sabato 27 dicembre 2025

27 Dicembre: Buon Compleanno a Pete Sinfield, l'uomo che dipinse di rosso la corte del Re.

 


Se oggi fosse ancora tra noi, Pete Sinfield spegnerebbe le candeline su una torta che probabilmente avrebbe i colori psichedelici e i contorni mitologici dei suoi testi. Ci ha lasciati poco tempo fa, nel novembre del 2024, ma la sensazione è che la sua penna non smetterà mai davvero di vibrare tra i solchi dei dischi che hanno fatto la storia.

Parlare di Sinfield significa parlare dell'uomo che, senza imbracciare una chitarra sul palco, è riuscito a definire l'identità di un intero genere musicale. Quando pensiamo ai primi King Crimson, la mente corre subito ai suoni taglienti di Robert Fripp, ma è stata la fantasia di Pete a dare un nome e un volto a quella creatura. Fu lui a battezzare la band, lui a immaginare lo "Schizoide" e lui a dipingere con le parole quelle corti medievali e quegli specchi d'acqua che hanno reso il rock progressivo un'esperienza quasi letteraria.

La cosa affascinante di Pete è che non si considerava un musicista in senso stretto, eppure era ovunque. Nei primi concerti dei Crimson controllava le luci e il missaggio, quasi fosse un regista che curava l'atmosfera per permettere alla musica di esplodere. E quando il sodalizio con Fripp si interruppe, non si fermò affatto. Anzi, portò la sua sensibilità europea e un po' magica anche in Italia, diventando l'architetto del successo internazionale della PFM. Se oggi il prog italiano è amato nel mondo, lo dobbiamo anche al modo in cui lui seppe tradurre quelle emozioni per il pubblico anglosassone.

Ma la vera sorpresa della sua carriera resta quella virata incredibile verso il pop degli anni successivi. Vedere lo stesso uomo che scriveva di "profeti che scrivono sui muri" firmare hit mondiali per Celine Dion o Cher fa capire quanto fosse profonda la sua comprensione della parola scritta. Sapeva passare dall'oscurità più profonda alla luce del pop con una naturalezza disarmante.

Oggi lo ricordiamo come paroliere, e come un visionario che ha saputo elevare la canzone a forma d'arte, mescolando poesia, filosofia e un pizzico di sana follia. Riascoltare oggi una canzone come Epitaph o Islands è il modo migliore per fargli gli auguri: perdersi in quei mondi che lui ha costruito dal nulla, solo con la forza della sua immaginazione.