Oggi è il 31 dicembre, giorno che sentenzia una fine ed apre al nuovo.
Ho dato uno sguardo alle persone celebri, nate in questa data, e ne ho trovata una che purtroppo è anche scomparsa, nel mese di dicembre.
Sto parlando di Odetta Holmes, per tutti Odetta, mancata da 29 giorni.
A lei e alla sua significativa vita, dedico il post terminale del 2008.
Aveva 77 anni e per oltre 60 anni era stata “la colonna sonora della speranza”.
Nata nell´Alabama schiavista, si batté al fianco di Luther King e cantò davanti a lui a Washington, quando venne pronunciata la famosa “ I have a dream”.
La Holmes perse il padre all’età di 7 anni, e con la madre si trasferì a Los Angeles.
Tre anni dopo, all’età di 10 anni, scoprì che sapeva cantare. Grazie alle sue doti potè frequentare il Los Angeles City College, dove si diplomò in musica classica e teatrale, e dal 1950 cominciò una carriera da professionista. Da due anni, per le precarie condizioni di salute, era costretta a stare su una sedia a rotelle (pur continuando a esibirsi dal vivo).
Ricoverata in ospedale nelle settimane scorse, Odetta ha sperato di poter cantare anche per Barack Obama, il primo presidente “nero” degli Stati Uniti, il 20 Gennaio prossimo, quando si insediera' alla Casa Bianca.
Il suo impegno civile è passato alla storia. In un intervista al New York Times affermo' :”Il blues e gli spiritual da un lato, e il movimento dei diritti civili dall’altro, erano due fiumi naturalmente destinati a correre insieme.”.
In un’intervista alla Radio Pubblica nel 1978, Bob Dylan disse di lei: «Se ho cominciato a scrivere canzoni popolari è stato per Odetta».
La cantante ha, infatti, ispirato la sua carriera come anche quella di Joan Baez e Janis Joplin.
Il suo repertorio consiste principalmente di musica folk americana, blues, jazz, e spirituals.
Odetta, definita da Duke Ellington come «uno strumento disumano capace di ogni tenerezza e di ogni collera», è stata considerata come una delle artiste folk più influenti degli ultimi 50 anni.
Da tempi non sospetti si e' battuta per i diritti civili ed infatti fu lei a cantare al Lincoln Memorial di Washington in occasione della famosa marcia del 1963 in cui Martin Luther King tenne il suo più celebre discorso.
Ma il suo autoritratto più calzante Odetta forse l'aveva affidato a un'intervista concessa nel 1983 al Washington Post: "Non sono una vera cantante folk -aveva detto - piuttosto sono una storica della musica. Sono una ragazza di città che ha scoperto un tesoro e si è impegnata a conoscerlo meglio. La musica folk è il mio insegnamento e la mia propaganda, la mia preghiera".
Odetta era l´interprete di un "furore" fatto suono e uscito dal crogiolo di culture e di musicalità fuse nel sud del Paese, uscite dai campi di cotone, dalle chiesine battiste e dalle carceri.
In una lunga intervista autobiografica per uno speciale della tv pubblica americana, spiegò che avrebbe cercato di cantare fino a quando ci fosse stato al mondo ancora un uomo e una donna «costretti a strisciare con lo stivale di un altro sul collo, pronto a schiacciarlo», perché «la mia è musica della liberazione, e la fatica della liberazione non finisce mai».
Citazione d'autore:
"Se un uomo non ha scoperto nulla per cui vorrebbe morire, non è adatto a vivere" (Martin Luther King)
Nessun commento:
Posta un commento