Il 3 gennaio del 1972 usciva “Storia di un minuto” (Numero Uno), primo album della Premiata Forneria Marconi.
Ecco il commento che Enzo Caffarelli scrisse all’epoca su Ciao 2001…
Devo dire subito che questo è il
disco che attendevamo con fiducia da parecchi mesi, da quando cioè si era
capito che i Quelli, tornati alla ribalta con una nuova originalissima
denominazione, e con un quinto elemento, il cantante e polistrumentista Mauro Pagani,
avevano le idee molto chiare sua quale tipo di musica suonare, e verso quali
modelli stranieri orientarsi, o comunque da essi prendere lo spunto.
Così, mentre la Premiata Forneria
Marconi continua a sviluppare una personalità sempre più propria, cercando di
evitare ogni palese imitazione, esce questa "Storia di un minuto", il
primo episodio di un cammino probabilmente molto lungo.
Franco Mussida, chitarrista e
cantante della formazione, e Mauro Pagani, che si alterna al flauto
all'ottavino ed al violino, sono gli autori di tutte le musiche e di quasi
tutti i testi (c'è lo zampino del solito Mogol). Parte dell'album era già nota
per l'edizione su 45 giri de "La carrozza di Hans" e di
"Impressioni di settembre".
Parlavo prima di ispirazioni: ebbene
la principale viene dai King Crimson, dei quali il gruppo amava interpretare in
concerto più di una pièce. La "introduzione" è tipicamente
crimsoniana, mentre la successiva "Impressioni di settembre", dolce e
stupenda per la musica e per il testo, ricostruisce la struttura caratteristica
della "Lucky man" di Greg Lake, con le aperture a largo respiro di
organo e di moog. Intimista allo stesso modo, ma più acustica e stilisticamente
più personale la prima parte di "Dove... quando".
Due le cose principali da osservare:
una prima è la levatura tecnica degli strumentisti, la loro poliedricità,
fruttata pienamente nell'impiego di flauto, violino, clavicembalo, mellotron,
sintetizzatore, pianoforte, chitarra a dodici corde, percussioni. Sicuramente
un album come questo potrebbe avere un certo successo anche all'estero, forse
nella stessa Inghilterra.
L'altra considerazione è la ricerca
del gruppo all'interno di certe matrici classicheggianti tipicamente italiane:
Vivaldi, Rossini, Verdi: l'amore adombrato per la musica operistica, e
soprattutto il desiderio, comune un po' a tutti i nuovi gruppi nostri, di
riscoprire contenuti da rivestire e da reinterpretare nel patrimonio musicale
italiano, colloca la PFM in una posizione del tutto particolare nel panorama di
coloro che cercano un aggancio al classico. I sintomi emergono in È festa"
e nella seconda parte di "Dove... quando", carosello di suoni, di
pause, di dialoghi ricchi di fantasia e di una strumentazione varia e
costantemente indovinata.
L'album è molto frammentario: ma
frammentario non è un aggettivo negativo, vuole solamente significare la
tessitura sfaccettata, intrecciata, elaboratissima, dei colori che compongono
il mosaico dei suoni, su cui veleggiando testi semplici ma significativi,
anch'essi frammentari, ricchi di silenzi, editi alla descrizione di piccole
cose, di immagini tradizionali ma rivissute con ingenuo incanto, simili alla
poesia di stampo crepuscolare.
Il flauto ed il violino, rispetto
alle esibizioni dal vivo, sono molto impiegati, mentre impiegati sovente il
mellotron ed il moog, e la chitarra acustica è l'autentica dominatrice.
Buona la registrazione, anche se la voce è troppo in sottofondo. Ed è bello il disegno di copertina, opera di Caesar Monti, Wanda Spinello e Marco Damiani.
Enzo Caffarelli
Tracce
Lato A
Introduzione – 1:09 (Franco Mussida)
Impressioni di settembre – 5:44
(Franco Mussida, Mogol, Mauro Pagani)
È festa – 4:52 (Franco Mussida, Mauro
Pagani)
Dove... quando... (parte I) – 4:10
(Franco Mussida, Mauro Pagani)
Lato B
Dove... quando... (parte II) – 6:01
(Franco Mussida, Mauro Pagani)
La carrozza di Hans – 6:46 (Franco
Mussida, Mauro Pagani)
Grazie davvero – 5:51 (Franco
Mussida, Mauro Pagani)
Formazione
Mauro Pagani – flauto, ottavino,
violino, cori
Flavio Premoli – organo Hammond,
pianoforte, piano a puntine, clavicembalo, mellotron, moog, voce (tracce 3 e
7), cori
Franco Mussida – chitarra elettrica,
chitarra acustica, chitarra a 12 corde, mandoloncello, voce (tracce 2, 4 e 6),
cori
Giorgio Piazza – basso, cori
Franz Di Cioccio – batteria,
percussioni, moog, cori