domenica 1 dicembre 2024

Renata Rusca Zargar e gli YES: tutto ciò accade alla UniSavona!


Ali di luce

Di Renata Rusca Zargar

Liberamente ispirato al testo e all'animazione della canzone AND YOU AND I degli Yes



Tommaso e Octavia si addormentavano ogni sera affiancati nel letto tenendosi per mano.

Quella notte, per la prima volta, Tommaso aveva fatto un sogno e la mattina lo ricordava ancora bene. Loro due apparivano come esseri trasparenti, forse dei robot con capo, braccia, gambe.  All’interno, però, erano pieni di luci brillanti che respingevano il buio nero nero che si stendeva ovunque, dentro e fuori di loro.

Ormai Octavia era molto debole e non riusciva quasi più a stare in piedi. Forse, avevano litigato e lei si era inginocchiata e chiusa su se stessa. Oppure si stava staccando da lui. Mentre andava via, Tommaso si era girato a guardarla. No, non l’avrebbe lasciata, lui l’amava, non aveva mai desiderato nessun’altra, lei sarebbe rimasta la sola compagna delle sue emozioni per sempre.

-Come stai? - le aveva chiesto appena sveglio.

-Mi sento stanca, tanto stanca. -

L’amore infinito che li aveva sostenuti per tutta la vita doveva servire ora a dar loro la forza di affrontare l’ultimo tratto del cammino, la destinazione finale.

Non erano stati sempre facili gli anni: uniti alle gioie, ai traguardi raggiunti, alla comprensione, alla solidarietà e alla condivisione c'erano stati anche i dispiaceri, le malattie, i dolori, i litigi, i dissapori. Ma tutto, dolce e salato, era stato vissuto e superato insieme, stringendosi l’uno all’altra per trovare pace e conforto. Null’altro aveva più importanza di loro due, and you and I.

La notte scura era alla finestra. Tutto taceva nella via mentre, lontano, una luna rotonda attirava verso di sé la marea e i grilli nella campagna emettevano il loro amoroso cri cri.

Il mondo non entrava più in quella camera, restava distante e l’unico suono percepibile era il respiro affaticato di Octavia. Lei non si rialzava, le luci che le rilucevano dentro si stavano attenuando e presto si sarebbero spente, almeno per lui.

Tommaso l'aveva abbracciata e lei si era appoggiata sulla sua spalla.

Dunque, era giunto il momento, il viaggio di Octavia sulla Terra stava per concludersi.

Staccandosi dolcemente, lui si era allontanato per un attimo e, quando era tornato, aveva due ali di luce tra le mani.

-Non avere paura, amore, presto potrai volare libera nell’Universo, libera dal male e dal dolore. -

Octavia l’aveva guardato negli occhi, gli stessi occhi dolci che un giorno l’avevano incantata con quel colore morbido di bosco: -E tu?

-Io verrò presto, ti raggiungerò e saremo ancora and you and I per sempre, nell’Eternità del tutto. Le ali di luce sono pronte anche per me. Ora indossa le tue, vedrai che ti accompagneranno nel blu di tutto ciò che è Perfetto. Vai! -

L’amore gli riempiva il cuore e, se avesse potuto, avrebbe preso il suo posto perché lui avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei.

Intanto, Octavia aveva aperto le sue nuove ali e, come una stupenda farfalla scintillante di mille colori, si era diretta lassù, nella beatitudine perenne.

Sapeva che sarebbe tornata presto in quella stessa stanza a prendere Tommaso e che sarebbero stati due farfalle sfavillanti. Le loro ali di luce si sarebbero sfiorate e le loro antenne non avrebbero mai smesso di sorridere fino alla fine dei Tempi.