Quel breve incontro non fu quello che tutti avrebbero potuto prevedere, ma fu sufficiente a dare al giovane cantante un'idea allettante
Sì, è vero, hanno una certa reputazione sviluppatasi negli anni legata a problemi interpersonali. Quindi, quando l'attuale cantante Jon Davison incontrò quello originale, Jon Anderson, avrebbero potuto nascere fuochi d'artificio. Invece, come entrambi hanno raccontato, tutto si risolse in un nulla di fatto, tuttavia, ne nacque un'idea interessante...
Nel 2015 Jon Davison era al terzo anno di carriera come cantante solista degli Yes, dopo aver sostituito Benoît David, prima di apparire in “Heaven And Earth” del 2014, il primo album degli Yes a presentare la sua voce.
Nel corso di una intervista a Davison venne fuori l'argomento", quasi inevitabile, ed emerse che i due non si erano mai incontrati.
Alla domanda se sarebbe stato un po' come vedere il proprio doppione Davison rispose: "Forse non sarebbe così strano, perché è stato un mio eroe per tanti anni, una specie di figura paterna". E aggiunse: "Qualcuno che lo conosce da decenni mi ha detto che potremmo andare d’accordo; in passato si era espresso in termini positivi su Benoît David, quindi, penso che potrebbe essere altrettanto comprensivo nei miei confronti ".
La notte del 7 aprile 2017, la teoria lasciò il posto alla pratica quando Davison e Anderson si incontrarono in un hotel prima dell'ingresso degli Yes nella Rock And Roll Hall Of Fame. Ma non fu l'incontro che si sarebbe potuto prevedere.
"Non sono sicuro che sapesse chi fossi",
raccontò Davison dopo un po’ di tempo. "C’era molto rumore, mi
avvicinai a lui nelle vesti di fan e volevo ringraziarlo. Ricordo di non aver
provato alcuna rivalità o intimidazione.
Lo considero di una classe completamente diversa dalla mia,
ed è un mio eroe. Quindi l'ho semplicemente ringraziato per tutta l'ispirazione
e per essere stato così determinante nel portarmi a ciò che faccio oggi."
Davison ha descritto il suo predecessore come "molto caloroso", ma ha continuato: "Non ho la sensazione che potesse capire in mezzo al rumore che ero io l'altro cantante! Mi è quasi piaciuto di più in quel modo; è stato un fan che ha avuto un momento per ringraziare il suo eroe".
Anderson, che all'epoca era il frontman degli Yes Featuring
Jon Anderson, Trevor Rabin, Rick Wakeman, disse che il suo ricordo di quel
momento era simile. "Sinceramente non avevo idea di chi fosse! Non si presentò. È stato solo quando se n'è andato che ho pensato che ci fosse qualcosa
di strano in quel tizio e poi dissi a mia moglie che forse quello era l’attuale
cantante degli YES! Ho pensato che avrebbe potuto dirmi chi era, così
avrei potuto ringraziarlo per il modo in cui propone il mio lavoro di una vita…
È sicuro che le questioni interpersonali sono esistite, e in
una certa misura un piccolo numero di fan è rimasto coinvolto in quelle
dispute. Nel 2015 Davison aveva detto: "Esiste un rispetto reciproco così
come sono esistiti momenti di discordia, ma c'è anche la consapevolezza che
ogni tanto occorre saper scendere a compromessi.
In sintesi, Jon Davison è stato felice di riferire che il suo
incontro con Anderson non era stato negativo, anzi, lo aveva spronato a migliorare.
Ha chiosato alla fine Davison: "Mi sono sentito ispirato. C'è così tanta discordia in genere, le persone si scaldano così tanto dietro una tastiera e i fan possono diventare sgradevoli, il che è davvero spiacevole se si considera il messaggio onnicomprensivo nella musica e nei testi degli Yes".
Dopo il breve incontro Davison espresse il desiderio di registrare un album con Anderson. "Quella dichiarazione voleva essere l'antitesi della mentalità generale di queste persone che godono dei litigi altrui", spiegò.
"Questo è ciò che vorrei accadesse. Creare un
messaggio davvero unificante, un ponte tra i due campi e tutte le fanbase. Se
Jon e io potessimo fare un album insieme, potremmo elevarci al di sopra di
tutta la meschinità".