domenica 4 settembre 2016

Vescovi Day-Concerto in memoria di Joe, Billy e Wegg


Per il secondo anno consecutivo il mese di settembre vede realizzare la commemorazione di una band seminale italiana, scomparsa per tre quarti, se si fa riferimento al gruppo che portò al rilascio dei primi due album. Parlo dei The Trip, nati in terra inglese, ma cresciuti in un punto particolare della Liguria, grazie al savonese Joe Vescovi, a  Wegg Andersen, a Billy Gray e a Pino Sinnone.
Poco utile in questo contesto ripercorrere la storia della band - peraltro conosciuta dagli appassionati del genere -, meglio privilegiare il  racconto della serata.
Pini Sinnone, il batterista, ha raccolto l’eredità del gruppo e mantiene vivo il ricordo nel modo migliore possibile, suonando e riproponendo la musica attraverso i live, ogni volta che nasce un’occasione.
Il 3 settembre tocca a Cisano sul Neva, esattamente come un anno fa, e il motivo è chiarissimo: fu proprio in questo paese, nell’entroterra albenganese, che i quattro musicisti crearono parte della loro discografia, e in questi luoghi nessuno li ha dimenticati.
Nemmeno l’amministrazione comunale che, seppur giovane, e quindi lontana da quei tempi gloriosi, si prodiga nell’alimentare il mito dei Trip, residenti illustri di tempi passati.
La piazzetta di Cisano è caratteristica, e l’acustica naturale gioca a favore del fonico, Alessandro Mazzitelli, sempre presente in queste occasioni.
Per l’occasione la manifestazione ha assunto il nome di Vescovi Day-Concerto in memoria di Joe Billy e Wegg.
Se lo scorso anno erano di scena i The New Trip, in questa occasione troviamo on stage i The Trip di Pino “CARONTE” Sinnone, evoluzione del progetto precedente, che vede come punto in comune il chitarrista Tony Scantamburlo e il vocalist Andrea Ranfa.
Alle tastiere una rivelazione, il giovane Filippo Delmastro, mentre è assente il nuovo bassista titolare, sostituito nell’occasione da Giuseppe Terribile, de Il Cerchi D’Oro, mente Gino Terribile interviene nei cori e si siede dietro alle pelli per la proposizione di una cover dei Procol Harum.
A seguire è visibile la “scaletta”, da dove si desume un pescaggio nella produzione musicale iniziale dei Trip, con l’aggiunta di alcuni tributi, come “Fortuna”, particolarmente amata da Vescovi, o “You Keep Me Hangin’ On”, brano portato al successo dai Vanilla Fudge, la band che, secondo Joe, ha dato il via al movimento progressivo.


Visti gli ospiti e la recente costituzione dei Trip, era difficile immaginare un buon amalgama, raggiungibile solo dopo consistenti sessioni di prove e numerosi live, e invece il concerto ha pienamente soddisfatto il pubblico presente, che ha apprezzato una performance non certo priva di spunti di miglioramento, ma sicuramente dignitosa e a tratti coinvolgente.
Musicisti professionali, con aggiunta di talento puro e umiltà da palco, elementi che emergono ripensando alle parti solistiche di Scantamburlo, alle estensioni vocali di Ranfa, alla capacità di entrare nel gruppo dei gemelli Terribile, alla forza aggregativa di Delmastro, il musicista con il compito più gravoso - anche dal punto di vista emozionale -, quello di sostituire un certo Joe Vescovi, il genio compositivo e tastieristico dei Trip.
Ma tutto riesce bene, e il collante, Pino Sinnone, mette da parte i molti anni di inattività e prende in mano un pugno di (più) giovani e prova a condurli verso una riva sicura, quella in cui la musica e gli amici non si possono dimenticare, perché sempre presenti, al di là dell’impossibilità fisica.
Un pensiero del sindaco e dei suoi collaboratori è rivolto anche ai meno fortunati, e le eventuali donazioni dei presenti prenderanno la via della solidarietà, quella che conduce nelle terre dell’ultimo terremoto.
L’ultima immagine che mi porto dietro è quella che viene rilanciata dallo schermo sul palco: le vicende dei Trip anni ’70 scorrono in continuo, e appaiono temporalmente lontanissime, collocate in un’era per tanti sconosciuta, ma per molti versi più serena, e sicuramente carica di musica importante. Pino Sinnone, con la sua opera fornisce l’opportunità di alimentare un fuoco che, in presenza di premature dipartite, rischia di affievolirsi, e l’attività concertistica è l’unico combustibile in grado mantenere il contatto stretto con gli appassionati di musica.
A onor di cronaca un Vescovi era presente, Bruno, il fratello di Joe, sempre sul pezzo in queste occasioni: ah... quante ne ha viste lui a Cisano, quando i Trip vivevano e provavano a Villa Rosso!