martedì 28 gennaio 2025

Stefano Manzini: il suo primo EP si chiama "Consapevolezze"


L’ascolto del primo EP di Stefano Manzini mi ha condotto verse alcune riflessioni che hanno preso corpo prima di terminare il quinto ed ultimo brano.

All’apparenza Manzini è molto giovane, anche se il suo percorso musicale è iniziato da bambino, a testimonianza del possesso di una forte passione che, come accade in ogni campo, sarà compagna per tutta la vita.

La connotazione relativa all’età, desunta in primis dal video “Sei parte della storia” - che presento a seguire - mi ha portato a pensare che la sua proposta romantica e intimistica è decisamente in controcorrente rispetto a quanto proposto dal mainstream, e ciò è a mio giudizio altamente positivo.

La seconda considerazione mette in evidenza l’errore che si commette quando si pensa che chi è agli inizi del proprio percorso di vita - concetto che si abbina quindi a quello di “privo di grande esperienza” per mero fatto anagrafico - non possa essere credibile quando la narrazione è rivolta a ciò che è ormai alle spalle e si è superato. Se, forse, gli elementi in gioco non sono pesanti dal punto di vista quantitativo, la qualità del pregresso incide notevolmente su ogni anima pensante, e la tipica frase… “è così giovane… di quali esperienza vissute potrà mai parlare!” appare priva di senso.

Non conoscevo Stefano Manzini, ma l’ascolto del suo primo lavoro, “Consapevolezze”, uscito per Music Force, mi fornisce indicazioni precise.

Scrivere di skills specifiche mi pare inutile; nella mia visione critica dei lavori altrui, l’aspetto tecnico mi pare il mimino sindacale… se suoni la chitarra in un album devi essere un ottimo chitarrista… se sei un tastierista non puoi inventarti il mestiere. Ma nel caso di chi si propone come autore e cantautore, ridurre tutto al concetto di “abilità” mi fa sorridere.

L’ascolto di “Consapevolezze” mi ha portato ad un'idea che si può sintetizzare con un titolo: “Un cuore che canta”.

Come già sottolineato sono cinque le tracce di cui Manzini è autore, con la collaborazione di Vincenzo Di Nicolantonio.

Assoluto il rispetto della forma canzone, pillole sonore che vanno dai tre ai quattro minuti, frammenti in cui si concentrano liriche romantiche e introspettive che raccontano storie ed emozioni conosciute, capaci di creare un ponte empatico tra l'artista e l’ascoltatore, e non sarà difficile indentificarsi nel racconto autorale.

Le melodie sono accattivanti e diventano a tratti protagoniste della canzone attraverso la creazione di un'atmosfera emotiva e coinvolgente.

Ho trovato la voce di Manzini particolarissima, una sorta di strumento caratterizzante aggiunto, capace di suscitare una vasta gamma di emozioni, dalla gioia alla malinconia, dall'amore alla nostalgia, questo perché i contenuti che si catturano da un’attenta fruizione sono universali e risuonano nel cuore e nella testa di chi ascolta.

E alla fine ci si rende conto che si è aperta una finestra sull'anima dell'artista ed è nata una connessione profonda e sincera tra lui e il mondo al contorno.

Ma più efficacie delle mie parole a ruota libera sarà un video sample che propongo a seguire.

Un buon inizio per Stefano Manzini! 

  

Track list:

Comunque vada

Fiaba (allo specchio)

Lasciar andare

Sei parte della storia

Comunque vada (intimate session)

 

Alessandro Carletti Orsini

Music Force

morsom@blu.it

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