“Il rock non rincoglionisce chi lo ascolta, ma chi lo fa”.
Questa è l’affermazione con cui Ken Paisli introduce la sua “verità” su i Guns N’Roses.
Il libro si intitola “Guns N’Roses - The Truth (La verità)”.
E’ la storia della band forse più folle che il rock moderno ricordi.
Dagli esordi nelle bettole di Los Angeles al successo planetario,passando per scandali, arresti,matrimoni, licenziamenti e defezioni,il libro ripercorre la parabola della band sino ai giorni nostri.
Questa è l’affermazione con cui Ken Paisli introduce la sua “verità” su i Guns N’Roses.
Il libro si intitola “Guns N’Roses - The Truth (La verità)”.
E’ la storia della band forse più folle che il rock moderno ricordi.
Dagli esordi nelle bettole di Los Angeles al successo planetario,passando per scandali, arresti,matrimoni, licenziamenti e defezioni,il libro ripercorre la parabola della band sino ai giorni nostri.
Il tutto con un’ampia sezione dedicata a tutti i nuovi membri ed agli ex membri del gruppo.
Ne parlo solo perché ho dedicato un paio di ore delle mie vacanze alla lettura del libro e mi viene spontaneo dire la mia.
In realtà ero interessato al lato privato piuttosto che alla musica .
Non li conosco abbastanza , perché quel tipo di rock alla lunga mi stanca, e quindi non ho mai sentito l’esigenza di approfondire.
Il primo contatto l’ho avuto in modo indotto.
“Welcome to the Jungle” era inserita in un film di Clint Eastwood e ricordo di aver cercato notizie sui titoli di coda.
E’ una canzone che mi piace e mi da energia.
Successivamente ho visto/ascoltato “Paradise City”, con Axl Rose che percorre tutto il palco come in trance agonistico.
E poi la cover di “Knockin’ On Heawen’s Door”.
Qui finisce il mio sapere musicale sulla band.
Ma ora so qualcosa in più su “vite buttate al vento”.
Il libro non mi è piaciuto.
Non mi aggrada il modo di scrivere di Paisli, con largo uso di espressioni che fanno tanto “adolescente incazzato” (ha 37 anni), ma sono assolutamente gratuite e non aggiungono niente alla storia.
O forse è il modo giusto di parlare di rock…ma a me pare molto forzato.
Messa da parte la forma, anche il contenuto è discutibile.
C’è un po’ di storia dei singoli componenti, divisa per ere.
C’e’ molta pura cronologia.
C’e’ il tentativo di spiegare il motivo per cui una band da milioni di copie resta quindici anni senza pubblicare un disco.
C’è della velleitaria psicologia che tenta di dare una spiegazione ai comportamenti malati del frontman Axl Rose.
Sì.... tutto è incentrato su questo personaggio assurdo, che appare davvero uscito dal classico manicomio, e sorprendentemente non riescono a riportarcelo.
Lo "psicologo" Paisli prova a tracciare un quadro di Axl , cercando di trovare una giustificazione ai comportamenti deviati.
Ne parlo solo perché ho dedicato un paio di ore delle mie vacanze alla lettura del libro e mi viene spontaneo dire la mia.
In realtà ero interessato al lato privato piuttosto che alla musica .
Non li conosco abbastanza , perché quel tipo di rock alla lunga mi stanca, e quindi non ho mai sentito l’esigenza di approfondire.
Il primo contatto l’ho avuto in modo indotto.
“Welcome to the Jungle” era inserita in un film di Clint Eastwood e ricordo di aver cercato notizie sui titoli di coda.
E’ una canzone che mi piace e mi da energia.
Successivamente ho visto/ascoltato “Paradise City”, con Axl Rose che percorre tutto il palco come in trance agonistico.
E poi la cover di “Knockin’ On Heawen’s Door”.
Qui finisce il mio sapere musicale sulla band.
Ma ora so qualcosa in più su “vite buttate al vento”.
Il libro non mi è piaciuto.
Non mi aggrada il modo di scrivere di Paisli, con largo uso di espressioni che fanno tanto “adolescente incazzato” (ha 37 anni), ma sono assolutamente gratuite e non aggiungono niente alla storia.
O forse è il modo giusto di parlare di rock…ma a me pare molto forzato.
Messa da parte la forma, anche il contenuto è discutibile.
C’è un po’ di storia dei singoli componenti, divisa per ere.
C’e’ molta pura cronologia.
C’e’ il tentativo di spiegare il motivo per cui una band da milioni di copie resta quindici anni senza pubblicare un disco.
C’è della velleitaria psicologia che tenta di dare una spiegazione ai comportamenti malati del frontman Axl Rose.
Sì.... tutto è incentrato su questo personaggio assurdo, che appare davvero uscito dal classico manicomio, e sorprendentemente non riescono a riportarcelo.
Lo "psicologo" Paisli prova a tracciare un quadro di Axl , cercando di trovare una giustificazione ai comportamenti deviati.
“Credo che il primo motivo sia da ricercare nei gravi disturbi psicologici di Axl.
Consideriamo che già a due anni il padre abusava sessualmente di lui e,successivamente,anche il patrigno,un Reverendo della Chiesa Pentecostale, lo flagellava con molestie di ogni tipo.
La conseguenza è stata che Axl è cresciuto con un viscerale rifiuto nei confronti dell’autorità (incarnata nel padre e nel reverendo patrigno) e delle donne (la madre incapace di proteggerlo),sviluppando una radicata difficoltà nello sviluppare relazioni affettive durature con entrambi i sessi”.
Se così fosse sarebbe più facile comprendere i suoi problemi di alcool e droga,di impossibili relazioni ,di correttezza nei confronti di amici, nemici e generici componenti della società.
A me è sembrato un pazzo furioso che prenderei volentieri a calci nel sedere.
Visto che non posso farlo, cercherò almeno di conoscerlo più a fondo , appropriandomi della sua musica ,tutto sommato non molta,incominciando da “Appetite For Destruction”, giudicato un capolavoro dagli amanti del genere.
Ed ora un assaggio…..
Consideriamo che già a due anni il padre abusava sessualmente di lui e,successivamente,anche il patrigno,un Reverendo della Chiesa Pentecostale, lo flagellava con molestie di ogni tipo.
La conseguenza è stata che Axl è cresciuto con un viscerale rifiuto nei confronti dell’autorità (incarnata nel padre e nel reverendo patrigno) e delle donne (la madre incapace di proteggerlo),sviluppando una radicata difficoltà nello sviluppare relazioni affettive durature con entrambi i sessi”.
Se così fosse sarebbe più facile comprendere i suoi problemi di alcool e droga,di impossibili relazioni ,di correttezza nei confronti di amici, nemici e generici componenti della società.
A me è sembrato un pazzo furioso che prenderei volentieri a calci nel sedere.
Visto che non posso farlo, cercherò almeno di conoscerlo più a fondo , appropriandomi della sua musica ,tutto sommato non molta,incominciando da “Appetite For Destruction”, giudicato un capolavoro dagli amanti del genere.
Ed ora un assaggio…..
Welcome to the Jungle
Le ultime parole famose:
"Oggi niente di nuovo" (Luigi XVI nel suo diario, 14 luglio 1789, giorno della Presa della Bastiglia)
1 commento:
Prima di tutto buon rientro dalla vacanze...
aimè finite in fretta..
sai ero passato in fabbrica per un'improvvisata...te lo avranno raccontato..
comunque i Guns and Roses sono e saranno sempre una grande band ricordando "Slash" come chitarra...
ed inoltre hanno fatto dei pezzi stupendi come "patience" e "civil war"..
Ciao Pino
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