lunedì 22 dicembre 2025

22 Dicembre 1968: l'ultima scossa dei "New Yardbirds" prima del volo del dirigibile

 

Il 22 dicembre 1968, per la storia del rock, rappresenta il momento in cui il bozzolo dei The New Yardbirds iniziò definitivamente a schiudersi per dare vita a una creatura mitologica: i Led Zeppelin.

Mentre il mondo si preparava al Natale, in un piccolo club della periferia londinese o durante le ultime prove prima della traversata oceanica, quattro musicisti stavano portando a termine la trasformazione più radicale della musica moderna.

Tutto ebbe inizio dal collasso degli Yardbirds. Quando la band si sciolse nell'estate del '68, il chitarrista Jimmy Page si ritrovò con un pugno di mosche e una serie di contratti per concerti in Scandinavia già firmati. Per onorare quegli impegni, reclutò il turnista d'élite John Paul Jones, un giovane cantante di nome Robert Plant e il martellante batterista John Bonham.

Per motivi legali e contrattuali, la formazione dovette presentarsi inizialmente come "The New Yardbirds". Ma era chiaro fin dal primo secondo di prove che quel suono non aveva più nulla a che fare con il pop-blues psichedelico del passato.

Sebbene il nome "Led Zeppelin" fosse già stato coniato (grazie a una battuta sarcastica di Keith Moon dei The Who, secondo cui la band sarebbe "affondata come un pallone di piombo"), il dicembre del 1968 fu il mese della transizione definitiva.

Il 22 dicembre segna la chiusura simbolica del loro primo anno di attività live. In quei giorni, la band stava ultimando i preparativi per il loro primo, storico tour americano che sarebbe iniziato il 26 dicembre a Denver. Fu in quel preciso frangente che il nome "The New Yardbirds" venne definitivamente consegnato agli archivi.

"Avevamo un'energia che non riuscivamo a contenere. Non eravamo i 'nuovi' Yardbirds, eravamo qualcosa di completamente diverso. Era pesante, era viscerale, era elettrico". — Note dai diari dell'epoca.

Il periodo intorno al 22 dicembre 1968 può essere considerato a tutti gli effetti il vero "Big Bang" dell'Hard Rock. In quei giorni frenetici, i Led Zeppelin non erano più solo una scommessa, ma una forza della natura pronta a esplodere.

La band aveva ormai forgiato un repertorio d'acciaio: brani come Dazed and Confused e Communication Breakdown erano già stati messi a punto, diventando i pilastri di una scaletta destinata a sconvolgere il pubblico. Ma la vera magia risiedeva nell'alchimia tra i quattro, che proprio in quel momento aveva raggiunto una sintesi perfetta. La sezione ritmica, formata dal basso solido di John Paul Jones e dalla batteria tellurica di John Bonham, aveva dato vita a un "muro del suono" senza precedenti per potenza e precisione.

Al centro di questo ingranaggio perfetto c'era Jimmy Page. In veste di produttore e visionario, Page aveva ormai preso saldamente in mano il timone del progetto, consapevole di avere tra le mani qualcosa di rivoluzionario. Con il suono definito e l'intesa al massimo, la band era finalmente pronta a imbarcarsi per gli Stati Uniti, decisa a esportare quel nuovo linguaggio musicale che avrebbe cambiato per sempre la storia del rock.

Pochi giorni dopo quel fatidico 22 dicembre, i poster americani avrebbero iniziato a riportare un nome che avrebbe cambiato la musica per sempre. Il pubblico che li vide in quei giorni di fine '68 fu testimone di un miracolo: la trasformazione di una band di "sostituti" nella più grande rock band del pianeta.

Oggi ricordiamo il 22 dicembre come l'ultimo respiro di un'epoca e il primo vagito del Dirigibile, pronto a spiccare il volo verso l'immortalità.