Questa su Joe Vescovi,
ne sono certo, non la sa nessuno!
Nella prima lezione del corso sul prog che tengo alla UniSavona
ho citato Joe Vescovi, facendo ascoltare un nostro dialogo telefonico che
evidenziava il momento esatto dello start del movimento, quando i Vanilla Fudge
vinsero il Festival di Venezia con “Some Velvet Mornig”, e tanti giovani
musicisti italiani presero coraggio e iniziarono a proporre materiale che
faticava ad uscire dal cassetto, perché giudicato inadeguato per un pubblico
abituato ad altre trame sonore.
A distanza di un mese, il gestore dell’aula, presente per “obbligo”
a tutte le lezioni mi dice: “Sbaglio, o qualche giorno fa hai parlato di
tale Vescovi? Io avevo un compagno di scuola alle elementari, si chiamava Vescovi,
Giuseppe Vescovi, ma di che anno era?”.
Stabilito che stavamo parlando proprio del mitico Joe, che
con lui aveva fatto tutte le scuole elementari, mi racconta un aneddoto
divertente.
Pare che Joe fosse l’unico biondo mentre tutti i compagni avevano
i capelli scuri, per cui il maestro dell’epoca “utilizzava” Joe per spiegare la
rotazione dei pianeti attorno al sole, ovvero, poneva Joe, il sole, in mezzo
alla stanza e tutti gli altri scolari, i pianeti, in girotondo attorno a lui.
Non so se quelle lezioni siano servite per formare dei fisici
o astronomi, ma di sicuro il futuro tastierista dei The Trip ha illuminato musicisti
e fan per lungo tempo!