Forse non tutti sanno che Mick
Jagger ha un fratello minore. Il suo nome è Chris, classe 1947 -
quindi ha quattro anni di meno - e anche lui è un musicista, seppur di ridotta
visibilità.
Non nasce oggi la sua storia
artistica e il suo esordio discografico risale addirittura al 1973, ma il focus
attuale è rivolto al suo nuovo album, "Mixing up the medicine",
rilasciato da pochi giorni.
La peculiarità è rappresentata da un
duetto tra i due fratelli Jagger che assieme cantano il brano "Anyone
seen my heart?", scritta da Chris Jagger e ispirata dalle poesie
del poeta Thomas Beddoes.
L'album "Mixing up the
medicine" è stato realizzato insieme al pianista Charlie Hart durante
il lockdown, lavorando a distanza, utilizzando le tecnologie disponibili.
Oltre al disco, Chris Jagger ha pubblicato anche un'autobiografia, "Talking to myself".
Chris Jagger ha recentemente raccontato della sua infanzia nel
Kent col fratello maggiore Mick, che qualche anno più tardi sarebbe diventato
una leggenda vivente.
Quarant'anni di carriera alle spalle,
cinque figli, una vita variegata negli impegni, che lo ha visto cimentarsi con
la musica, il teatro, il giornalismo e la radio, il tutto, ovviamente, all’ombra
di Mick, fino a quando, dopo aver lavorato negli anni Ottanta a due dischi dei
Rolling Stones (Dirty Worke Steel Wheels), decise di sfilarsi dal legame -
artisticamente parlando - per mettersi
in proprio.
Il nuovo album è l’occasione per una
reunion e Chris duetta su due brani proprio con Mick.
Non è così scontato e facile da
realizzare ed è stato chiesto a Chris come sono andate le cose.
"Ho registrato il disco in
Francia, proprio negli studi della villa di Mick, a Poce-sur-Cisse e a un certo
punto lui è venuto ad ascoltare cosa stavamo facendo con la band. Così gli ho
chiesto di cantare su due brani, “Concertina Jack” e “Pearl of a Girl”, e lui è
stato al gioco molto volentieri. In fondo la cosa positiva di un fratello tanto
famoso è che puoi averlo ospite sul tuo album senza doverlo nemmeno pagare, no?".
E poi, ripercorrendo la storia a
cavallo tra due secoli ha aggiunto:
"Negli anni Settanta, dopo il
mio primo disco e il tentativo fallito di registrare un album a Los Angeles con
i Flying Burrito Brothers, avevo abbandonato per sempre la musica per darmi al
teatro. Non ho fatto molta carriera su quei palchi, ma ho capito una cosa: il
rock è puro teatro, Keith Richards durante gli show degli Stones mette in scena
sé stesso, così come fa Mick e quasi tutti le grandi rockstar del mondo. Per
quanto mi riguarda non sono cambiato troppo, suono solo per divertirmi, come
agli inizi".
E ancora, a proposito del rapporto
col fratello…
"Non è difficile la
convivenza, non soffro di complessi di inferiorità, e se li avevo ormai li ho
decisamente superati. Comunque, a volte, a fine concerto, qualcuno mi avvicina
e mi dice che preferisce la mia voce a quella di Mick. Certo, non ho bisogno di
sentire questi complimenti, però è un segnale: fa capire quanto la musica sia
una cosa soggettiva. E comunque io avrò sempre qualcosa che Mick non ha… sarò
sempre più giovane di lui! ".