A dieci anni esatti dalla pubblicazione di "Giona e
altre storie", uno dei capitoli più densi e seminali della sua
discografia, Valerio Billeri torna a far sentire la voce del profeta e del
mare. Non si tratta però di una semplice operazione nostalgia, ma di
un’immersione totale e "viva" nel suo repertorio, grazie al rilascio
(dal 2 gennaio su Bandcamp) del nuovo album live che celebra questo
anniversario.
In questa registrazione, l'intensità narrativa delle Ombrelettriche
trasforma le canzoni originali in qualcosa di nuovo. Se il disco del 2016 era
un porto di partenza, questo live è la testimonianza di un lungo vagabondaggio
musicale. La scaletta rivela un’evoluzione affascinante: accanto ai pilastri
come "Giona" e "Sta scendendo sera", troviamo
brani che mostrano la maturazione blues e dialettale dell'artista.
Spiccano l'intensità di "Scuotivento" e le
incursioni nel dialetto romanesco di "Er tempo cattivo", dove
i sonetti del Belli si mescolano senza forzature con il blues del Delta. È un
suono "terroso", sporco il giusto, dove le chitarre e l’organo
Hammond disegnano paesaggi che vanno dalle sponde del Tevere alle rive del
Mississippi.
Questo live è un regalo prezioso per chi ama il cantautorato
che non cerca scorciatoie. Valerio Billeri conferma di essere un artigiano
delle parole, capace di traghettare figure bibliche, letterarie e popolari in
una dimensione sonora senza tempo. Scaricare questo lavoro è un atto di
vicinanza a una musica indipendente che continua a resistere, a raccontare e,
soprattutto, a emozionare.
Seguo e scrivo del percorso artistico di Valerio ormai da
molti anni, e poter testimoniare oggi questa sua ennesima trasformazione è per
me un vero piacere: un'evoluzione che conferma la coerenza e la profondità di
un artista che non smette mai di scavare nel fango per trovare la bellezza.
