L’ascolto del primo EP di Stefano
Manzini mi ha condotto verse alcune
riflessioni che hanno preso corpo prima di terminare il quinto ed ultimo brano.
All’apparenza Manzini è molto giovane, anche se il suo
percorso musicale è iniziato da bambino, a testimonianza del possesso di una forte
passione che, come accade in ogni campo, sarà compagna per tutta la vita.
La connotazione relativa all’età, desunta in primis dal video
“Sei parte della storia” - che presento a seguire - mi ha portato
a pensare che la sua proposta romantica e intimistica è decisamente in
controcorrente rispetto a quanto proposto dal mainstream, e ciò è a mio giudizio
altamente positivo.
La seconda considerazione mette in evidenza l’errore che si
commette quando si pensa che chi è agli inizi del proprio percorso di vita - concetto
che si abbina quindi a quello di “privo di grande esperienza” per mero fatto
anagrafico - non possa essere credibile quando la narrazione è rivolta a ciò
che è ormai alle spalle e si è superato. Se, forse, gli elementi in gioco non
sono pesanti dal punto di vista quantitativo, la qualità del pregresso incide
notevolmente su ogni anima pensante, e la tipica frase… “è così giovane… di
quali esperienza vissute potrà mai parlare!” appare priva di senso.
Non conoscevo Stefano Manzini, ma l’ascolto del suo primo
lavoro, “Consapevolezze”, uscito per Music Force, mi fornisce
indicazioni precise.
Scrivere di skills specifiche mi pare inutile; nella mia
visione critica dei lavori altrui, l’aspetto tecnico mi pare il mimino
sindacale… se suoni la chitarra in un album devi essere un ottimo chitarrista…
se sei un tastierista non puoi inventarti il mestiere. Ma nel caso di chi si
propone come autore e cantautore, ridurre tutto al concetto di “abilità” mi fa sorridere.
L’ascolto di “Consapevolezze” mi ha portato ad un'idea che si può sintetizzare con un titolo: “Un cuore che canta”.
Come già sottolineato sono cinque le tracce di cui Manzini è
autore, con la collaborazione di Vincenzo Di Nicolantonio.
Assoluto il rispetto della forma canzone, pillole sonore che
vanno dai tre ai quattro minuti, frammenti in cui si concentrano liriche romantiche
e introspettive che raccontano storie ed emozioni conosciute, capaci di creare
un ponte empatico tra l'artista e l’ascoltatore, e non sarà difficile
indentificarsi nel racconto autorale.
Le melodie sono accattivanti e diventano a tratti protagoniste della canzone attraverso la creazione di un'atmosfera emotiva e coinvolgente.
Ho trovato la voce di Manzini particolarissima, una sorta di
strumento caratterizzante aggiunto, capace di suscitare una vasta gamma di
emozioni, dalla gioia alla malinconia, dall'amore alla nostalgia, questo perché
i contenuti che si catturano da un’attenta fruizione sono universali e
risuonano nel cuore e nella testa di chi ascolta.
E alla fine ci si rende conto che si è aperta una finestra
sull'anima dell'artista ed è nata una connessione profonda e sincera tra lui e
il mondo al contorno.
Ma più efficacie delle mie parole a ruota libera sarà un
video sample che propongo a seguire.
Un buon inizio per Stefano Manzini!
Track list:
Comunque vada
Fiaba (allo specchio)
Lasciar andare
Sei parte della storia
Comunque vada (intimate session)
Alessandro Carletti Orsini
Music Force