioni, dopo
l’ascolto.
Non più tardi di quattro giorni fa, nel corso di una
rappresentazione dedicata agli albori del prog italiano, mettevo in
evidenza (trovando d’accordo alcuni autorevoli presenti) di come la musica
progressiva, così difficile, particolare e “lontana”, non sia roba da museo, ma
abbia potenzialità tali da far innamorare le nuove generazioni.
E Side C è un insieme di ragazzi
dalle idee molto chiare, i cui componenti, per differenti vie, sono arrivati a
comprendere la bellezza, la completezza e la freschezza di una musica nata
oltre quarant’anni fa.
Formazione tipo con strumentazione classica,
attraverso la quale si può arrivare ovunque all’interno della famiglia del
rock.
Il loro progetto ha però caratteristiche ben definite
che conducono direttamente, dichiaratamente, al rock progressivo.
L’utilizzo della lingua italiana è forse dettato dalla
necessità di passare chiaramente il proprio messaggio, e la voce della
vocalist, Laura, risulta adeguatissima al contesto. D’acchito ho
azzardato un paragone con l’unica cantante italiana progressiva che io ricordi,
quella Silvana Aliotta che si distinse nel Circus 2000, tutt’oggi
attiva.
I brani che ho ascoltato, estratti dal demo
autoprodotto “Stati D’alienazione”, sono
davvero significativi e la miscela che Side C riesce a
realizzare e proporre ha qualcosa che cattura all’impatto, cosa non scontata quando
si parla di musica di impegno.
Naturali le contaminazioni, e il “tocco rock” a tratti
emerge in modo preponderante.
Un gruppo dalle buone potenzialità, alla ricerca della
dimensione live, ma ricco di idee … chiare.
Dura la vita per chi sceglie le strade più difficile,
ma grande la soddisfazione se si arriva al risultato sperato.
Il seme è buono, il terreno anche… coraggio e fortuna
saranno, come spesso accade, determinanti.
L’INTERVISTA
Partiamo dal nome della Band. E’ strettamente legato
al vostro progetto musicale o è frutto di casualità?
Il nome della band risale ormai a 5 anni fa, avevamo
tutti meno di vent'anni, e a quel tempo l'idea di partenza, forse alquanto
ambiziosa, era quella di puntare su uno stile ed una musica libera da schemi e
forzature legati a determinati generi, una sorta di “altro lato della musica”,
insomma, quello che non c'è ma che a modo nostro volevamo creare. Per questo
Side C. Nel corso degli anni poi lo stile è andato più definendosi ed il nome è
sembrato un po' “eccessivo” ma non siamo mai riusciti a cambiarlo nonostante i
numerosi tentativi.
La musica che definiamo “progressiva” arriva da
molto lontano, temporalmente parlando, e non è fatto automatico che musicisti
giovani come voi ne siano attratti. Come è avvenuto “l’incontro”? Influenza di
genitori appassionati o cos’altro?
Penso che questa risposta andrebbe differenziata per
ogni singolo membro del gruppo. Cercando un attimo di dare una risposta comune
credo che sicuramente l'influenza dei genitori abbia contribuito a porre
importanti basi per la nostraformazione culturale in questo campo. Da li poi a
decidere di cimentarsi nel genere ognuno ci è arrivato a suo modo, chi perchè
ha sempre creduto molto in questo modo di concepire la musica rock, chi per
caso, chi per curiosità... ognuno si porta dietro la sua personale esperienza che
ora condivide con gli altri in questo progetto artistico.
Come siete arrivati all’attuale formazione? E’ una
precisa scelta funzionale alla musica che volete creare o esiste anche un
lato”affettivo”?
La formazione attuale è frutto di anni di cambiamenti,
di scelte, di sacrifici. Abbiamo più volte cambiato, per varie motivazioni, la
sezione ritmica, ma la struttura di base è rimasta sempre quella. Suonando rock
abbiamo puntato sulla classica formazione
voce-chitarra-tastiere-basso-batteria, e trovare una sorta di stabilità con
questa struttura è stato appunto molto difficile, figuriamoci poi ad aggiungere
ulteriori elementi alla band.
Nel corso degli anni si è creato un legame di profonda
amicizia tra i membri più longevi della band, tuttavia ciò non è mai stato
considerato un vincolo indissolubile ed assoluto.
Mi lego alla domanda precedente: è necessario essere
buoni amici per raggiungere l’obiettivo musicale che ci si prefigge o
basta la professionalità?
Bella domanda, non facile la risposta. Mi spiego, la
professionalità (che io traduco in passione, impegno e dedizione, serietà)
dev'essere la prima cosa, senza la quale non si può impostare un progetto
artistico ambizioso, ma non ci si può fermare lì. Per condividere un
progetto musicale è importante condividere anche altre cose: idee, modi di
pensare e di essere, ma anche esperienze di vita. In questo l'amicizia aiuta
molto, e l'essere buoni amici crea rapporti anche fuori dalla sala prove che
aiutano a vivere meglio le dinamiche che si creano all'interno del gruppo, sia
positive che negative. L'amicizia può far sopravvivere una band, così è
successo a noi, in alcuni momenti di difficoltà solo il nostro essere uniti e
il voler credere tutti nella stessa cosa ci ha permesso di andare avanti e di
metterci in gioco di nuovo, tuttavia non dev'essere un vincolo imprescindibile,
altrimenti l'amicizia diventa più importante del gruppo e ciò rischia di
minarne la sopravvivenza.
