giovedì 25 dicembre 2025

“Sdraiato sull’arcobaleno”, Maurizio Ciro Donnarumma

 


 “Sdraiato sull’arcobaleno”, di Maurizio Ciro Donnarumma

(a partire dall’ascolto del singolo “Momenti”)


A volte basta un link condiviso con semplicità per aprire una porta inattesa. “Spero però che vorrai ascoltare questo brano scritto e cantato da me”, scrive Maurizio Ciro Donnarumma presentando Momenti, accompagnato da un augurio di buone feste e dal link al suo video su YouTube. È un invito gentile, quasi timido, che non lascia intuire la profondità del progetto da cui il brano proviene: l’album Sdraiato sull’arcobaleno, disponibile su tutte le piattaforme streaming.

Ed è proprio partendo da Momenti che si comprende la natura del lavoro di Donnarumma: un cantautore che arriva tardi alla pubblicazione, ma con una voce già pienamente formata, nutrita da vita vissuta, ricordi, lutti e passioni coltivate per decenni.

 

Sdraiato sull’arcobaleno non è un disco costruito per il mercato: è un atto di restituzione. Donnarumma raccoglie quindici brani scritti in momenti diversi della sua esistenza e li porta finalmente alla luce grazie a un lavoro artigianale svolto nel suo studio domestico. Il titolo richiama il brano dedicato al figlio Nicola, scomparso nel 2002: una canzone che non cerca la tragedia, ma la luce, come se la musica potesse trasformare il dolore in un gesto di continuità.

Il singolo che l’autore propone come primo ascolto è emblematico del suo stile: una scrittura diretta, melodie immediate, una voce che non punta alla perfezione ma alla sincerità. È un brano che funziona come chiave d’accesso all’intero album: semplice in superficie, ma attraversato da una malinconia gentile che invita a esplorare il resto del repertorio.

L’album si muove tra un rock morbido, profumo di blues e funky, ballate cantautorali e incursioni latine.

Questa varietà è uno dei punti di forza del progetto, anche se talvolta rischia di frammentare l’ascolto. Ma è una scelta coerente con la natura dell’autore: Donnarumma non costruisce un “concept”, ma un mosaico di esperienze.

Il vero centro dell’album sono i testi. Donnarumma scrive come chi ha attraversato stagioni diverse della vita e ha imparato a guardarle con lucidità. Non c’è retorica, non c’è artificio: solo storie, ricordi, riflessioni. La voce, pur non essendo tecnicamente impeccabile, ha una qualità rara: credibilità.

Il disco porta con sé la firma di una produzione domestica, con il pregio dell’autenticità, spontaneità, assenza di sovrastrutture; a cercare qualche limite si potrebbe indicare qualche rigidità negli arrangiamenti e un mix non sempre equilibrato.

Ma questi aspetti non indeboliscono il progetto: lo caratterizzano. È un album che non finge di essere ciò che non è.

Donnarumma usa questa definizione con ironia, ma è perfetta: non è un giovane in cerca di visibilità, è un autore che ha finalmente trovato il coraggio di condividere ciò che ha scritto per una vita intera.

Sdraiato sull’arcobaleno è un album sincero, emotivo, imperfetto e profondamente umano. Non punta alla spettacolarità, ma alla verità.

E proprio per questo merita ascolto.


ASCOLTO DELL'ALBUM