Lutto nel mondo della musica: il mondo del rock alternativo
piange la scomparsa di Perry Bamonte,
storico chitarrista e tastierista dei The Cure, venuto a mancare il 26
dicembre 2025 all'età di 65 anni.
L'annuncio è arrivato direttamente dalla band di Robert Smith attraverso un toccante comunicato ufficiale, che descrive la perdita di un "amico fedele e un compagno insostituibile".
Perry Bamonte, oltre ad essere un musicista per i The Cure, è
stata una figura presente dietro le quinte e sul palco per decenni. Il suo
percorso con la band iniziò nel 1984 come parte della road crew
(lavorando come tecnico delle chitarre), per poi diventare membro effettivo nel
1990 in seguito all'uscita di Roger O'Donnell.
La sua impronta sonora è indelebile in alcuni degli album più
iconici e amati della band:
- Wish
(1992): l'album di successi mondiali come Friday I'm in Love.
- Wild Mood Swings (1996).
- Bloodflowers (2000): parte della celebre "Trilogia" dark della band.
- The Cure (2004).
Dopo una lunga pausa iniziata nel 2005, Bamonte era tornato a
far parte ufficialmente della formazione nel 2022, partecipando al
trionfale tour mondiale Shows of a Lost World. La sua ultima
apparizione dal vivo resta lo storico concerto di Londra del 1° novembre 2024,
considerato da molti uno dei vertici qualitativi della carriera recente del
gruppo.
Nel comunicato della band, Perry – affettuosamente
soprannominato "Teddy" – viene ricordato con parole cariche di
stima:
"Silenzioso, intenso, intuitivo, costante ed estremamente creativo. Perry è stato una parte vitale e calorosa della storia dei Cure. Ci mancherà enormemente."
Oltre al suo contributo con i The Cure, Bamonte era noto per
la sua versatilità: polistrumentista capace di passare dalla chitarra al basso
a sei corde e alle tastiere, era anche un apprezzato illustratore e
appassionato di pesca a mosca, collaborando stabilmente con riviste di settore
come Fly Culture.
La sua scomparsa, avvenuta durante le festività natalizie dopo una breve malattia, lascia un vuoto incolmabile tra i fan, che lo hanno sempre amato per il suo stile elegante e la sua presenza schiva ma fondamentale sul palco.