Vivere di sola musica pare essere un’utopia. Qual è
stato sino ad oggi l’ostacolo più frustrante che avete trovato sul vostro
percorso?
Dover scegliere tra il passato e il futuro. Rimanere
ancorati al passato, ad una concezione di musica che piano a piano stavamo
superando, o proiettarsi verso nuovi orizzonti. Il nostro primo EP (Stati
D'alienazione) sancisce esattamente questo passaggio. Vi sono contenuti pezzi
che hanno segnato questa evoluzione, registrati con alcuni membri della vecchia
band che hanno poi intrapreso strade diverse.
Nella vostra biografia sono citate differenti
influenze musicali, ma esiste un genere, un gruppo, un album, che vi mette
tutti d’accordo?
Nonostante alcuni non ci considerino all'interno di
questo filone, la nostra musica è il rock progressivo, ne ha le
caratteristiche, l'impronta, lo stile. è indubbio che abbiamo sperimentato
influenze diverse, ogni brano è unico e rappresenta un momento particolare di
ispirazione della band, che ha sempre cercato l'originalità nonostante il
confronto con i mostri sacri conceda ben poche possibilità di innovazione. È
difficile pensare ad un nome, soprattutto poiché alcuni membri provengono da
una scena musicale completamente diversa, in ogni caso direi i Genesis.
So di molti gruppi che si cimentano nella musica “non
commerciale”, che provengono dal nord est italiano. Pensate esista un
collegamento sottile che, anche se impalpabile, possa influenzare artisti che
hanno in comune una cultura di base, legata magari a tradizioni e a un modo di
vivere simile? (lo chiedo perché esistono teorie che portano a “filoni
regionali”).
Domanda interessante. Non ci abbiamo mai pensato ma da
quello che so il rock progressivo è molto diffuso anche al centro-sud Italia,
anche per quanto riguarda l' underground. Credo in ogni caso che la
predilezione per un genere di non facile ascolto sia strettamente collegata ad
una certa sensibilità musicale che dipende dall'ambiente culturale in cui
viviamo.
Che cosa rappresenta per voi la dimensione live? E’
quella che più vi soddisfa?
La dimensione live è un punto su cui stiamo lavorando
molto in questo ultimo periodo, e da cui abbiamo avuto grosse soddisfazioni.
Non potendoci definire “animali da palcoscenico”, sia per nostra indole sia
poiché non si addice molto al genere, stiamo sperimentando nuove strade per
rendere ogni singolo brano proposto live particolare, per cercare cioè di
spingere lo spettatore ad andare oltre la musica e soffermarsi anche sul
messaggio che ogni brano vuole lasciare.
Come vi ponete di fronte all’evoluzione tecnologica,
applicata alla musica?
Credo che per quanto il nostro genere richiami molto
il passato, il rapporto con il futuro, sia in termini musicali che tecnologici,
debba rappresentare un punto di forza di una band. In questi anni oltre alla
musica è molto cambiato anche il sound del gruppo, abbiamo sempre cercato di
dare importanza al nostro suono e se ci sono state delle evoluzioni queste sono
sicuramente dovute anche ai progressi fatti in campo tecnologico.
Provate a delineare il vostro macro obiettivo da qui
ai prossimi tre anni.
Riuscire a stampare e diffondere su larga scala il
nostro primo e vero album.
BIOGRAFIA
Side C è un progetto musicale di rock
progressivo italiano. Il genere scelto deriva non solo dalla comune
passione dei membri per quest'ultimo, ma soprattutto dall'intenzione di
comporre una musica libera da schemi e preconcetti tipici di altri generi, una
musica che può e deve essere influenzata da qualsiasi cosa. Le radici del
gruppo risalgono al lontano 2006 ma si può considerare il 2008 il vero e
proprio anno di nascita del progetto, durante il quale si assiste ad un
definitivo cambio di rotta e all'abbandono progressivo dei pezzi composti nei
due anni precedenti. I frutti di questi cambiamenti sono raccolti nel demo
autoprodotto dalla band dal titolo "Stati D'alienazione",
pubblicato a fine 2009, nel quale oltre ai classici stilemi del rock
progressive di stampo 70 si notano contaminazioni che spaziano dal funky, al
jazz, al rock più duro. Attualmente la formazione vede Laura alla voce, Michele
alle chitarre, Thomas al piano, tastiere e voce, Andrea
alla batteria e Alessandro al basso.
IL PERCORSO
Lungo il nostro cammino musicale abbiamo partecipato a
diversi concorsi nell'ambito Veronese e Veneto, tra i quali: - Bande
Sonore (prima posizione nel 2009) - San PioX rock festival (seconda
posizione nel 2009) - Partecipazione al Prog Fest del 2009, in
seguito alla terza posizione ottenuta al concorso Palco Libero del club Il
Giardino. Inoltre l'esibizione al San PioX rock fest è stata registrata e
osservata da UnoTv, che ci ha offerto l'opportunità di suonare al
teatro Businelli di Vicenza. Recentemente ricordiamo una seconda posizione
alla manifestazione Rock The Night di Carpi (MO).
A breve la pubblicazione di un secondo demo, registrato
live durante l’esibizione al Blocco MusicHall di
Verona.